lunedì 28 novembre 2016

PER GENNAIO NOVITA' IMPORTANTI ALLA MONTELLO

Da anni ricevevo (e donavo) le richieste di aiuto della San Francesco, bene da quest'anno dopo che ho saputo alcuni particolari non certo edificanti, e dopo che ho saputo che questi signori si intascano dallo Stato 31 euro al giorno per ciascuno dei 300 ospiti della Montello ho deciso di non dare più loro un solo centesimo che ho deciso a mia volta di donare solo ai barboni con i cani al seguito, almeno sono certo che i pochi centesimi di cui dispongo non finiscono nelle tasche di qualche pretone presumibilmente bello grasso ma nella bocca di un cane e di un suo compagno clochard che hanno fame davvero. E invito voi a non dare più soldi a questi signori. Ma la vera novità di questi giorni riguarda il futuro della Montello che potrebbe già appena dopo Natale avere una svolta piuttosto brusca e forse anche essere riconsegnata prima del previsto alla sua destinazione originale, e vale a dire ad essere destinata alla ristrutturazione e bonifica per diventare la cittadella della Polizia. Nei prossimi giorni i dettagli di quanto accadrà con come al solito documenti alla mano.

domenica 27 novembre 2016

IL PRETE SI E' FREGATO L'ORO DELLA MADONNA?


(ANSA) - CAMPOBASSO, 26 NOV - Sparisce l'oro della Madonna in un piccolo paese del Molise e dopo alcuni mesi di indagini finisce sotto accusa l'ex parroco. È ad una svolta inaspettata l'inchiesta della procura di Isernia sulla vicenda accaduta alla fine dell'estate a Roccasicura (Isernia). In occasione della festa della Madonna di Vallisbona alcuni fedeli avevano notato che la maggior parte degli oggetti preziosi donati per decenni alla Vergine dagli abitanti erano spariti, si parla di alcuni chili di preziosi per un valore di migliaia di euro. Si erano così rivolti ai carabinieri che avevano avviato le indagini.
    Dopo alcuni mesi di lavoro la procura ha ora iscritto sul registro degli indagati, con l'ipotesi di reato di appropriazione indebita, l'ex parroco del paese, don Agostino Lauriola che intanto, dopo che il furto era stato denunciato, è stato trasferito altrove dalla Curia. Con lui sono indagate anche altre quattro persone.

sabato 26 novembre 2016

MONTELLO. LA VICENDA AL PARLAMENTO EUROPEO

La vicenda della caserma Montello (ed in generale quella dell'uso delle caserme in generale) approda al parlamento Europeo, infatti nelle scorse settimane l'associazione AIDAA e Italia Victrix hanno presentato una petizione al parlamento europeo chiedendo che l'Unione Europea vieti di usare le caserme per ospitare i profughi per questioni di natura e tutela militare. Ora è arrivata la risposta dell'Unione Europea che iscrive la nostra petizione e che di conseguenza inizia l'iter parlamentare, vi terremo informati sulle prossime comunicazioni.

E' MORTO FIDEL CASTRO

L'ANNUNCIO - "Caro popolo di Cuba: é con profondo dolore che compaio per informare il nostro popolo, gli amici della Nostra America e del mondo, che oggi 25 novembre del 2016, alle 10.29, ore della notte, é deceduto il comandante in capo della Rivoluzione Cubana Fidel Castro Ruz". Così, trattenendo a stento la commozione mentre legge un breve testo alla tv statale cubana, Raul Castro ha annunciato la morte del fratello. "Nel compiere l'espressa volontá del compaño Fidel i suoi resti saranno cremati sabato 26", continua il presidente cubano. "La commissione che organizzerà i funerali darà al nostro popolo un'informazione dettagliata sull'organizzazione dell'omaggio postumo che verrà tributato al fondatore della 'Revolucion Cubana'.Hasta la victoria siempre", conclude il messaggio Raul Castro.
"Oggi, 25 novembre, alle 10:29 della notte è morto il Comandante in Capo della Rivoluzione Cubana Fidel Castro Ruz", scrive il sito web ufficiale Cubadebate. Il corpo, ha detto Raul, sarà cremato nelle prossime ore.
Sorpresa e silenzio nella notte all'Avana dopo la notizia della morte di Fidel Castro resa nota alla tv statale dal fratello, il presidente Raul Castro, poco dopo la mezzanotte ora locale.
LA VITA - Fidel Castro, eroe per la sinistra nel mondo e dittatore sanguinario per i nemici, e' stato protagonista di una piccola isola caraibica per quasi sessant'anni, sulla scia della sua tenace battaglia contro la maggior potenza del mondo, gli Stati Uniti. Per i cubani, Castro è stato il 'Comandante', oppure semplicemente Fidel, sul quale sono state costruite tante 'storie': "non dorme mai", "non scorda nulla", "è capace di penetrarti con lo sguardo e sapere chi sei", "non commette sbagli". Castro ha d'altro lato esibito una devozione per le cifre e dati, nascondendo caratteristiche come il pudore e lo scarso interesse, raro per un cubano, per la musica e il ballo. Ha sempre avuto una salute di ferro fino all'improvvisa e grave emorragia all'intestino avuta al rientro di un viaggio dall'Argentina poco prima di compiere 80 anni. Malato, dopo aver delegato il potere al fratello Raul - prima in modo provvisorio il 31 luglio 2006, poi definitivamente nel febbraio 2008 - ha così cominciato il conto alla rovescia verso la fine di una vita leggendaria. L'era di Fidel si scioglie lentamente, in mezzo a una nuova Cuba ogni volta più 'raulista', tra una serie di riforme economiche e la mano ferma del potere sul fronte politico: di sicuro una transizione, la cui portata è però difficile da capire. Fidel assiste da lontano al 'deshielo', ogni tanto scrive qualcosa ribadendo concetti quali la 'sovranità nazionale' e il 'no all'impero'. Ma in sostanza a dettare il ritmo dei cambiamenti ormai è Raul. 'Ucciso' più volte dalle reti sociali, e con lunghi periodi di assenza dal pubblico, i limiti al suo mandato Fidel li aveva fissati nel 2003, dirigendosi ai cubani: "Rimarrò con voi, se lo volete, finchè avrò la consapevolezza di potere essere utile, se prima non lo decide la stessa natura. Nè un un minuto prima nè un secondo dopo". 
Il ministro Gentiloni su Twitter: "Si chiude una pagina grande e drammatica del Novecento. Vicini al popolo cubano che guarda al futuro"
Anticastristi Usa: "E' la fine di un lungo, spaventoso capitolo"

mercoledì 23 novembre 2016

CLOCHARD CACCIATO DAI NIGERIANI

E' successo stamattina, nella zona del supermercato Portello di via Certosa a Milano dove un clochard  probabilmente di origine slava o sudamericana che raccoglie qualche spicciolo strimpellando la chitarra è stato cacciato a malomodo da un nigeriano (accompagnato da una nigeriana cattivissima) che lo ha redarguito e forse anche minacciato di botte in quanto quello sarebbe un posto di raccolta buono a causa del passaggio e quindi da utilizzare per i nigeriani del racket delle elemosine. Il tutto è accaduto poco prima delle nove di stamattina a poco meno da cento metri in linea d'aria dal comando della polizia locale di Piazzale Accursio. 
A voi i commenti.

mercoledì 16 novembre 2016

MILANO. DICIOTTENNE BRUCIATA VIVA

Una ragazza di origine straniera, di 18 anni e senza fissa dimora, è stata trovata la notte scorsa con ustioni alle mani e al volto in piazza Tirana, a Milano, dopo che, secondo una prima ricostruzione del 118, qualcuno le ha gettato del liquido infiammabile e le ha dato fuoco nella baracca in cui aveva trovato rifugio. 
La ragazza, probabilmente di origine romena, si trova ora all'ospedale Niguarda di Milano in gravi condizioni con ustioni di terzo grado alle mani ma non correrebbe pericolo di vita. Sull’episodio indagano i carabinieri. Ancora non è chiaro se a darle fuoco sia stato qualcuno dall'esterno o che si trovava con lei nella baracca. 




Intanto si riunisce proprio oggi in Prefettura a Milano il Comitato per l'ordine e la sicurezza. Sul tavolo le  ultime vicende di cronaca, dall'agguato in piazzale Loreto fino al blitz nel “bosco dello spaccio” di Rogoredo. Si dovrebbe discutere anche della possibilità dell'arrivo dei militari in città, come suggerito nei giorni scorsi dal sindaco Giuseppe Sala. Una misura già contemplata nel Patto per Milano siglato da Governo e Palazzo Marino.


martedì 15 novembre 2016

MILANO. I PROFUGHI COSTANO 47 MILIONI L'ANNO

Nessuna bufala, nessuna fuga in avanti, ma prendiamo a base i numeri proposti in questi mesi dalla stampa e indicati dal comune di Milano negli atti ufficiali. Se viene confermato che a Milano i profughi mediamente ospitati tutti i giorni sono circa 3.500 il loro costo medio giornaliero si aggira attorno ai 108.500 euro ai quali vanno aggiunti 21.000 euro di Iva (i dati della gestione dei profughi della Montello parlano di 31 euro a testa al giorno iva esclusa), se questa media dovesse confermarsi per tutto l'anno solare il costo reale della gestione dei profughi o clandestini presenti a Milano supera abbondantemente i 47 milioni di Euro (iva inclusa). Si tratta di una cifra imponente, che ricordiamo viene calcolata utilizzando i dati ufficiali sui numeri  delle presenze e sui costi emessi da Comune e Prefettura. Ora ci pare onestamente assurdo pensare che un comune possa spendere (non di bilancio proprio ma di soldi dello stato e quindi ancora dei Milanesi) qualcosa come 47 milioni di euro l'anno con un incidenza di quasi 50 euro per ogni cittadino milanese residente, per i profughi mentre non spende quasi niente a confronto per la tutela dei nostri poveri e dei clochard. Sono cifre che ci devono fare riflettere e che devono far seriamente aprire una discussione seria su come e quanti di questi soldi vengono realmente spesi per la gestione dei profughi, e quanto invece incide nella loro gestione la carità dei  milanesi (cibi, coperte, vestiti e sopratutto donazioni) che secondo i bene informati arriverebbero a coprire oltre il 30% del fabbisogno con un presunti risparmio di almeno 14 milioni di euro. Sono numeri impressionanti, ce ne rendiamo conto, ma ci rendiamo conto anche che questo meccanismo moltiplicato per il resto d'ITALIA ci porta a cifre spropositate, in un paese dove le scuole cadono a pezzi e dove ci sono milioni di persone sotto la soglia di povertà. Esiste un limite e questo è stato abbondantemente superato. E se qualcuno chiedesse conto alla corte dei conti? Pensiamoci gente pensiamoci. 
lorenzo croce

lunedì 14 novembre 2016

A VENEZIA SEQUESTRATI "STIVALI ABUSIVI"


(ANSA) - VENEZIA, 14 NOV - Anche l'acqua alta, che stamane ha interessato parte della città lagunare in concomitanza di una massima di marea che ha toccato i 108 cm. sul medio mare, è diventata business per i venditori abusivi a Venezia.
    Messi da parte i bastoncini per i selfie o gli ombrelli, nella mani degli abusivi, soprattutto bengalesi, sono comparsi stivali di plastica da offrire ai turisti nell'area di San Marco. Immediata è scattata anche stamane una operazione di controllo da parte della polizia municipale e alla fine sono stati sequestrate 260 paia di stivali. (ANSA).

domenica 13 novembre 2016

CI HA LASCIATI ENZO MAJORCA

E' morto il re degli abissi Enzo Maiorca. Il sub siracusano recordman di immersioni si è spento questa mattina a 85 anni. Il primo successo nel 1960 quando arrivò a meno 45 metri battendo il brasiliano Amerigo Santarelli. 
Epiche le sue sfide con il rivale di sempre Jaques Mayol, poi, nel 1976, il ritiro e il ritorno nel 1988 quando arrivò fino a 101 metri. Terminata la carriera agonistica, si è dedicato alla salvaguardia dell'ambiente. Una parentesi politica quando nel 1994 fu eletto senatore nelle liste di Alleanza nazionale. La sua passione è stata sempre condivisa dalle sue figlie Patrizia e Rossana, quest'ultima appassionata di immersione e detentrice di record morta nel 2005. La camera ardente è stata allestita nel salone "Paolo Borsellino" di Palazzo Vermexio. I funerali probabilmente martedì.
"All'alba di oggi, in una di quelle giornate di sole in cui il mare del porto grande a Siracusa sembra immobile, ci ha lasciato un nostro grande concittadino. Grazie Enzo Maiorca, buon viaggio" ha commentato il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo.
"Un personaggio che ho conosciuto per la sua storia sportiva ma a me ha colpito l'uomo Maiorca, la sua sensibilità sui temi dell'ambiente. Un uomo come lui ci mancherà. A tutto il Paese come sportivo eccezionale, uomo integro e attaccato alla sua terra: orgoglioso di essere siracusano" ha detto il prefetto Armando Gradone.

sabato 12 novembre 2016

L'EUROPA DICA NO ALL'USO DELLA MONTELLO


Abbiamo presentato una petizione al parlamento europeo per chiedere partendo dalla vicenda Montello che l'EUROPA proibisca l'uso delle strutture Militari per ospitare profughi e clandestini non appartenenti ai paesi europei in base al principio della sicurezza dello stato.  LA PETIZIONE FIRMATA DA AIDAA E' SOSTENUTA ANCHE DA ITALIA VICTRIX.
Lorenzo Croce

PROIBIRE L'USO DELLE CASERME MILITARI PER OSPITARE I PROFUGHI

0 Sostenitori - Status Nuova
Dati della petizione
Titolo originale: PROIBIRE L'USO DELLE CASERME MILITARI PER OSPITARE I PROFUGHI
Titolo della sintesi:
Numero di petizione:
Temi : Diritti fondamentali
Paese: Italia
Nome dell'associazione: ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE - AIDAA
Dati del firmatario
Nome: Mr Lorenzo Croce
Documenti allegati
  • Nessun elemento
Testo originale della petizione:
Desidero sottoporre a codesta commissione la questione relativa all'uso a Milano della caserma Montello in via Caracciolo in uso all'esercito e che doveva essere affidata alla Polizia di STATO e che invece è stata adibita a struttura di ospitalità per i migranti richiedenti asilo, trattandosi di struttura militare, per la quale esiste un protocollo di intesa che dovrebbe trasformarla in cittadella della polizia, trattadosi altresi di struttura sotto inchiesta per possibile presenza di amianto asbeto, ritenuto che comunque al di la delle singole situazioni le strutture militari non possono essere utilizzate per ospitare cittadini in attesa di permesso di soggiorno o richiedenti asilo, anche per la tutela della sicurezza dello stato e delle sue strutture militari, chiedo che questa commissione dichiari inammissibile l'uso delle caserme e delle strutture militari quali punti di raccolta per i profughi.

MILANO. ACCOLTELLAMENTI AL CENTRO DI ACCOGLIENZA

Nessuno ne parla, tutto passa sotto silenzio, ma purtroppo dopo la rissa dello scorso luglio continuano gli accoltellamenti nel centro di accoglienza di Via Mambretti gestito da Arca. Almeno due i fatti avvenuti nei giorni scorsi che solo in questi giorni sono venuti alla luce, si tratta di due risse con accoltellamenti. La prima sarebbe avvenuta tra due africani ospiti del centro per un motivo tanto futile quanto preoccupante, vale a dire che per una porta della stanza del dormitorio al primo piano della ex scuola dove sono alloggiati i cosi detti profughi due persone sono venute alle mani e alla fine sono saltati fuori i coltelli, ma se il primo episodio non ha avuto conseguenze tragiche diversamente è andato per il secondo quando a finire in ospedale sono state due persone, una giovane donna accoltellata al volto, ed il suo accoltellatore che a sua volta sarebbe stato sfregiato dall'amico (forse fidanzato della donna che a sua volta si era picchiata in precedenza con un altra donna. Il tutto si è concluso con i due ricoveri in ospedale e i responsabili allontanati dal dormitorio ( sono stati messi alla Montello per caso?) e sopratutto senza alcuna denuncia, già nonostante tutto questo fracasso nessuno ha denunciato nessuno, ci dicono i ben informati per evitare che si realizzi un clima di ostilità nei confronti dei profughi. Io spero che stiano scherzando, perchè la verità in qualche modo viene sempre a galla, e se non sono i giornali a scriverla saremo noi, magari da soli ma pronti a non tacere mai. 

martedì 8 novembre 2016

SUPERARE IL SISTEMA CAPITALISTA (saggio)


"Superare il sistema capitalista" è il titolo di un saggio scritto da Arturo Cavazzina (MAET), e pubblicato alcuni anni orsono, non si tratta del solito saggio in cui si cerca di confutare la questione capitalistica contrapponendo qualcosa di noto, no, nel nostro caso si tratta di una ricetta innovativa anche se di non facile applicazione, almeno secondo gli standard attuali della politica e della sociologia perchè la ricetta proposta parte da questioni antropologiche diametralmente opposte rispetto a quelle che oggi noi conosciamo, parte dai bisogni reali e non supposti della vita, ma sopratutto fa un analisi delle cinque componenti maggiori della nostra vita ma anche della nostra quotidianità. E' un libro difficile, un saggio appunto, per capirlo fino in fondo non basta leggerlo una o due volte, ma occorre entrare nella mentalità dello scrittore, capire quali sono i suoi principi, come la negazione delle religioni come oppio dei popoli, ma su schema razionale, la presa di coscienza della realtà quotidiana, semplice ma diretta che porta l'uomo o meglio l'individuo al centro della scelta della società in maniera non ipocrita come invece altre teorie di massa a partire dal socialismo e dal comunismo si pongono. Tutte le ideologie, democrazia compresa, capitalismo imperante sopra tutte le altre si basano su un criterio di predominio, se non di sopraffazione dell'uomo sull'altro uomo, di una razza su un altra razza. Insomma in un mondo in cui la sovrapposizione di ruoli e mestieri si pone come base va profondamente storta al nostro saggista che parte appunto da un altro presupposto. La ricerca della felicità attraverso le semplici necessità del quotidiano. Certo non si banalizza su questo, ma parte dal concetti semplici e facilmente spiegabili per arrivare a costruire una nuova società dove l'uomo antropologicamente inteso sia il centro, ma senza dimenticare le altre componenti del nostro mondo, che però non vanno sfruttate ma usate. Con parsimonia. 
Lorenzo Croce

lunedì 7 novembre 2016

DON MAZZI INSULTA CORONA.


(ANSA) - MILANO, 7 NOV - "Corona caro, prima di tutto non venire da me perché sono troppo buono e mi hai fregato": è quanto ha scritto Don Mazzi a Fabrizio Corona, come ha rivelato lo stesso fondatore della Fondazione Exodus.
    Corona aveva ottenuto l'affidamento in prova ai servizi sociali e aveva trascorso un periodo nella comunità di Don Mazzi: "Più che pentito per averlo accolto, mi sono arrabbiato - ha spiegato Don Mazzi - mi pare di essere stato imbrogliato.
    Forse peccando di superbia ero convinto che non avesse voglia di fregarmi e invece, forse, c'è stato un periodo in cui si è convinto di non fregarmi, ma dopo è venuto fuori ancora il Corona".

PS DON MAZZI DOPO I CANI SE LA PRENDE ANCHE CON CORONA... MENTRE ERIKA E L'ALTRO ASSASSINO ERANO DEI BRAVI RAGAZZI... geloso perchè voleva una parte dei soldi di corona?

domenica 6 novembre 2016

MONTELLO: CLANDESTINI ASSUNTI DAL RACKET ELEMOSINE

Solo un cieco (per cause di forza maggiore) o uno stupido patentato non si accorge che a Milano esiste un vero e proprio racket delle elemosine gestito molto probabilmente dalla malavita africana o meglio nigeriana. Basta girare agli angoli delle strade per accorgersi che in ogni angolo vi sono persone con il cappello in mano (prevalentemente giovani aitanti e ragazze in forza) che dopo avervi cordialmente salutati allungano il cappello chiedendo una moneta. Non ci crederete ma il primo visibile effetto dopo l'arrivo dei profughi alla Montello è stato quello di veder aumentare nella zona che va da piazza Firenze a Parco Sempione i ragazzi e le signorine con il cappello in mano. Ovviamente non crediamo possano essere quelli della Montello, sarebbe tutto spudoratamente facile, ma la loro presenza nel quartiere mimetizza meglio questo incremento di elemosinieri di colore che sia chiaro sono sotto il dominio della malavita, cosi come negli ultimi giorni sta mimetizzando il lavoro dei ladri che hanno rubato biciclette nei palazzi della zona o hanno tentato di aprire le saracinesche di un negozio in zona piazza Caneva per rubare. Chiaro che non sono i ragazzi della Montello a compiere furti, o a scassinare sarracinesche, questo lo capisce anche il peggiore degli stupidi, cosi come lo stesso stupido capirebbe che il gioco è fin troppo scoperto per essere credibile. Ma non è negando la verità che si risolve il problema.Gli stessi soloni che oggi rifiutano il racket e lo sfruttamento dei ragazzi di colore per raccogliere le elemosine agli angoli delle strade, sono gli stessi che negavano anni fà l'evidenza del racket delle elemosine dei rom che per giunta raccoglievano soldi con l'ausilio di cani e ringraziavano ogni giorno gli sciocchi che si stracciavano le vesti al solo sentire parlare di zingari sfruttati. Ora il sistema è lo stesso cambiano solo le vittime e coloro che negano lo sfruttamento e l'esistenza di questa gente altro non fà che essere loro complici. Certo che li accolgono con entusiasmo nelle feste e gli battono le pacche sulle spalle quando passano vicino agli spacciatori di colore del parco Sempione, per loro non esistono e quindi questi delinquenti di qualunque razza o colore siano sono ben felici di questi negazionisti da quattro soldi che altro non fanno che permettere di alimentare i loro sporchi traffici. Se il racket delle elemosine non esistesse, saremo tutti contenti, ma esiste, come esiste quello dei fiorai e la mafia cinese, e le zingare che ogni giorno nei money trasfert della zona di viale Certosa mandano i soldi raccolti con le elemosine al paese ai loro cari in Romania. Ora il rischio che questi giovani profughi (non tutti ovviamente) lasciati a bighellonare ed oziare per ore ed ore (la legge non consente di farli lavorare se non su base volontaria e quindi sono solo una piccola aliquota quelli impegnati) sono facile preda della criminalità e della prospettiva di fare soldi facili. Negarlo non serve a niente occorrebbe invece tutti insieme superare gli steccati ideologici e trovare la soluzione a questo problema che fa danno prima di tutto ai ragazzi che ne sono le prime vittime. 
Lorenzo Croce
lui salta e i suoi connazionali sono costretti ad elemosare

sabato 5 novembre 2016

MONTELLO. RAPPER INNEGGIA ALLA MORTE DELLO SBIRRO.

Perchè i giornali tacciono? Perchè il sindaco di Milano che si affanna a condannare la corona portata ai caduti di Salò non spende una parola per condannare il rapper che il primo novembre alla festa di coloro che erano favorevoli all'ingresso dei clandestini alla montello ha inneggiato alla "morte dello sbirro di confine"? Dove stà l'assessore Majorino, dove stanno gli altri assessori tutti in silenzio, anzi no tutti a inneggiare alla festa della riconciliazione. Si vergognino questi messeri che tacciono davanti a queste schifezze. Festa dell'accoglienza. NO FESTA DELL'ODIO e non dicano che stavolta l'odio arriva da destra. SALA VERGOGNATI. MILANO MERITA DI MEGLIO. DI VOI SERVI DEL POTERE. CHE STATE ZITTI DAVANTI A UNO CHE INNEGGIA CONTRO LA POLIZIA. ANZI CHE INNEGGIA ALLA MORTE DELLO SBIRRO. 

il link del video

giovedì 3 novembre 2016

MONTELLO. ECCO I DOCUMENTI DI AFFIDO

Ecco il documento ufficiale che richiama anche i documenti di affidamento della caserma montello per la gestione di 300 immigrati.
Dal documento si evince che esistono ancora i tempi per ricorrere contro il provvedimento di affidamento della caserma, e che per quanto riguarda l'affidamento della gestione della struttura termina il 17 gennaio 2017.
Dobbiamo aggiungere altro?


mercoledì 2 novembre 2016

INCONTRO RAVVICINATO CON UNA PROFUGA DELLA MONTELLO

Io credo che un buon giornalista non si debba accontentare delle interviste, e dei resoconti delle manifestazioni pro o contro la presenza degli extracomunitari nella Montello, ma debba invece puntare ai racconti del giorno dopo.Ovvio è un mio pallino fin dai tempi in cui scrivevo per la Notte il vecchio mitico quotidiano milanese del pomeriggio, allora ci si appostava aspettando anche ore la persona che si voleva intervistare o con la quale si voleva parlare, lo stesso sistema l'ho applicato oggi davanti alla caserma Montello di Milano dove da un paio di giorni sono alloggiati i profughi. Dopo aver pranzato con un amico, verso le 15.20 di oggi pomeriggio mi sono appostato nel vicino parco di via Tolentino con l'occhio attento alla caserma, volevo incontrare e parlare a quattrocchi con una profuga donna, cercare di capire da dove proviene e tutto il resto. Mi sono organizzato per stare li un po di tempo con tanto di pacchetto di patatine, ma non è servito a niente, nel senso che manco il tempo di sedersi ed ecco aprirsi il portone centrale della Montello e sgusciare fuori una bella ragazza giovane di colore, ovviamente immediatamente ho preso a camminare nella sua stessa direzione passando davanti ai due militari della folgore e alle due vigili donna che stanno di pattuglia lì davanti (e questa sarebbe la grande vigilanza promessa dal comune di Milano?). Vedo che la donna ben vestita e con un cappellino a coprire i capelli fa un cenno di saluto alle due vigilesse, cosi faccio anche io, mantenendo la giusta distanza. Pochi passi in via Caracciolo ed entrambi ci troviamo sul bus della linea 69, la prima cosa che noto è la spigliatezza con la quale la ragazza con le gambe fasciate da un paio di jeans attillati si dirige al bus, sintomo questo che  denota come la giovane non sia assolutamente nuova di Milano ne della zona, ovviamente si siede guardandosi bene dal timbrare il biglietto, io lascio passare alcuni secondi e salgo sedendomi vicino a lei... subito noto tre cose che mi lasciano basito: porta sul polso sinistro un orologio pregiato sicuramente in oro compreso il cinturino pesante, ed è fornita di un telefono ultima generazione con cuffie incorporate con il quale ascolta musica a tutto volume. Se non fosse uscita dalla caserma si potrebbe pensare che si tratta di una normalissima ragazza sui venticinque anni di colore come tante che se ne vedono in giro. La terza cosa che noto è la sua proprietà della lingua italiana risponde con un ciao al mio saluto ed alla mia domanda se fosse una delle nuove arrivate in caserma mi guarda un po attonita cercando di capire chi fossi e poi mi risponde con un "si" mentre addenta un uovo sodo. Pochi metri e la giovane scende alla seconda fermata della 69 in zona Monte Ceneri e senza alcuna esitazione corre a prendere la 91 in direzione Lotto... Non la seguo più per non dare nell'occhio ma mi viene in mente di correre a scrivere che ho conosciuto la prima profuga con un orologio d'oro al polso della mia oramai lunga vita... mai disperare.
Lorenzo Croce

IL BUSINESS DEGLI IMMIGRATI ALLA MONTELLO

Milano- Gli immigrati sono arrivati alla Montello nonostante le mille perplessità, le cinquemila firme e le manifestazioni. Ma sopratutto nonostante non sia chiaro quali danni ha fatto e quali potrà farne l'amianto presente una volta che tale presenza sarà confermata. Va bene l'emergenza freddo, ci mancherebbe altro, tutti hanno diritto ad un posto dove passare al caldo la notte (anche i clochard italiani) ed a un pasto caldo (comprese le povere vecchiette che frugano nella spazzatura dopo i mercati per trovare i resti della verdura per mangiare qualcosa). Ma mettere in quella caserma donne e bambini è da criminali prima ancora che da stupidi. Non vogliamo fare le cassandre, ci mancherebbe altro, ma se dovesse venire fuori che l'asbeto presente è pericoloso per la salute dei residenti e dei militari come possiamo dire a questi signori profughi che non lo è stato per loro? C'erano e ci sono decine di soluzione altenative sicuramente più salubri, ma ovviamente chi ha vinto anche in questa occasione? Il business, o forse come avevamo scritto nei primi giorni l'esperimento voluto per verificare i parametri della presenza di un gruppo di extracomunitari in una zona centrale con popolazione medio borghese, e in questo la Montello si presta assolutamente alla verifica passo per passo della situazione. Ma in realtà ha vinto sicuramente il business. Il fraticello della San Francesco che dice di vivere di carità e volontariato con questa operazione si intasca circa 800.000 euro per la gestione della struttura e dei pasti. Vergognoso, con questi soldi si mantengono mille persone per un anno non 300. Ora sappiamo come sono andate le cose, ma la battaglia per il diritto non è finita e non ci facciamo intimidire da nessuno nemmeno dalle feste colorate e dalle bande degli ottoni che suonano bella ciao come se i senegalesi sapessero di che cazzo stiamo parlando....