Ci avreste mai scommesso? Keith Richard è arrivato a 70 anni
E non accenna a fermarsi. L'Andreotti del Rock, il principe delle tenebre musicali dai riff demoniaci e magici, ha raggiunto l'età della pensione nonostante una vita devastata che avrebbe stroncato chiunque altro e si appresta a partire in tour per l'Australia con l'amico di sempre Mick Jagger
Il rock fa bene, è innegabile, e in alcuni casi allunga la vita. Basta guardare Keith Richards.
Chi avrebbe mai scommesso un penny che il chitarrista dei Rolling Stones sarebbe uscito indenne (o quasi…) da una stagione maledetta a base di sesso, droga e rock ’n’ roll e avrebbe tagliato il fatidico traguardo dei 70 anni? C’è riuscito il compagno Mick Jagger, che tra l’altro al passaggio dei 70 sta anche per diventare addirittura bisnonno, e ce l’ha fatta anche Keith the Riff, l’uomo che con i suoi riff di chitarra ha consegnato alla storia “Satisfaction”, “Get Off My Cloud”, "19th Nervous Breakdown”, “Gimme Shelter”, “Paint it, black”, “Jumpin’ Jack Flash”, “Brown Sugar” e sarebbe troppo lungo elencarli tutti…
“Tutti i miei amici che facevano sport sono morti da tempo”, sogghignava l’eterno Giulio Andreotti, a un passo dal diventare centenario. E un sogghigno ancora più demoniaco deve essere apparso sul viso segnato dalle rughe e dagli eccessi di Keith Richards, quando ha dichiarato: “Tutti i medici che mi hanno curato mi hanno detto che se non avessi cambiato stile di vita sarei morto. Purtroppo tutti quei medici sono morti prima di me”.
Eppure negli anni Ottanta la vita stava per presentargli il conto e la droga lo aveva talmente consumato che se non fosse stato per l’intervento dell’amico di sempre Mick Jagger, insieme da cinquant’anni nonostante litigi e tradimenti sentimentali e professionali, ora magari staremmo qui a ricordare l’anniversario della sua morte e non il suo 70esimo compleanno.
Tre anni fa si è raccontato senza peli sulla lingua in una monumentale autobiografia dal titolo, semplice e d’effetto, “Life”: un inno alla vita da colui che l’ha vissuta fino in fondo, sconfitto ma mai domo, sempre attaccato alla sua chitarra, pronto a lanciare un riff indemoniato per dare il là a Jagger e ai suoi guizzi sul palcoscenico mentre i Rolling Stones continuano imperterriti e chissà che non arrivino a festeggiare addirittura i 60 anni di attività. Con due come Keith Richard e Mick Jagger, tutto è possibile.
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