Sempre uguale ma allo
stesso tempo sempre con tante nuove attrazioni. E’ la formula della
Festa della Lana, organizzata dalla Pro Loco di Ternengo (Biella), in
collaborazione con il Comune, costruita attorno al grande gregge del
pastore Federico Seletto nel suo lento, ciclico spostarsi dai pascoli
della pianura tra Biella e Vercelli su fino agli alpeggi che
lambiscono i ghiacciai del Monte Rosa (sopra Alagna) e ritorno. E che
anche quest’anno attraverserà Ternengo il prossimo 11 ottobre.
La Festa sarà
impreziosita anche quest’anno, come capita ormai da oltre un
decennio, dal raduno dei cani pastore della razza d’Oropa.
Terzo caposaldo, il più
articolato e variopinto: la mostra della filiera della lana (dalla
tosa alla filatura a mano, fino ai capi di maglieria e altre
lavorazioni, allestita in una scenografia da guinnes dei primati.
Buona parte del paese sarà infatti decorato con coloratissime
coperte, sciarpe, bandiere (tutte rigorosamente di lana) e le ormai
famose opere d’arte della scuola di maglieria della Pro Loco.
Dopo la mitica “500 di
lana”, diventata il biglietto da visita dell’evento, le donne
della Pro Loco guidate da Elsa Brovarone e Andriana Sigurtà, hanno
voluto rendere omaggio alla Vespa, lo scooter nato a Biella alla fine
della Seconda Guerra Mondiale, quando la Piaggio era sfollata da
Pontedera ai piedi del Mucrone per sfuggire ai bombardamenti, e che
nel 2016 compirà 70 anni. I festeggiamenti ufficiali nel Biellese
per lo storico traguardo inizieranno dalla Festa della Lana. Dopo la
500 ci sarà quindi anche una “Vespa di lana”. E ci sarà una
presentazione con una scenografia particolare con il contributo del
Vespa Club di Biella.
L’altro evento mediatico
che caratterizzerà la 17.a edizione della Festa della Lana è la
storia di una sciarpa, ovviamente di lana, ideata per rivestire in
un morbido abbraccio nientemeno che il Naviglio di Milano per
attirare l’attenzione sull’urgenza di restaurare e recuperare una
delle più grandi opere d’ingegneria a cui ha lavorato anche
Leonardo da Vinci. Ma anche un biellese, Sebastiano Ferrero, uno dei
personaggi maggiori del Rinascimento biellese che tra il 1490 e il
1510, come Ministro delle Finanze del Ducato di Milano, curò la
realizzazione di un tratto importante del Naviglio.
L’idea di Mitti
Piantanida, una pittrice milanese che ha lo studio in uno degli
angoli più pittoreschi del Naviglio, è stata lanciata anche alla
Festa della Lana tre anni fa con un gemellaggio sancito con metri e
metri di maglia lavorata a mano ai ferri, naturalmente dalle donne
della scuola di maglieria, che hanno contribuito a realizzare un
lungo tratto della sciarpa. Oggi grazie al lavoro di tantissime altre
donne non solo della Lombardia e di diverse regioni d’Italia anche
di 29 Paesi del Mondo, il “filo d’Arianna” è lungo oltre 20
chilometri. Con la sciarpa è stata decorata la Darsena Grande
inaugurata dopo i restauri dal sindaco di Milano Pisapia.
Ora alcune centinaia di
metri di quella sciarpa sono arrivate a Biella per ricordare
Sebastiano Ferrero, decorando alcuni dei “suoi” luoghi: il
Ricetto di Candelo, il Palazzo del Principe a Masserano e Il Comune
di Benna. Il tutto rientrerà per l’11 ottobre a Ternengo dove,
questa storia, si concluderà.
Ma, state tranquilli, alla
Festa della Lana ci sarà, come sempre, anche molto di più: e cioè
un ricco mercatino con tanti prodotti artigianali non solo di lana,
alcune postazioni di intrattenimento per i bambini, e tante
gustosissime prelibatezze da mangiare a pranzo nella sede della Pro
Loco. Da non dimenticare poi l’anteprima di giovedì sera 8
ottobre quando la Pro Loco renderà omaggio a Gianfranco Bini, il
fotografo editore prematuramente scomparso, che ha dedicato libri
stupendi ai pastori e al mondo della montagna. Alla sua memoria la
Pro Loco consegnerà i premi “Fame d’erba” (dal titolo di uno
dei suoi libri più famosi) al pastore più anziano e a quello più
giovane in attività in una emozionante coreografia di canti popolari
con il Coro Burcina.
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