giovedì 29 agosto 2013

ARRIVA LA DONNA ROBOT PER FARE SESSO....

Roxxxy è alta, affascinante, bella, e con una pelle così morbida e vellutata da sembrare quasi quella di una vera donna. 

Roxxxy è un robot, e si propone come la nuova frontiera dei sex toys: non una semplice bambola, ma un corpo dotato di intelligenza artificiale, e ricoperto di una pelle sintetica che al tatto risulta simile a quella umana.
Il suo creatore è Douglas Hines, ex-ingegnere nel campo dell'intelligenza artificiale ai Bell Labs. TrueCompanion, la società che Hines ha fondato e presiede, ha sviluppato Roxxxy basandosi su una linea di robot pensati per fornire compagnia agli anziani.
"Le nostre conoscenze - afferma Hines - è basata sulla robotica commerciale e militare, e ciò che abbiamo fatto è stato cercare un'opportunità sul mercato per applicare quella tecnologia. Uno sbocco davvero ovvio è l'ambito sanitario, ma ce n'è uno meno ovvio che sta guadagnando sempre più slancio, che è l'industria del sesso".
L'obiettivo dello scienziato statunitense era quello di creare un robot che fosse qualcosa di più di un giocattolo sessuale: un dispositivo in grado di fare compagnia. Ad ogni modo, Hines sembra essere a conoscenza del fatto che una macchina, per quanto ben programmata e dotata di un evoluto sistema di intelligenza artificiale, non può sostituire in pieno le sensazioni dell'interazione con un altro essere umano. Un robot non può, ad esempio, provare empatia, ma solo simularla.
"Ci stiamo andando sempre più vicino. La distanza tra ciò che è robotico e meccanico, e quello che è simile a ciò che è umano si ridurrà. È un momento molto eccitante", ha spiegato l'ingegnere a BBC World Service.
Roxxxy non è certo economica: può arrivare a costare 9.000 dollari (circa 6.700 euro), in base al modello scelto ed al grado di personalizzazione desiderato. Le opzioni sono molteplici, ed oltre ad una vasta gamma di volti permettono di scegliere colore di pelle, capelli e occhi e taglia di reggiseno. Ciò che non cambia sono dimensioni e peso: un metro e 70 di altezza, per un peso di 27 kg.


Read more: http://it.ibtimes.com/articles/54934/20130827/roxxxy-robot-sesso-intelligenza-artificiale.htm#ixzz2dMWANPjm


domenica 25 agosto 2013

SE L'ITALIA FOSSE UN PAESE CIVILE. BERLUSCONI SAREBBE A CASA.

ANTICIPO UN MIO ARTICOLO SULLA VICENDA DI SILVIO BERLUSCONI CHE USCIRA' SUL NUMERO DI SETTEMBRE DI UNA RIVISTA E CHE RIPORTERO' APPENA PUBBLICATO. SONO POSIZIONI POLITICHE PERSONALI, MA CHE CREDO POSSANO ESSERE SPUNTO DI RIFLESSIONE. 

Se fossimo in un paese civile, anzi che dico civile, semplicemente democratico, dopo la condanna definitiva l'ex premier Silvio Berlusconi si sarebbe ritirato il giorno dopo dalla vita politica dimettendosi da tutti gli incarichi pubblici ricoperti. Ma siamo in Italia, e qui la legge è diversa per ciascuno di noi. O meglio solo per alcuni di noi. Un ex premier che si prende quattro anni di galera dopo tre gradi di giudizio per aver frodato il fisco e di conseguenza avendo frodato due volte gli italiani che egli stesso governava mentre li fregava. se ne andrebbe a casa persino in una delle tante repubbliche delle banane del Centro Africa, anzi sono ancora buono, in quei paesi la fine riservata sarebbe molto più grave e cruenta. In Italia NO. Da noi nascono i problemi di “agibilità politica” del leader condannato. Nascono i comizi su palchi abusivi dove il condannato dice di sentirsi perseguitato ed essere innocente, cosa capibile, del resto, dal punto di vista di Berlusconi che ha sempre sostenuto che frodare il fisco per necessità non era un peccato grave. In questo, almeno in questo Silvio Berlusconi è stato coerente e lo è fino in fondo. Poi viene la questione delle procure che a detta del dottor Berlusconi lo starebbero perseguitando da anni. Vero? Sicuramente un certo accanimento si è visto in questi anni, ma le condanne definitive sono altra cosa, hanno passato tre gradi di giudizio e le sentenze vanno rispettate. In realtà gli interessi in gioco attorno all'ex premier ed ex del partito fondato sul predellino di un automobile sono ben oltre quelli politici. Ci sono interessi di natura economica, in quanto sono in molti a pensare (e non dire) che la condanna a Berlusconi apre un baratro tra gli imprenditori spaventati di essere i prossimi della lista a finire dapprima tra le fauci della giustizia e poi dritti in gattabuia (compresi gli imprenditori che la pensano politicamente in maniera opposta rispetto al leader Pdl). Vi sono poi da non trascurare gli aspetti della paura personale. Berlusconi che da sempre si dichiara perseguitato e perseguitando dalle procure di mezza Italia ha paura. Non tanto per l'anno di servizi sociali o di domiciliari, ma di quello che potrebbe accadere nel momento in cui perdesse lo scudo parlamentare. A parte i procedimenti ancora in corso, dal giorno dopo la sua uscita di scena, sarebbe arrestabile per qualunque possibile reato abbia commesso o si possa pensare che abbia commesso o sia intenzionato a commettere. Insomma diventerebbe un cittadino normale che dalla villa di Arcore rischierebbe di passare ad una cella del carcere di San Vittore (ipotesi remota vista l'età). E la paura di finire tra le sbarre è umana e Berlusconi vive appieno il sentimento della paura. Ci sono poi coloro che leggono nella caduta di Berlusconi lo sganciamento che nei suoi confronti avrebbe messo in atto la massoneria, che lo avrebbe dapprima isolato e poi liquidato, o almeno che ci starebbe provando. Lascio per ultimo le vicende di governo. Perchè se fossimo in un paese civile, i partiti, tutti gli altri partiti in parlamento a partire dal Pd fino ad arrivare alla Meloni passando da Grillo isolerebbero un partito che difende un leader condannato e formerebbe un governo di salute pubblica per affrontare e risolvere i nodi del paese che sono ancora molti, anzi troppi. Ma siamo in Italia e chiedere questo vuole dire sentirsi extraterrestri. Ed in autunno quanto calerà la scure delle tasse e la mannaia degli aumenti allora, forse, ci renderemo conto che con questa gente è ora di farla finita una volta per tutte e che sia ora che anche da noi si applichi il principio secondo cui chi sbaglia paga. Punto.
Lorenzo Croce

giovedì 22 agosto 2013

mercoledì 21 agosto 2013

GIANNI PETTENATI. DA BANDIERA GIALLA A LUIGI TENCO


GIANNI PETTENATI: DA BANDIERA GIALLA A LUIGI TENCO
DI LORENZO CROCE

Due ore intensi di musica, e canzoni da non staccarsi dalla sedia e dallo spellarsi le mani dagli applausi. Questo in sunto il risultato dello spettacolo che Gianni Pettenati, noto per aver spopolato negli anni sessanta con la canzone Bandiera Gialla, sta portando in giro per i teatri  italiani. Un omaggio al grande Luigi Tenco, alle canzoni, alla musica dell’indimenticato cantautore genovese, autore e interpreti di brani che hanno fatto la storia della musica italiana quali “Lontano lontano”, “Se stasera sono qui” e  “Ciao Amore ciao” la canzone che portò al festival di San Remo del 1967 in coppia con Dalida e dal quale fu eliminato, e che fu la causa del suo suicidio proprio nella camera d’albergo della città dei fiori. Gianni Pettenati ripercorre tutto d’un fiato la carriera del cantautore, con un omaggio di grande impatto sul pubblico. Accompagnato da un terzetto (flauto, chitarra classica e seconda voce) Gianni Pettenati nello spettacolo che dura oltre due ore intercala l’interpretazione delle canzoni di Tenco alla recitazione di brani e poesie suggestive che si richiamano alla vita di allora e che aprono di fatto ogni brano e che ti fanno rivivere quegli anni e quel meraviglioso clima della Genova dei cantautori degli anni sessanta e settanta che ebbe in Tenco  (ma anche Lauzi, Paoli, De Andrè tanto per citarne alcuni) uno dei suoi caposcuola. Basta chiudere gli occhi e lasciarsi andare all’ascolto di quelle canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana per risentire proprio quelle emozioni e anche quelle illusioni che accompagnarono quel tempo leggero, spensierato e tragico allo stesso momento. 
Tra tante emozioni non manca lo spazio per alcune interessanti divagazioni, come alcune canzoni di Adriano Celentano o altre piccole emozioni cantate da Pettenati e dalla vocalist che l’accompagna, per chiudere ovviamente con la mitica Bandiera Gialla unica canzone autoreferenziale che Gianni Pettenati propone in un contesto estremamente dolce, ma allo stesso tempo estremamente impegnato. Nelle scorse settimane lo spettacolo è giunto alla sua tappa milanese al teatro della memoria di Via Mac Mahon in una serata da tutto esaurito, mentre in autunno Pettenati ed i suoi musicisti riprenderanno a girare l’Italia con questo meraviglioso spettacolo del quale vi daremo le date mese per mese e che vi invito a vedere perché si tratta di vera emozione pura in musica.

CELENTANO RICOVERATO D'URGENZA

ADRIANO CELENTANO SI E' FRATTURATO IL MIGNOLO DEL PIEDE E PER QUESTO MOTIVO E' STATO RICOVERATO D'URGENZA AL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE DI SAN REMO.
ADRIANO CELENTANO CON LA MOGLIE CLAUDIA MORI

“Adriano si e’ fratturato solo il dito mignolo del piede. Gli altri nove godono di ottima salute”. Con ironia e classe, quindi, la moglie delMolleggiato ha informato i fans sulle condizioni di salute del cantante. L’ infortunio domestico è avvenuto nell’ appartamento di Bordighera (Imperia), residenza estiva dei Celentano. A quanto pare, infatti, Adriano avrebbe urtato un piede contro un mobile, provocandosi quindi la frattura del dito mignolo. Infondate, pertanto, le voci che parlavano di un trauma alla caviglia.

martedì 13 agosto 2013

MONSIGNOR PELVI LASCIA LA CHIESA MILITARE

Mons. Pelvi scrive ai fedeli della Chiesa Ordinariato militare


Carissimi,
nel momento in cui termino il mandato di Ordinario militare per raggiunti limiti di età, in conformità alla Legge italiana che regola il servizio di Assistenza Spirituale alle Forze Armate, vi saluto con le parole dell’Apostolo Paolo: “vi porto nel cuore… Dio mi è testimone del profondo affetto che ho per voi nell’amore di Cristo Gesù!” (Fil 1,7). Sono trascorsi sette anni alla guida della bella Chiesa Ordinariato militare dove nel ministero quotidiano ho preferito il contatto da persona a persona, fissando sguardi di bontà, ascoltando voci di speranza, stringendo mani di amici riflessivi e mendicanti di bene, seminando parole di fiducia.

Il cuore parla al cuore: è stato il filo rosso che ha segnato la mia presenza tra voi con uno stile pastorale più creativo e meno abitudinario, ricordando a me e a voi che il più grande deve farsi come il più piccolo e colui che governa come chi serve.

Ciò che motiva il ministero episcopale è l’annuncio dell’amicizia con Gesù Cristo e il desiderio di trasmettere ad altri questo amore, da non trascurare mai in vista di un successo o di una carriere personale. L’assistenza spirituale dei militari è vicinanza continua, instancabile accompagnamento, comunicazione interiore che non ha nulla di paragonabile ad un certo stile impiegatizio che misura le ore e i minuti o esige riconoscimenti, benefici e retribuzioni.

Forse proprio per tale prospettiva, posso essere stato in qualche momento causa di delusione. Una vita segnata dall’attenzione del cuore che parla al cuore porta a chiedere scusa e apre vincoli di simpatia verso tutti. La santità non consiste nel non avere mai sbagliato, ma nella capacità di conversione, riconciliazione e perdono.

Quando le relazioni sono da persona a persona, vi è più gioia nel dare che nel ricevere. Voi avete dato tanto a me, io ho cercato di dare tanto a voi, anche se è molto meno di quanto ho ricevuto; ma abbiamo tutti ricevuto una gioia interiore che non sarà mai tolta.

Anche se non avrò più alcuna responsabilità amministrativa e decisionale nella Chiesa castrense, continuerò a rafforzare quello strettissimo legame di amore verso le famiglie e i giovani militari che mi sono stati affidati, a cui ho donato la mia vita e dai quali non potrò mai più staccarmi spiritualmente. Continuerò ad accompagnarvi con la preghiera nelle vostre gioie, preoccupazioni e sofferenze fisiche e morali. Tutti affido al Signore e alla sua grazia, particolarmente i bambini, gli anziani, i malati, coloro che sono senza affetto, gli amici, i fratelli, i genitori che portate nel cuore. Soprattutto ricordo di prendervi cura dei feriti e delle famiglie dei nostri giovani che hanno dato la vita in missione umanitaria all’estero come nel servizio della sicurezza in Patria. Non vi nascondo che da questo dolore sono stato educato a crescere nella verità della carità.

Ogni segmento della vita ha le sue sfide. Questi anni da Ordinario militare mi hanno rafforzato nell’amore alla verità, mostrandomi come sono, senza compromessi, finzioni e paura. Ho compreso che tutti desideriamo conoscere la verità, ma quando essa rivela i difetti o le fragilità, allora viene odiata e perseguitata. Ho fatto, così, esperienza di quella che definirei “persecuzione della menzogna” con accuse false, che mi hanno causato un dolore immenso. Ma la parola di Gesù: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno , e, mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia” (Mt 5,11), è diventata balsamo per umiliarsi davanti a Dio e agli altri e rinnovata forza nel cercare il regno di Dio e la sua giustizia. “Se la verità ti costa la persecuzione, tu accettala; e se il tormento, tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, tu sii parte del Sacrificio” (S. Giuseppe Moscati).

Invito la famiglia militare a pregare per il mio successore, che accoglieremo con fede, consapevoli che la Chiesa si edifica in continuità. I Vescovi passano, resta la Chiesa di Cristo. Amiamo, perciò, la Chiesa Ordinariato, restiamo saldi in questa Chiesa, diventiamo questa Chiesa. La Chiesa castrense è aperta a Dio. Una madre gioiosa e laboriosa, cosciente di appartenere a Cristo, ma sempre desiderosa di santificazione. Come affermava Bernanos: “L’unico modo per riformare la Chiesa è soffrire in essa e per essa”. Madre e Croce stanno insieme: Madre che dà la vita e Croce che purifica e anima la nostra apologia della speranza e della pace.

Nel ringraziare il Signore per aver conosciuto un mondo, quello militare, ricco di valori umani e testimonianza concreta di carità, mi auguro di incontrarvi presto per accogliere il Pastore che il Signore nella sua benevolenza vorrà donarvi.
+ Vincenzo Pelvi

martedì 6 agosto 2013

IN ESCLUSIVA LA PANCETTA DI SILVIO BERLUSCONI

SILVIO BERLUSCONI NASCONDE UNA PANCETTA.... ECCOLA IN ESCLUSIVA
la fotografia è stata scattata all'arrivo di silvio berlusconi a palazzo grazioli dopo la sentnza di condanna

FESTIVAL DELL'ORIENTE A CARRARA FIERE

Immergersi nelle culture e nelle tradizioni di un Continente sconfinato. Dal 31 Ottobre al 3 Novembre 2013 al Complesso Fieristico “Carrarafiere” di Carrara, in Toscana, torna la magia dell’Oriente. Dopo lo straordinario successo della quarta edizione, tenutasi lo scorso Aprile a Milano, 50 mila metri quadrati di spazio coperto e scoperto saranno completamente a tua disposizione per imparare a conoscere l’Oriente. Mostre fotografiche, bazar, stand commerciali, gastronomia tipica, cerimonie tradizionali, spettacoli folklorisitici, medicine naturali, concerti, danze e arti marziali si alterneranno nelle numerose aree tematiche dedicate ai vari paesi in un continuo ed avvincente susseguirsi di show, incontri, seminari ed esibizioni. Interagisci e sperimenta gratuitamente decine di terapie tradizionali, visita il settore dedicato alla salute e al benessere con i suoi padiglioni dedicati alle terapie olistiche le discipline bionaturali,lo yoga, ayurvedica, fiori di bach, theta healing, meditazione, spazio vegano, reiki, massaggi, ci kung, tai chi chuan, shiatsu, tuina, bio musica,rebirthing, integrazione posturale, e molte altre ancora. Lasciati trasportare nella magia dell’oriente: India, Cina, Giappone, Thailandia, Indonesia, Marocco, Filippine, Vietnam, Tibet, Mongolia, Nepal, Birmania, Corea, Cambogia.
Ti aspettano con i colori, le musiche ed i profumi di terre lontane. 

sabato 3 agosto 2013

LA BUFALA DELLE PROTEINE NOBILI DELLA CARNE

LA BUFALA DELLE PROTEINE NOBILI DEL PROF CALABRESE
Franco Libero Manco

            Come è possibile che ancora oggi nel 2013 nutrizionisti televisivi considerano “nobili” le proteine della carne di animali uccisi ed in via di putrefazione? Ieri 31 luglio il prof. Giorgio Calabrese verso le 14,00 su Rai 2, esaltava la proteine animali evidenziando il loro contenuto di aminoacidi necessari a costruire le proteine di cui il nostro organismo ha bisogno.
            Ad ogni sua apparizione televisiva, quando parla di alimentazione vegetariana, si “preoccupa” di avvisare i vegani del pericolo che corre la loro salute, mentre i vegetariani si salvano attingendo a latticini e uova, dove appunto trovano le famigerate nobili proteine.
            Come è possibile che non si renda conto dal danno che fa alla popolazione che spinge in questo modo a consumare carne e derivati animali che sono i massimi responsabili delle peggiore patologie moderne? Come è possibile che la televisione di Stato consenta affermazioni che si traducono in enormi danni per la popolazione? Come è possibile che l’esimio professore non si renda conto che tutti gli animali erbivori e fruttariani traggono dalle piante le proteine di cui hanno bisogno? Da dove traggono questi le cosiddette proteine nobili per costruire le loro possenti masse muscolari, come il cavallo, la mucca, il toro, il rinoceronte, l’elefante, il gorilla ecc.? Come è possibile che ignori la realtà dell’eccellente salute dei vegani?
            Io a 65 anni, vegan da 25, sfido il prof. Calabrese a voler confrontare i nostri esami clinici ed ematologici. Lo sfido ad una gara di forza o di resistenza. Lo sfido a mostrare i benefici dei suoi pazienti e a confrontarli con i benefici dell’esercito dei vegani che sbalordiscono per l’eccellente salute recuperata dopo aver adottato tale dieta e tale sistema di vita. Sono i risultati quelli che contano, il resto è fumo negli occhi.
            Certo i nutrizionisti al servizio dei media sono costretti a dare le informazioni che impongono i dirigenti, e le lobby, del prodotto da smerciare, che coincidono con i desideri di quella parte di popolazione, poco informata e poco responsabile, che vuole avere buone notizie sulla sua cattiva condotta.
            Ma non è onesto esaltare le peculiarità degli aminoacidi essenziali (tra l’altro presenti nel mondo vegetale) tacendo sui 99 effetti negativi dei prodotti dalla carne. Il fatto che il singolo elemento vegetale sia carente di qualche aminoacido essenziale non è affatto un difetto, ma una caratteristica eccellente; la natura in questo fa capire che è necessario attingere a più prodotti e non vivere di pasti monotrofici.
            Come mai il professore quando invita la gente a consumare latte e formaggio per il loro contenuto di calcio non avvisa dei probabili effetti negativi di questi prodotti? E non dice che il calcio migliore si trova nel mondo vegetale, senza gli effetti collaterali dei latticini? Come mai quando invita a consumare il pesce per i suoi omega 3 non informa che di omega 3 è ricco il mondo vegetale, senza incorrere ai danni dei grassi saturi, colesterolo, acidi urici, mercurio, piombo, cadmio, zinco e inquinanti di scarichi industriali di cui spesso sono carichi i pesci e si limita, come per la carne, ad evidenziare solo quell’unico aspetto positivo, tacendo su tutti gli altri negativi e dannosi?
Come mai il prof va contro la tendenza della corrente scientifica dei più accreditati scienziati a livello mondiale in fatto di nutrizione che raccomandano non la limitazione ma l’esclusione nella dieta della carne e dei derivati animali?
            Io sono sicuro, quando l’esimio professore deciderà di collocarsi in pensione, la civiltà, l’intelligenza, gli animali e la salute delle persone gliene saranno enormemente grati.