Ormai ci siamo, i bolidi della F1 stanno per riaccendere i motori dopo la pausa estiva e i due alfieri protagonisti del mondiale stanno per ritrovarsi nuovamente ruota a ruota.
un blog dove scambiarsi opinioni ed idee in nome della libera partecipazione democratica
giovedì 26 agosto 2021
INDOVINA CHI....
mercoledì 25 agosto 2021
MORTO CHARLIE WATTS. MITICO BATTERISTA DEI ROLLING STONES
Nulla è eterno. Nemmeno i Rolling Stones. È morto ieri Charlie Watts. Il batterista della più grande rock band del pianeta aveva 80 anni. Il volto affilato ed elegante, il sorriso enigmatico, la postura composta dietro ai tamburi, si diceva fosse uno che non amava feste e festine, vizi e viziacci, il lato meno trasgressivo della linguaccia. Aveva confessato di aver sbandato un po’ negli anni 80 causa confidenza eccessiva con droga e alcol, ma Watts era quello con la passione per i vestiti dei sarti di Savile Row (altro che le paillettes di Mick o il look piratesco-tzigano di Keith), quello che alle groupie preferiva la fedeltà alla moglie Shirley, conosciuta prima del successo e sposata nel 1964, quello meno presente nel gossip e nelle cliniche di rehab.
fonte. corriere.it
lunedì 23 agosto 2021
PROPOSTA. INTESTARE P.S. OSPEDALE DI RHO A GINO STRADA
RHO (23 Agosto 2021) Il dottor Gino Strada fondatore di Emergency purtroppo prematuramente scomparso nei giorni scorsi, durante la sua vita professionale aveva lavorato per circa dieci anni all'ospedale di Rho lasciando anche qui un ottimo ricordo in pazienti e personale. Per questo motivo lancio ai sindaci della zona, ed ai vertici dell'azienda ospedaliera di Garbagnate una proposta semplice per ricordare l'opera medica che il grande Gino Strada svolse anche qui da noi intestandogli il pronto soccorso o un altro reparto dell'ospedale di Rho che lo ha visto protagonista nella sua instancabile opera medica per circa dieci anni. Ricordare in maniera duratura Gino Strada è un dovere civico che penso possa perpetuarsi proprio con l'intestazione di un padiglione, o del pronto soccorso dell'ospedale di Rho a lui.
Lorenzo Croce
gia consigliere comunale di Pregnana
presidente nazionale ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE - AIDAA
lunedì 16 agosto 2021
AFGHENISTAN. SOLDATI SENZA CIBO E SENZA MUNIZIONI. COSI SI E' ARRESTO L'ESERCITO DI GHANI
Afghanistan, soldati senza cibo né munizioni.
La disfatta delle forze afgane mentre i combattenti talebani sono diventati i padroni di Kabul fornisce una risposta dura a chiunque si interroghi sul successo di due decenni di sforzi guidati dagli Stati Uniti per costruire un esercito regolare in Afghanistan. Nonostante 90 miliardi di dollari stanziati dagli Usa per l’addestramento dell’esercito afghano, i talebani hanno impiegato poco più di un mese per travolgerlo. Come si sia disintegrato per la prima volta è diventato evidente non la scorsa settimana, ma nei mesi passati in un accumulo di perdite e sconfitte, iniziato anche prima dell’annuncio del presidente Biden che gli Stati Uniti si sarebbero ritirati entro l’11 settembre.
È iniziato con la caduta di singoli avamposti nelle aree rurali dove soldati e unità di polizia affamati e senza munizioni circondati da combattenti talebani che hanno promesso loro un “passaggio sicuro” se si fossero arresi e avessero lasciato le loro attrezzature, dando lentamente agli insorti sempre più controllo delle strade, quindi il controllo di interi distretti. La corruzione dilagante, ben documentata in alcune parti della leadership militare e politica dell’Afghanistan, ha minato la determinazione dei soldati di prima linea mal pagati, mal nutriti e riforniti in modo irregolare – alcuni dei quali sono stati lasciati per mesi o addirittura anni in avamposti isolati. Quando le posizioni sono crollate questa settimana, la denuncia è stata quasi sempre la stessa: non c’era supporto aereo o erano finiti i rifornimenti, le munizioni e il cibo.Ma anche prima erano evidenti le debolezze sistemiche delle forze di sicurezza afghane – che sulla carta contavano da qualche parte circa 300.000 persone, ma negli ultimi giorni hanno totalizzato solo un sesto di quelle, secondo i funzionari statunitensi. Queste carenze possono essere ricondotte a numerosi problemi scaturiti dall’insistenza dell’Occidente sulla costruzione di un esercito completamente moderno con tutte le complessità logistiche e di approvvigionamento necessarie e che si è rivelato insostenibile senza gli Stati Uniti e i suoi alleati della NATO. Soldati e poliziotti poi hanno espresso un risentimento sempre più profondo nei confronti della leadership afgana. I funzionari spesso chiudevano un occhio su ciò che stava accadendo, sapendo benissimo che il numero di uomini reali delle forze afgane era molto inferiore a quello che era scritto sui libri, distorto dalla corruzione e dalla segretezza che accettavano tranquillamente.
E quando i talebani hanno iniziato a prendere slancio dopo l’annuncio del ritiro degli Stati Uniti, hanno solo aumentato la convinzione che combattere nelle forze di sicurezza – combattere per il governo del presidente Ashraf Ghani – non valesse la pena. Intervista dopo intervista, soldati e agenti di polizia hanno descritto momenti di disperazione e sentimenti di abbandono. “Daresti la vita per dei leader che non ti pagano in tempo e sono solo interessati al proprio futuro?”, si interrogava un ufficiale afgano ascoltato soltanto la scorsa settimana dal New York Times.
La seconda città a cadere questa settimana è stata Sheberghan nel nord dell’Afghanistan, una capitale regionale che avrebbe dovuto essere difesa da una formidabile forza sotto il comando del maresciallo Abdul Rashid Dostum, un famigerato signore della guerra ed ex vicepresidente afgano che è sopravvissuto negli ultimi 40 anni della guerra facendo accordi e cambiando fazione con una certa frequenza. Anche un altro importante signore della guerra afghano ed ex governatore, Mohammad Ismail Khan, che aveva resistito agli attacchi dei talebani nell’Afghanistan occidentale per settimane e aveva radunato molti per la sua causa per respingere l’offensiva degli insorti, alla fine si è arreso agli insorti.
Dopo aver macinato le ambizioni dell’impero russo e di quello inglese e le mire dei sovietici, ora l’Afghanistan ha tritato anche le aspirazioni americane ed europee. E adesso anche l’Iran dovrà rivedere i suoi piani, il “nemico” ora è schierato anche alle sue spalle.
martedì 10 agosto 2021
"TUTTI IN PIEDI SUL DIVANO"......VALE SE NE VA
Chi vive di una grande passione lo sa bene, essa diventa un prolungamento di se stessi, come fosse un arto aggiuntivo, un organo in più dove scorre più sangue, dove si genera più calore e batte più fortissimamente il cuore.
lunedì 9 agosto 2021
DALLA NASA LE IMMAGINI DEL MONDO DEVASTATO DAGLI INCENDI
Dalla Grecia, Turchia e Italia alla California, dall'Australia alla Siberia, l'Amazzonia e l'Africa, il mondo sta bruciando: lo si può vedere chiaramente dall'immagine della Fire Information for Resource Management System della Nasa.
Nella mappa i punti rossi, rilevati con lo strumento Modis a bordo del satellite Terra della Nasa, indicano i luoghi in cui ci sono alte temperature e sono in corso incendi. Si può così vedere che ad essere colpiti sono gran parte del Nord e del Sud America, e la zona centro-meridionale dell'Africa, in particolare Zambia, Angola, Malawi e Madagascar. Nella Repubblica democratica del Congo lo strato di fumo è così spesso che molte aree sono completamente oscurate. Ad ardere ci sono anche la penisola arabica, la costa mediterranea, l'Europa nord-orientale, mentre in Asia a bruciare sono le coste dell'India, la Siberia, nonchè Cina, Malesia e Indonesia.
Per quel che riguarda l'Africa, anche se non è possibile determinare dal satellite come sia partito l'incendio, scrive la Nasa, la diffusione, la posizione e il momento dell'anno suggeriscono che i roghi siano dolosi e siano stati appiccati per scopi agricoli. I coltivatori in queste aree usano il fuoco da migliaia di anni per pulire i campi dalle vecchie colture e prepararli per le nuove, bruciare le sterpaglie, rinnovare i pascoli o la savana. Anche se il fuoco è un modo efficiente ed economico per gestire la terra, soprattuto nella savana africana dove l'ecosistema dipende dagli incendi periodici per la sua salute, i roghi sono fonti di pericolo, come fumo, rilascio di gas serra e distruzione degli ecosistemi. In Africa centrale, conclude la Nasa, la stagione degli incendi di solito inizia a maggio e raggiunge il suo picco in agosto.
lunedì 2 agosto 2021
E "GINETTO" SI RIPRENDE LA CORONA IN FORMULA UNO
Incredibile cosa può succedere in F1 con la complicità di una spruzzata di pioggia... Una partenza coi fuochi d'artificio in Ungheria! Dove due piloti fanno strike mettendo fuori gioco se stessi ed un bel mucchietto di altri illustri colleghi, costretti al ritiro oppure alle retrovie per i danni riportati alle monoposto.