giovedì 25 novembre 2021

ECCO LE REGOLE DEL SUPERGREEN PASS IN VIGORE DAL 6 DICEMBRE 2021

 Ecco tutte le misure del decreto Super Green Pass approvato dal Consiglio dei Ministri

1️⃣ Introdotto dal 6/12 il green pass "rafforzato": si ottiene solo con vaccinazione o guarigione; la validità del green pass "rafforzato"
2️⃣
scende da 12 a 9 mesi;
dal 6/12/2021 al 15/1/2022 valgono le
nuove regole transitorie per le zone colorate; 3️⃣il green pass "base" sarà obbligatorio dal 6/12 anche per: alberghi, spogliatoi per l'attività sportiva, trasporto ferroviario regionale e trasporto pubblico locale; 4️⃣l'accesso a spettacoli, eventi sportivi, bar e ristoranti al chiuso, feste e discoteche, cerimonie pubbliche sarà consentito in zona bianca e gialla solo ai possessori di "green pass rafforzato", 5️⃣ulteriori limitazioni della zona arancione valide solo per chi non possiede il "green pass rafforzato", 6️⃣vaccinazione obbligatoria estesa a personale amministrativo sanità, docenti e personale amministrativo scuola, militari, forze di polizia, soccorso pubblico dal 15/12; 7️⃣richiamo obbligatorio per professioni sanitarie dal 15/12; 8️⃣rafforzamento sistema dei controlli: entro 3 giorni dall'entrata in vigore del dI, i Prefetti sentono il Comitato provinciale ordine e sicurezza, entro 5 giorni adottano il nuovo piano di controlli coinvolgendo tutte le forze di polizia, relazionando periodicamente. Norme che non sono cambiate: 9️⃣la mascherina resta non obbligatoria all'aperto in zona bianca e obbligatoria all'aperto e al chiuso in zona gialla, arancione e rossa. Sempre obbligatorio in tutte le zone portarla con sé e indossarla in caso di potenziali assembramenti o affollamenti; restano invariate le tipologie e la durata dei tamponi.




martedì 23 novembre 2021

UN SUPER PODIO TRA LE DUNE

 La F1 ha fatto il suo esordio in Quatar sul circuito di Losail, che si è dimostrato subito molto tecnico e veloce per le monoposto della massima categoria, una pista che non perdona sbavature di passaggio sui cordoli, pronti a mordere gli pneumatici fino a farli cedere del tutto, non a caso é andato in scena un vero e proprio Valzer delle forature, che ha coinvolto e stravolto i piani di diverse scuderie.

A parte la lotta a distanza tra i due contendenti al titolo mondiale, che ha visto Lewis Hamilton ridurre a otto i punti di svantaggio nei confronti di Max Verstappen, mettendosi nel taschino la vittoria n°102 della sua carriera, la sorpresa più grande della gara ce l'ha riservata un'inossidabile Fernando Alonso, che gareggiando strenuamente alla sua vecchia maniera è riuscito a portare l' Alpine Renault sul terzo gradino del podio.
Lewis, Max e Nando hanno formato un podio di altissimo livello agonistico.
Lewis in modalità "missione da compiere" doveva vincere ed ha vinto, è fuggito ed ha gestito senza alcun errore il suo margine di vantaggio.
Max doveva assolutamente rimediare al danno della penalità di cinque posizioni di arretramento sulla griglia di partenza, per non aver rispettato il regime di doppia bandiera gialla (segnale di grave pericolo in pista) durante l'ultimo segmento delle qualifiche.
Con un super scatto alla partenza ed in soli tre giri si è riportato in seconda posizione e lì è rimasto, podio compreso. 
Fernando si è trovato perfettamente a suo agio sulla sua Alpine Renault, che ha saputo ben interpretare questo nuovo tracciato effettuando le regolazioni giuste per un solo cambio gomme, una vettura scarica, con poca ala e veloce in rettilineo, la Renault che lo ha reso bicampione del mondo, è stata in grado di esaltare le sue doti di guida come allora.
Ahimè, le dolenti note riguardano la Ferrari, che ha mostrato tutti i suoi limiti nella gestione delle gomme, pertanto Leclerc e Sainz sono stati costretti a mantenere un ritmo gara conservativo, nel timore di distruggerle. 
Entrambe le vetture sono rimaste incastrate nel gruppone centrale, che ricorda un po' il "Purgatorio" dantesco.
Finiscono così, doppiate, un 'altra volta.
Sarah Ressi




giovedì 18 novembre 2021

SAM BAOLO

 Quello che si è appena svolto in Brasile è stato, senza alcun dubbio, il weekend più emozionante dell'era moderna della F1. 

Terzo e ultimo appuntamento di stagione col format della Sprint Qualifying, che prevede la sessione di qualifica anticipata al venerdì, per decidere la griglia di partenza della mini gara di 100 km del sabato, il cui ordine d'arrivo determina lo schieramento di partenza della classica gara domenicale.
Il sabato mattina comincia decisamente in salita per Mercedes, poiché viene riscontrata un irregolarità tecnica dell'alettone posteriore (DRS) della monoposto campione del mondo in carica ed il provvedimento della FIA é fra i più pesanti: "Squalifica!".
Cancellato il tempo della Pole Position messa a segno il venerdì, la vettura n°44 prenderà parte alla mini gara dal fondo dello schieramento.
Un colpo da knockout per Lewis Hamilton e per le sue speranze mondiali. 
A questo si somma la penalità da scontare domenica in gara, ovvero l'arretramento di 5 posizioni in griglia, dovuta ad una nuova sostituzione del motore endotermico.
Insomma, sembra proprio si stia levando il canto del "De profundis" attorno a Ginetto, quando lui decide che non ci sta!
Complici la sua proverbiale grinta, un motore fresco da spremere ed il pubblico di Interlagos, che lo incita come se fossero i suoi connazionali a Silverstone, ed è nuovamente "Hammer Time"!! 
Un professionista a passo di samba che sorpasso dopo sorpasso, recupera 25 posizioni totali in due gare e firma la più bella opera d'arte della sua carriera, incorniciandola con l'ultimo sorpasso costruito di mestiere sull' "arcinemico" Max Verstappen. 
Ha vinto di forza Lewis, ha vinto contro tutti... Contro le squalifiche, contro le penalità, contro i pasticci tecnici del suo stesso team e continua a mettere nel mirino quel numero 8, l'ultimo record da infrangere, la leggenda, l'infinito.

Sara Ressi




sabato 13 novembre 2021

OGGI POMERIGGIO I FUNERALI DI GIOELE E DELLA MAMMA VIVIANA

 Oggi pomeriggio, alle 15, sarò scritta la parola fine sulla drammatica vicenda che ha tenuto banco per tutta l’estate del 2020. Saranno celebrati, a distanza di quindici mesi dal ritrovamento dei loro cadaveri, i funerali di Viviana Parisi, la deejay di 41 anni e del figlioletto Gioele di 4 anni. La cerimonia si terrà al Duomo di Messina. Funerali decisi dalla famiglia a pochi giorni dall’archiviazione decisa dal gip di Patti (Messina) Eugenio Aliquò che ha accolto in pieno la richiesta del Procuratore Angelo Vittorio Cavallo, secondo cui la donna si è uccisa dopo avere ammazzato il figlio. Come ha scritto il gip, che ha depositato la decisione tre settimane dopo l’udienza preliminare che si è tenuta lo scorso 22 ottobre, le ricostruzioni “degli esperti e della famiglia” sono “illogiche”. Anche se la famiglia non si rassegna e il marito di Viviana, Daniele Mondello, continua a chiedere “verità e giustizia”. 

Dunque, per il gip Aliquò né Viviana né Gioele, avrebbero subito aggressioni, umane o animali. Mentre secondo la tesi dei consulenti dei familiari, invece, sia la mamma che il figlio sarebbero morti in una cisterna e poi sarebbero stati estratti da lì e portati via. Tesi totalmente respinta sia dalla Procura che dal gip. Il gip ha ritenuto “carente, irragionevole e contraddittoria sotto il profilo logico”, la ricostruzione degli esperti nominati dalla famiglia. In quasi 500 pagine di provvedimento il gip smonta, punto dopo punto, la ricostruzione dei familiari di Viviana Parisi e del piccolo Gioele Mondello. Per la Procura Viviana Parisi, quel giorno di agosto del 2020, dopo avere avuto un incidente in galleria sull’autostrada Messina-Palermo, si sarebbe allontanata con in braccio il bambino (ancora vivo) e si sarebbe dirette nei boschi di Caronia. Qui avrebbe ucciso il piccolo e poi si sarebbe gettata dal traliccio dopo la morte di Gioele. Sulla morte del bimbo non ci sono certezze, come emerso dai numerosi esami effettuati. Anche perché il corpicino rinvenuto non era nemmeno integro. Ma un fatto è certo: Gioele non ha subito aggressioni dagli animali dopo la sua morte.  

“Secondo i consulenti degli opponenti dal criminologo Carmelo Lavorino e dal medico legale Antonio Della Valle – scrive il gip Aliquò – Viviana e Gioele sarebbero precipitati (caduti o lanciati ancora non si sa) dentro un invaso (un pozzo o una cisterna) con mezzo di acqua sul fondo e sarebbero morti per asfissia. Quindi, non vi sarebbe stata alcuna uccisione del piccolo Gioele da parte di Viviana, alcun suicidio o lancio dal traliccio da parte di quest’ultima”. I consulenti dei Mondello dicono invece: “In realtà si tratta di un’abile messinscena organizzata da una combinazione criminale motivata e coinvolta tramite la traslazione dei cadaveri in zone sensibili proprio per inscenare il suicidio o la disgrazia ed allontanare da sé ogni responsabilità – Viviana e il piccolo sono precipitati (caduti o lanciati ancora non si sa) nel bosco di Caronia all’interno di un invaso con circa 50 cm d’acqua sul fondo: un pozzo, una cisterna, un contenitore profondo 3-4-5 metri. I due sono precipitati contemporaneamente”. 

“Poi i due corpi, in tempi diversi – secondo i consulenti della famiglia – sono stati estratti dal fondo del pozzo con le mani e con appositi strumenti da parte di qualche soggetto ignoto: Viviana tirata fuori la tarda sera del 3 agosto o la mattina del 4 e trasportata con apposito mezzo per la messinscena e il depistaggio e, nel trazionamento, le vengono strappati i capelli: Gioele, tirato fuori successivamente (anche la mattina del 4 agosto) e depositato nel tragitto fra la zona piazzola e la zona traliccio, senza escludere che sia stato conservato in un contenitore di plastica e posizionato successivamente sul luogo di rinvenimento, dove il corpicino è stato oggetto di scempio da parte della fauna selvatica. I corpi dei due sono stati tirati su e fuori per essere oggetto di macabra messinscena al fine di un meditato depistaggio per autosicurezza e presa distanza dall’evento mortale”. 

Ma il gip smonta questa ipotesi: “È una ricostruzione fortemente illogica se sol si considera che agendo in tal modo tali soggetti, anziché esporsi alle conseguenze civili e penali di un possibile addebito a titolo di omicidio colposo avrebbero corso il rischio di lasciare sui corpi di Viviana e Gioele impronte digitali, materiale biologico o, comunque, qualsiasi altro tipo di traccia o segno loro riconducibile, materiale cioè utile all’estrazione del profilo Dna e per le successive analisi comparative, in guisa da vedersi fondatamente mutare il titolo di reato ipotizzabile a loro carico da omicidio colposo a omicidio volontario pluriaggravato”. 

“Quale soggetto dotato di un minimo discernimento avrebbe, quindi, compiuto un’azione così rischiosa e ingiustificata, anziché come avrebbe fatto chiunque collaborare con gli inquirenti?”, dice il gip. Dunque, da un punto di vista giudiziario la vicenda di Viviana e del piccolo Gioele è stata chiusa. Ma Daniele Mondello, il marito di Viviana Parisi non si rassegna e dice: “All’inizio di questa vicenda il mostro ero io: oggi sappiamo che Viviana, esattamente come mi aveva detto, fosse uscita di casa solo per comprare un paio di scarpe a Gioele. Oggi qualcuno, a Caronia, festeggia ma verità e giustizia sono stelle che nessuna menzogna può oscurare. Sulle responsabilità dei vigili del fuoco, giorno 23 ottobre, ho presentato autonoma denuncia”. Si aprirà un nuovo capitolo? 



FONTE ADN KRONOS

giovedì 11 novembre 2021

MESSICO E NUVOLE NERE MERCEDES

 Sul tracciato messicano l'agile passo della Red Bull è stato a dir poco letale per una Mercedes che si è mostrata sin da subito in affanno, è stato evidente che le mancasse l'assetto da gara.

Bottas scattato al via dalla prima posizione s'è preoccupato di più di chiudere Hamilton a destra, piuttosto che girare lo sterzo verso sinistra, cioè verso l'avversario vero, quel Verstappen che tanto incredulo quanto pronto, si è ritrovato con un'autostrada libera davanti a sé e per giunta, sul lato gommato della pista!
Ciò gli ha consentito di ritardare la frenata staccando da paura alla prima curva, sfilando entrambe le Mercedes. Poi, di lui si son perse le tracce per 70 giri, salvo ritrovarlo festante sul gradino più alto del podio, con in tasca 19 punti di vantaggio pesantissimi su Hamilton in ottica mondiale a sole 4 gare dalla fine.
La manovra di Bottas é stata sicuramente volontaria, non è che ha preso una buca che lo ha madato verso il suo compagno, però non l'ha fatto con malizia... Ha fatto come tutti quelli che con la smania di fare la cosa giusta al momento giusto, poi cannano e di brutto!
Il fido scudiero della casa di Stoccarda ha semplicemente perso lucidità alla partenza, tant'è che non ha nemmeno considerato di coprire la propria posizione, così come è già capitato in passato. Poi, una toccatina con Ricciardo e finisce in testacoda, da qui rimane imbambolato fino all'ultimo giro. 
Hamilton rimasto solo a fare come sempre più spesso accade, "tutto quel che può con tutto quel che non ha", anche questa volta non si arrende all'evidente superiorità Red Bull e partito secondo è riuscito ad agguantare il secondo gradino del podio, benché stremato dalla fatica di aver tenuto dietro Perez, con l'altro missile Red Bull sotto il sedere, ma al messicano non è bastata la potenza motrice per sorpassare l'epta campione del mondo, che gli ha fatto vedere come si fa a fare la differenza.
Comunque andrà a finire, Hamilton e Verstappen sono dei fuoriclasse capaci di dare prestigio non solo alla vittoria, ma anche alla sconfitta. 
Finalmente la rossa di Maranello s'è degnata di scavalcare McLaren nella classifica costruttori, riposizionandosi così in terza piazza, ma ha comunque il sapore di una magra consolazione, poiché in terra messicana entrambe le vetture perdevano più di un secondo a giro ed un totale di più di 80 secondi dal leader del Gran Premio.
Eppure, l'ingegner Mattia Binotto,Team Principal del Cavallino "arrancante", l'ha definita una gara utile, come sempre riferendosi al prossimo anno.
Peccato che ogni anno, ormai da tempo, dice fesserie di questo genere.
Ma tra un: "c'è qualcosa che ci sta sfuggendo" ed un "perché poi si tratta di capire"...
In definitiva, che cos'hanno capito? 
Sarah Ressi



DOMENICA LA QUINTA PUNTATA DI "STORIA E MISTERI"

 Domenica 14 novembre alle 17.50 su Telenova, l'emittente di Famiglia Cristiana (in Lombardia e nelle province di Piacenza e Parma sul Canale 14 del Digitale terrestre, in Piemonte sul Canale 90), va in onda la quinta puntata dell'ultima edizione di Storia e Misteri. Si tratta di un format simile a Quark, di archeologia, storia, arte, ma anche grandi scenari naturali e segreti della tecnologia, condotto da Aristide Malnati e Virginia Reniero: dopo il successo della prima messa in onda (maggio-giugno 2021) l'emittente paolina sta proponendo repliche continue delle sei puntate di questa terza edizione. In particolare il piatto forte della quinta puntata, in onda appunto domenica 14 novembre, sono i primi due degli otto servizi: si tratta di due interviste esclusive al Prof. Diego Baratono, luminare di Egittologia, autore di ricerche sul campo presso l'altipiano di Gizah (Egitto); Baratono illustra le teorie più accreditate sulla tecnica di trasporto e di costruzione delle tre grandi piramidi (Cheope, Chefren e Micerino) e affronta con argomenti scientifici il significato reale della piramide presso gli egizi. Nella seconda intervista l'illustre studioso parla dei suoi sondaggi sul terreno di Gizah, che hanno permesso di accertare la presenza in antico di una seconda sfinge, delle stesse dimensioni della prima e situata in un punto diametralmente opposto rispetto alla sfinge che si è conservata. 



domenica 7 novembre 2021

AEROTONIA

 Da bambina, mi avranno chiesto almeno mille milioni di volte che cosa avrei fatto da grande e ricordo, che le mie risposte suonavano tanto imprecise quanto improbabili, anche perché cambiavo idea un giorno si e l'altro pure.

Ognuno è fatto a modo suo, é il bello di essere diversi!
E diversa era lei, Antonia Terzi, sin da bambina si mostrava ferma ed incrollabile sulla sua volontà, sapeva già molto bene quello che sarebbe diventato il suo mestiere e alla fatidica domanda, rispondeva con una precisione da cecchino: "Disegnare auto. Non modellini: Vere! E per la F1."
Tonia era nata cinquant'anni fa nella "motor valley" nazionale, a San Felice sul Panaro in provincia di Modena, laddove lungo le colline riecheggiano i rombi dei motori come una musica in filodiffusione ed arde il sacro fuoco della velocità.
Quella bambina tanto appassionata diventò Ingengnere in quel di Maranello e tra le poche donne ad imporre autorevolmente il proprio ruolo nel mondo prevalentemente maschile della F1, tanto da lavorare direttamente in pista accanto a Jean Todt e a Michael Schumacher, negli anni del cavallino più rampante che mai. 
Poi, il Patron della Williams, Sir Frank, la volle fortissimamente al suo regno affidandole la responsabilità del dipartimento aerodinamico del Team, dove la sua fantasia diede alla luce una monoposto a "muso di tricheco" esteticamente discutibile, ma con la logica costruttiva protesa alla prestazione. Un'innovazione aerodinamica a vantaggio del raffreddamento nella parte inferiore della vettura, grazie agli attacchi delle sospensioni ben sporgenti dalla scocca.
Dalla terra al cielo, in seguito passò ad occuparsi di ingegneria aerospaziale all'università del Deft in Olanda e collaborò alla progettazione di un mezzo su ruote in fibra di carbonio detto "Superbus", peculiare l'apertura della parti laterali ad "ali di gabbiano" e straordinaria la velocità di 250 chilometri orari.
Pochi giorni fa, uno schianto s'è portato via Aerotonia, così mi viene da soprannominarla affettuosamente.
Ha perso la vita in un incidente in un'autostrada del Regno Unito, poco prima di partire verso una nuova avventura in Australia, a Camberra l'attendeva una cattedra da docente universitario alla facoltà d'ingegneria, avrebbe potuto trasferire ad altri la sua esperienza, ma soprattutto e solo per chi l'avrebbe saputo cogliere, quel suo moto interiore proteso al controvento. 
Sarah RESSI





sabato 6 novembre 2021

MONET CONQUISTA MILANO. RECENSIONE ALLA MOSTRA SUL SETTIMANALE CHI A CURA DI ARISTIDE MALNATI

 Nel numero in edicola questa settimana del settimanale Chi Aristide Malnati (Mummy) presenta in maniera molto chiara e discorsiva la mostra che si terrà fino al 30 gennaio del 2022 a Palazzo Reale di Milano (tutte le info su come accedere alla mostra li trovate nella pagina della cultura del settimanale Chi diretto da Alfonso Signorini e realizzata appunto da Aristide Malnati, nell'articolo molto ben scritto intitolato "Monet conquista Milano" Aristide presenta la mostra in maniera storica, ma allo stesso tempo visiva,mettendone in risalto la qualità e la bellezza delle opere esposte di cui a corredo dello stesso servizio giornalistico presenta 4 illustrazioni di opere in esposizione. "Sono molti gli scorci naturali,i giardini ed i quadretti bucolici" scrive Malnati facendoci crescere riga per riga la voglia di visitare la mostra e portandoci quasi per mano dentro di essa a visitare le 53 opere esposte. Non scrivo altro se non invitandovi a comperare il settimale Chi che solamente per la pagine della cultura vale il prezzo del giornale stesso.





lunedì 1 novembre 2021

TEXAS HOLD' EM FORMULA

 Immaginiamo un mazziere che distribuisce due carte faccia in giù a testa, ai nostri due alfieri contendenti al titolo mondiale... comincia così, questo poker "alla texana" sul circuito di Austin.

Non basta l'enormita' dell'epta campione inglese per vincere questa corsa, non basta la sua partenza al fulmicotone, che solo temporaneamente sbatte in faccia un portone all'olandese. Quest'ultimo scopre prima e gioca meglio le sue due carte anticipando l'avversario con due pit stop, che Mercedes non ha ritenuto di dover coprire subito.
Il muretto della stella a tre punte si sta riempiendo di crepe, in quelle che sono sempre state le sue solide certezze di stratega d'eccellenza, nella gestione di questa gara si sono sottovalutati, dando per scontato che Red Bull fosse più forte, ma non è così.
Era tutto da giocarsi, gli undercut di Verstappen erano decisamente da coprire subito!
Chi ha visto il GP avrà sicuramente notato, che Max dopo esser stato superato da Lewis in partenza, per diversi giri ha cercato di avvicinarsi facendosi sotto con tanto di DRS spalancato, ma niente da fare, non riusciva proprio a riprenderlo, da qui la decisione di effettuare la sosta ai box per primo.
Anche la seconda sosta di Max avvenuta al 30°dei 56 giri totali andava subito coperta e invece, Mercedes ha aspettato ben 8 tornate. Lewis aveva in quel momento 17 secondi di vantaggio che sono diventati 8/9 di svantaggio, arrivando al traguardo con 1.3 di svantaggio su Max, questo fa capire che Mercedes nel confronto con Red Bull era certamente competitiva e quindi, ha cannato in pieno a giocarsi l'intera gara in difesa attaccando solo dopo aver perso la leadership.
Del resto Max non s'è fatto di certo la gara guidando "col braccino di fuori", ma tirava come un dannato anche quando si trovava davanti, lo sentiva eccome il fiato sul collo di Lewis che si avvicinava!
Di sicuro, merita un plauso per aver mantenuto freddezza nel gestire la sua gara.
Ora mancano cinque gare al termine di questa 
appassionante stagione di F1, combattuta su più fronti da due scuderie che dispongono della macchina migliore e degli uomini migliori, ma per vincere il titolo serve tirare fuori il cosiddetto coniglio dal cilindro.
Red Bull non sta sbagliando niente, Mercedes tutto considerato non ha nulla da perdere, scommetto che osera' anche al limite dell'affidabilità spremendo il suo motore W12 alla ricerca di una decina di cavalli in più. Poiché, male che vada finirebbe seconda e non dimentichiamoci che è ancora in testa al mondiale costruttori e infondo, sono solo 12 i punti che separano Lewis da Max nel mondiale piloti, perciò tutto è ancora aperto e possibile.
Max deve necessariamente mantenere i nervi saldi e dimostrare davvero di essere maturato come pilota se vuole aggiudicarsi il suo primo titolo, dall'altra parte Lewis ha già dimostrato come si fa a vincere un mondiale all'ultima curva e oggi deve ricordarselo, se vuole il suo ottavo titolo irridato.
SARAH RESSI