Altre
credenze attribuivano loro proprietà afrodisiache e secondo Aristofane
erano il cibo preferito da Ercole. In passato le fave secche erano il
nutrimento tipico di molte persone appartenenti a classi non agiate e
venivano chiamate la carne dei poveri, e ciò a ben ragione. Questi
legumi ricchissimi di sostanze nutritive benefiche per la nostra
alimentazione quali proteine, fibre, vitamine e sali minerali
importanti, sono molto utili per combattere il colesterolo e la glicemia
alta. Le fave fresche sono tra i legumi, le meno caloriche, 37 calorie
per 100 gr., ma per le fave secche l'apporto calorico sale a 342 calorie
per 100 gr. di prodotto consuumato. Quando si comprano bisogna
accertarsi che il baccello sia turgido, senza macchie, e lucido; ad
autenticarne la freschezza è lo schiocco che deve fare il baccello
quando lo si spezza. Le fave fresche sono delicate, si conservano in
frigorifero al massimo 2-3 giorni; in alternativa, si possono
sbollentare per 3-4 minuti, farle raffreddare, riporle in sacchetti ben
chiusi e congelarle. In cucina si utilizzano in vari modi: crude con
l'immancabile pecorino o salumi, cotte per la preparazione di zuppe e
minestre. Per finire, un dilemma che si è sempre posto in cucina:
mondare o no le fave? A rigor di termini non avrebbe molto senso
privarle della buccia esterna. Spesso lo si fa quando la buccia risulta
un pò dura, o quando lo richiede la ricetta; ricordiamo, però, che così
facendo si perdono il 50% dei nutrienti, soprattutto di fibra.
Nessun commento:
Posta un commento