venerdì 30 agosto 2019

MILANO. MORTO ANTONIO IOSA FU GAMBIZZATO DALLE BRIGATE ROSSE

Milano, 29 agosto 2019 - A ucciderlo non fu l'agguato della colonna Walter Alasiadelle Brigate Rosse, che il 1°aprile del 1980 lo colpì alle gambe in via Mottarone, a Milano. Antonio Iosa è morto molti anni dopo, ieri mattina, all'età di 86 anni. In quella circostanza, i brigatisti condannarono a morte quattro esponenti della Democrazia cristiana davanti alla loro sezione milanese. Fu una rappresaglia per l'uccisione di quattro terroristi ammazzati dai carabinieri in via Fracchia, a Genova. 
Iosa, all'epoca presidente del circolo culturale Perini, di Quarto Oggiaro, fu scelto come bersaglio perché "colpevole" di essere riuscito a "infiltrare la Dc tra la classe operaia". La sera dell'aggressione, l'ex esponente della dc venne scelto per primo e venne mandato in fondo alla sala insieme ad tre bersagli. Mentre percorreva la stanza, provò a spiegare al nucleo terrorista di essere un marito, ma soprattutto un padre di figli piccoli, cercando un po' di comprensione. Alla fine, i brigatisti non mirarono alla testa ma gli spararono alle gambe.
Nella vita subì una sfilza di operazioni chirurgiche, circa 34, tra sofferenza,formicolii fitte. E il ricordo, mai dimenticato davvero di quell'irruzione e le armi puntate addosso. In una delle ultime interviste disse: "Il ragazzo mi puntò la pistola alla tempia e mi disse di inginocchiarmi. Nessuno di noi, però, lo fece. Quando mi sparò alle gambe mi disse: 'Ecco ciò che merita il servo di Cossiga'. Poi ricordo solo una sensazione di forte calore alle gambe". Ancora non è stata fissata la data del funerale.

RACCOLTA PENNE, QUADERNI E MATITE PER BIMBI IN DIFFICOLTA'.

Ricomincia la scuola ma non tutti i bambini hanno a disposizione il materiale per tornare in classe. Ai 140 minori in difficoltà ospiti delle comunità gestite dai padri Somaschi a Milano ed in Lombardia, servono quaderni, astucci, penne, pennarelli, matite colorate. La Onlus ha lanciato un appello alla generosità dei milanesi e non, invitando a donare anche solo uno di questi materiali scolastici di prima necessità nuovi ai nambini e ragazzi dai tre ai diciotto anni che vivono nelle sue strutture di accoglienza perchè allontanati dai genitori, o vittime di situazioni familiari particolarmente disagiate. La raccolta è aperta fino a venerdi 4 ottobre. Le donazioni vanno spedire o consegnate presso la fondazione Somaschi in piazza XXV Aprile 2 a Milano dal lunedi al venerdi dalle 9 alle 17. Per maggiori informazioni è possibile telefonare al numero 0262911975 oppure scrivere a donatori@fondazionesomaschi.it.


sabato 24 agosto 2019

FUOCO IN AMAZZONIA. BOLSONARO MANDA IN RITARDO L'ESERCITO A SPEGNERE I FUOCHI

BRASILIA - La pressione internazionale su Jair Bolsonaro per spingere il presidente brasiliano a prendere provvedimenti seri sugli incendi della foresta amazzonica sta avendo i primi effetti. Bolsonaro ha deciso di inviare l'esercito nella regione ed ha detto in diretta televisiva, che "la foresta amazzonica è parte essenziale della storia del Brasile". Bolsonaro, oltre ad una comunità internazionale preoccupata, deve dare risposte anche a molti cittadini brasiliani che durante il suo discorso televisivo hanno protestato in piazza contro la politica ambientale del governo.Quello di cui ha paura il presidente brasiliano sono eventuali sanzioni visto che il problema sarà affrontato, per volere del presidente francese Emmanuel Macron, dal G7 che si riunisce oggi in Francia. "Gli incendi forestali avvengono in tutto il mondo - ha osservato il presidente brasiliano - e non possono essere utilizzati come pretesto per sanzioni internazionali". Bolsonaro ha dunque dichiarato che la foresta amazzonica "è parte essenziale" della storia del Brasile e che proteggerla è un dovere. "Ne siamo consapevoli e stiamo agendo per combattere la deforestazione illegale", ha affermato, dopo aver autorizzato il dispiegamento delle forze armate contro gli incendi. "Siamo un governo di tolleranza zero contro la criminalità e il settore ambientale - ha ammonito - non è differente". In aiuto al leader brasiliano arriva Donald Trump pronto ad aiutare il collega. "Ho appena parlato con il presidente Jair Bolsonaro - ha twittato il capo della Casa Bianca - Le nostre prospettive commerciali sono entusiasmanti e il nostro legame è forte, forse più di sempre. Gli ho detto che se gli Usa possono aiutare il Brasile con gli incendi dell'Amazzonia, siamo pronti ad assisterli!".

domenica 18 agosto 2019

GHIRO DEI NEBRODI. PARTONO I RICORSI

Ucria (18 agosto 2019) Nei giorni scorsi si è diffusa la notizia del via libera all'acquisto delle gabbie per la cattura ed il successivo trasferimento dei ghiri dei nebrodi, che ricordiamo sono animali protetti. l'associazione italiana difesa animali ed ambiente per bocca del suo presidente Lorenzo Croce ha dichiarato: "Stiamo verificando i contenuti della determina che consente l'acquisto delle gabbie trappola, e nei prossimi giorni verificheremo la possibilità di un ricorso al TAR contro questa determina, infatti  riteniamo che non sia chiaro una volta dopo catturati quale sarà la destinazione finale dei ghiri che ricordiamo sono una specie protetta". AIDAA sta anche verificando la regolarità della decisione di liberare i rapaci recuperati dal centro  di fauna selvatica di Ficuzza e qualora fosse necessario adire le vie legali per fermare questi interventi che possono essere devastanti per la popolazione dei ghiri.