MANDATELO AI LAVORI FORZATI STO PEDOFILO |
fonte: libero quotidiano
E adesso Gabriele Paolini, il disturbatore tv finito in manette per induzione alla prostituzione minorile, tira in ballo nei suoi show anche il Papa emerito. "A 14 anni ho conosciuto Ratzinger in una sauna gay di Torino", ha detto nel teatro di un'aula di tribunale. Delirio puro, insomma. Il disturbatore era chiamato davanti dal giudice per rispondere di due incursioni (una nel giugno 2009 e l'altra nel gennaio 2010) in dirette Rai che gli sono valse le accuse di interruzione di pubblico servizio e lesioni aggravate per aver causato la caduta della giornalista Sonia Sarno. Ecco, la linea difensiva di Gabriele (anche attore porno in pellicole etero e omo) è che quelle incursioni servivano "a chiedere le dimissioni del Pontefice, conosciuto in situazioni non consone". Nelle sue dichiarazioni spontanee (che forse gli costeranno un nuovo processo per diffamazione), rese in una seduta cui era presente anche la madre, Paolini ha rivendicato: "Sono vent'anni che vengo ai processi. Oggi per la prima volta vengo come detenuto ma non per i fatti recenti - conclude - ma per un’infanzia rubata e per dire la mia verità. La mia voce è sempre stata ascoltata a metà".
E adesso Gabriele Paolini, il disturbatore tv finito in manette per induzione alla prostituzione minorile, tira in ballo nei suoi show anche il Papa emerito. "A 14 anni ho conosciuto Ratzinger in una sauna gay di Torino", ha detto nel teatro di un'aula di tribunale. Delirio puro, insomma. Il disturbatore era chiamato davanti dal giudice per rispondere di due incursioni (una nel giugno 2009 e l'altra nel gennaio 2010) in dirette Rai che gli sono valse le accuse di interruzione di pubblico servizio e lesioni aggravate per aver causato la caduta della giornalista Sonia Sarno. Ecco, la linea difensiva di Gabriele (anche attore porno in pellicole etero e omo) è che quelle incursioni servivano "a chiedere le dimissioni del Pontefice, conosciuto in situazioni non consone". Nelle sue dichiarazioni spontanee (che forse gli costeranno un nuovo processo per diffamazione), rese in una seduta cui era presente anche la madre, Paolini ha rivendicato: "Sono vent'anni che vengo ai processi. Oggi per la prima volta vengo come detenuto ma non per i fatti recenti - conclude - ma per un’infanzia rubata e per dire la mia verità. La mia voce è sempre stata ascoltata a metà".
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