mercoledì 29 febbraio 2012

CATTOLICI VEGETARIANI. ECCO LA NEWS LETTER DI MARZO


e Newsletter
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Carissimi,
eccoci per il nostro impegno mensile con la newsl di Associazione Cattolici Vegetariani.

In questo importante momento quaresimale innalziamo ancora di più le nostre preghiere affinchè la creazione "venga anch'essa liberata dalla sofferenza.
Vi ricordiamo di divulgare la nostra campagna Quaresimale, in cui proponiamo di non mangiare carne (almeno) in Quaresima rifflettendo sull'enorme spreco di cibo (14 chilogrammi di cereali e legumi per chilo di carne) , trovate i nostri volantini (insieme anche alla campagna di Pasqua)QUI scaricabili -come tutto- gratuitamente, creati da Anna Erica Suominem sulle idee di Enrico Ceccaroni e Renato Criscuolo.

Vi ricordo gli ultimi incontri del Progetto Scuola su Modena (in riferimento al quale abbiamo ricevuto la Benedezione del Santo Padre):
Giovedì 1 marzo, dalle h. 17,00 alle h. 19,00
SPERIMENTAZIONE ANIMALE: I METODI ALTERNATIVI E LA RIABILITAZIONE DEGLI ANIMALI DA LABORATORIO.
(Relatore: Dott. Massimo Tettamanti: laureato in chimica con dottorato di ricerca in chimica ambientale, e corso di specializzazione in nutrizione e benessere. Dal 2003 è consulente scientifico dell'ATRA (Associazione svizzera per l'abolizione della vivisezione). Responsabile per l'Europa del Centro Internazionale per le Alternative nella Ricerca e nella Didattica, I-CARE. Membro del Program Review Panel nel Congresso Mondiale sulle Alternative e sull'uso di Animali nella ricerca scientifica (Roma, 2009). Istruttore per il recupero e la riabilitazione di animali impiegati nei laboratori. Autore di vari libri e pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali. Relatore in svariate conferenze pubbliche sul tema dell'ecologia, della nutrizione e sui metodi alternativi alla vivisezione. Da oltre 15 anni è impegnato in varie campagne per la difesa degli animali).

venerdì 2 marzo, dalle h 17 alle h 19.30
IL RAPPORTO DIO-UOMO-ANIMALI NELLA BIBBIA
(Relatore: Prof. Paolo De Benedettiteologo e biblista, docente di giudaismo alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e di Antico Testamento agli Istituti di scienze religiose delle università di Urbino e Trento).
L’ALIMENTAZIONE SECONDO IL PROGETTO ORIGINARIO DI DIO: E Dio disse:”ecco io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo” (Gn. 1,29). (Relatrice: Dott.ssa Marilena Bogazzilaureata in sociologia, presidente di “Associazione Cattolici Vegetariani”).
Tutti gli incontri si svolgeranno c/o
Aula Magna - Parrocchia Madonna Pellegrina -
Via Don Minzoni 210


(Le conferenze sono -come sempre- totalmente gratuite)
(QUI le promo degli oratori già intervenuti, appena possibile inseriremo i video interi)

Segnaliamo inoltre:
Approffondimento su San Pacomio e la regola cenobitica
San Francesco che ci rende presente "annunciate il Vangelo ad ogni creatura"
la riflessione di Mons. Ravasi in merito al veganismo cattolico
Anche Padre Livio parla di vegetarianesimo nel suo ultimo libro
una riflessione sul circo di Paolo Ribollini
Ci è pervenuta la segnalazione del movimento "i ricostruttori" che organizzano un corso dicucina vegetariana nel fiorentino e condividiamo con gioia.
A breve vi segnaleremo il programma definitivo del Convegno di Associazione Cattolici Vegetariani dell'11-13 Maggio (presso il monastero dei carmelitani "Santa Croce)
(Ricordiamo che domani scade la possibilità di rinnovare l'iscrizione per il 2012 all'associazione, invitiamo tutti i soci che lo desiderano a rinnovarla e... i nuovi ad iscriversi)

"Siate ricolmi di Spirito Santo, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore" (1ef 5,18-19)
Con l'augurio che la Santa Quaresima ci aiuti a morire a noi stessi per risorgere nella Pasqua di Cristo

NUOVO SCANDALO IN VATICANO?? LEGGI LA STORIA

IN ESCLUSIVA DAL SITO DI AFFARITALIANI.IT ECCO LA STORIA DELLA SUORA SUPER SPIA CHE FA TREMARE LE STANZE DEL VATICANO


"E liberaci dal male" - Nuovo scandalo, trema il Papa. Tutta la verità sulla suora-spia

Mercoledì, 29 febbraio 2012 - 15:17:00
Un nuovo temibile scandalo pende sul Vaticano minacciando di rivelare oscuri segreti che legano la Chiesa ad alcuni dei fatti più agghiaccianti del dopoguerra ad oggi. In "E liberaci dal male", (Aliberti, 12 euro), Antonio Parisi parla, documentando, di una potentissima suora che sarebbe stata amica di Licio Gelli, il Gran Maestro della Massoneria italiana che costruì un apparato di potere occulto.
 
E LIBERACI DAL MALE fronte
La suora è il segretario Generale di un organismo della Cei che raccoglie 16 mila sacerdoti italiani associati, un piccolo esercito. Secondo Parisi la suorina, alcuni mesi fa, avrebbe guidato un blitz in compagnia di un falso generale della Guardia di Finanza e di un noto truffatore internazionale arrestato in Germania e membro della commissione Mitrokhin, per tentare di appropriarsi di documenti da un archivio riservato della Santa Sede per poi ricattare un cardinale di primissimo piano.

La religiosa, dopo il tentativo andato a vuoto, avrebbe stretto rapporti con il falso generale divenuto factotum dell'organismo della Cei. Guai a criticare il generale, protetto dalla suorina, o a cercare di scoprirne il passato (in realtà non appartiene ad alcun corpo o servizio dello Stato Italiano). La vendetta della religiosa è caduta sulla testa di un agente dei Sisde, l'ex colonnello dei Carabinieri Fausto del Vecchio.

L'agente, già conosciuto alle cronache per le indagini su lui condotte dal Pubblico Ministero di Potenza Woodkcoc, ha predisposto un appunto su Suora vera e Generale fasullo. Consegnata la lettera-informativa alla Cei, Del Vecchio, invece che un ringraziamento, si è visto dichiarare indesiderabile dalla Santa Sede...


Leggi il capitolo tre del libro "E liberaci dal male", in cui viene svelata l'identità e i maneggi della potentissima suora
 
Si chiama Faci, e sta per Federazione tra leassociazioni del clero in Italia. Presieduta sino a dicembre del 2011 da un monsignore piemontese, Luciano Vindrola, sacerdote buono con unpiglio da gentiluomo d’altri tempi, la federazione ha come suo segretario generale una suora diorigini pugliesi: Lucia Lacandia, professoressa distoria e filosofia, materia che per anni ha inse-gnato nei licei statali italiani.

La federazione è nella sostanza una sorta di sindacato, ma in Faci questa definizione non è particolarmente gradita: preferiscono definirsi come unostrumento di sostegno pratico, giuridico e materiale al clero italiano. L’organismo, che opera in pienasintonia con la Conferenza Episcopale Italiana,tanto che questa ne nomina i vertici, è nato all’iniziodel secolo scorso per opera di un monsignore senese, Nazareno Orlandi, con lo scopo di difendere ilclero italiano, visto che all’epoca sui sacerdoti, in unclima di acceso anticlericalismo, venivano riversateaccuse spesso ingiuste e contraddittorie. Alla Faciaderiscono oggi circa sedicimila sacerdoti, ma anche numerosi laici che si associano contribuendo alla vita della Federazione.
Come mi ha raccontato monsignor Vindrola in un’intervista concessamiquesta estate, in occasione della beatificazione dipapa Giovanni Paolo II, ben duecento dei laici gui-dati dall’ex poliziotto Alessandro Cetti e coordinatida Fausto Del Vecchio del Sisde hanno collaborato insieme agli uomini della Protezione civile nell’aiutare e nel prestare soccorso ai pellegrini che affollavano Roma. A latere la Faci ha creato un organismo,la Fraternitas, che gestisce un negozio nel quale sipuò comprare di tutto: dagli abiti ai televisori, dallescarpe ai megafoni per le processioni.

Proprio la possibilità di far partecipare dei laiciha portato però in Faci oltre che persone votate albene della chiesa e dei suoi sacerdoti anche alcuni personaggi che si sono resi protagonisti di vicendeche presentano aspetti degni di una comica di Totò.Ecco i fatti. Qualche tempo fa cominciò a collaborare con la Faci un amico di monsignor Vindrola, ilsindaco di una simpatica cittadina della provincia diTorino, Oulx: Mauro Cassi. Questi presentò a suavolta in Faci un giornalista pubblicista iscritto all’al-bo di Torino, ma vivente in Emilia Romagna, NelloBoni, consulente della Commissione di inchiestaparlamentare Mitrokhin3 ma reduce da una brutta avventura ai tempi di Tangentopoli. Boni, arrestato edetenuto in Germania a Ulm (Stoccarda) per oltrequindici mesi, accusato e condannato per riciclaggiodi cinquanta miliardi provenienti da politici italiani, in una sorta di catena di sant’Antonio, portò in Facital Carlo Forghieri: uomo che, secondo uno scritto indirizzato da Del Vecchio alla Conferenza episco-pale italiana, amava farsi passare addirittura pergenerale della Guardia di Finanza. Di questo docu-mento, consegnatoci in copia dall’agente del Sisde,siamo stati da lui autorizzati all’uso.
Ritornando a Cassi, Boni e Forghieri non è datosapere quali erano le loro intenzioni relativamentealle attività da svolgere in Faci. Quello che è certo èche i “tre amici” conquistarono il cuore del segreta-rio generale, suor Lucia. Sia Boni che Cassi, separa-tamente e in due occasioni diverse, mi hanno rac-contato che suor Lucia aveva un desiderio: quello difar diventare monsignor Vindrola vescovo. Le gerar-chie su questo punto però sembravano non esseredisponibili. Sempre stando a un dettagliato raccontofattomi da Boni, con testimonianza regolarmenteregistrata e autorizzata da lui stesso e confermata inaltra occasione anche da Cassi, davanti a testimoni aun tavolino del bar Giolitti di Roma (famoso perchéposto dirimpetto ai gruppi parlamentari dellaCamera dei deputati), suor Lucia avrebbe avuto unapensata che la dice lunga sulla tempra della religio-sa: procurarsi in Vaticano dei documenti da unarchivio riservato, riguardanti alcune chiacchierateoperazioni immobiliari fatte dal fratello (ora morto)di un famoso cardinale curiale, e costringere que-st’ultimo a far sì che Vindrola divenisse vescovo. Il tutto all’insaputa dello stesso presidente della Faci.

Non posso sapere quanto ci sia di vero masempre secondo Boni e Cassi il piano, degno diun’azione dell’agente segreto 007, scattò nellaprimavera del 2010. Ecco cosa testimonia Boninella registrazione:

L’appuntamento di noi quattro era all’ingresso allaCittà del Vaticano di Santa Marta, quello adiacenteall’omonimo albergo interno al piccolo Stato dovesono stati alloggiati i cardinali durante l’ultimoconclave. La squadra era guidata da suor Lucia edera composta da me, Forghieri e Cassi. Forghieri eCassi avevano il tesserino che consente l’accesso in Vaticano, suor Lucia, conosciutissima, non neaveva bisogno, mentre io avrei fatto finta di accom-pagnare suor Lucia a fare degli acquisti nella vicina tabaccheria vaticana per giustificare l’ingresso.Nostro compito era di introdurci in un palazzodove al quinto piano doveva esserci un archivioriservato, diverso da quello storico situato al terzopiano del Palazzo apostolico dove risiede il Papaed è situata la segreteria di Stato.

Ci dividemmo icompiti: suor Lucia, Cassi e Forghieri avrebberoaspettato innanzi al Palazzo, mentre io sarei salitosu con l’ascensore sino al quarto piano dove si fer-mava e poi a piedi sarei montato sino al quintopiano. È quello che feci, ma giunto all’ultimo pianotrovai tutto cambiato. L’archivio non c’era più, hosaputo che a seguito di lavori era stato riservata-mente spostato. Al colmo della sfortuna incontraiun uomo della Gendarmeria che mi chiese cosa stessi cercando e cosa facessi li. Farfugliai unascusa e riscesi senza alcun fascicolo tra la delusio-ne degli altri membri della spedizione. Raccontaitutto. Suor Lucia era seccata e da quel momento sifreddarono i rapporti con me, mentre diventaronosaldissimi con Forghieri. Che divenne una sorta difiduciario di suor Lucia nella gestione di affari edel negozio dove alcuni dipendenti poi mandativia lavoravano in nero.

Ma quali erano gli affari? Difficile dirlo.Forse qualcosa la si può capire leggendo il giàcitato appunto riservato fatto giungere al presi-dente della Cei da Del Vecchio, il quale, comegià detto, frequentava anche lui la Faci da laicocon tessera di iscrizione numero 619282. L’uomo dei servizi, tra l’altro, conferma in alcuni colloqui essere rimasto perplesso nel verifi-care che la struttura della Faci vedeva la pre-senza di affaristi legati ad alcune logge massoniche e alla setta di reverendo Moon, conosciuta all’opinione pubblica a causa del vescovocattolico Milingo che vi aveva aderito.

Del Vecchio, che certo non era uno sprovvedu-to, aveva una sorta di “timore reverenziale” neiconfronti del presidente della Faci, e aveva diffi-coltà a esprimere a monsignor Vindrola le sueperplessità sui personaggi che frequentavano lasede nazionale della Federazione. Un giorno,però, fu proprio Vindrola a chiedere un parere aDel Vecchio su Forghieri. Del Vecchio, colta lapalla al balzo, rivelò che Forghieri non era gene-rale della guardia di finanza e che non apparteneva ad alcun corpo della Repubblica italiana.Come andarono le cose e quello che Del Vecchioscoprì lo lascio raccontare a lui stesso, attraversol’appunto che ho già menzionato, e che il funzionario dei nostri servizi segreti ha sottoscritto einviato alle autorità vaticane e della Conferenza episcopale.

Roma, 9 Settembre 2011Sono Fausto Del Vecchio, sono nato a PignataroInteramna (FR) il 15 Novembre del 1953.Attualmente risiedo a Fiumicino [seguono via diresidenza e numero telefonico di cellulare, nda].Ho due lauree, quella in Sociologia e quella inScienze politiche. Mi sono arruolato nell’arma deicarabinieri nel 1974. Nel 1979 sono transitato nei servizi di sicurezza (Sisde) con la qualifica di fun-zionario. Ho ricoperto nel servizio importanti edelicati incarichi tra i quali: coordinatore delleagenzie di Latina e Frosinone; funzionario respon-sabile sez. criminalità organizzata del centro Roma;funzionario responsabile sez. terrorismo interna-zionale del centro Lazio; coordinatore di Rieti eViterbo; responsabile sicurezza olimpiadi inverna-li centro di Torino; funzionario presso il centro diPerugia.Nel 2006 sono rientrato nell’arma dove sino a mag-gio di quest’anno ho ricoperto il ruolo di comandan-te del nucleo comando del comando carabinieri ser-vizi sicurezza e.v. Nella mia ormai lunga carriera, vissuta sempre inprima linea nella lotta contro il crimine, ho ricevutonumerosi e importanti encomi a livello nazionale einternazionale. A mia domanda nel mese di giugno, sono statoposto in riserva, in attesa di importante e prestigio-so incarico internazionale.

Le mie note caratteristiche sono state superiori allamedia o “eccellente”; mai ho riportato punizioni orichiami di alcun genere, né sono mai stato sospe-so dal servizio. Vero è che sono stato indagato datre Procure della Repubblica per fatti inerenti allamia attività istituzionale, risultando totalmente estraneo ai fatti, tanto da non essere mai stato rin-viato a giudizio; mai ho subito condanne di carat-tere penale o civile, né ho attualmente procedimen-ti penali pendenti.Detto ciò intendo riferire a “chi di dovere” quan-to segue:Nel mese di gennaio di quest’anno mi è stato pre-sentato da amici “tale” Carlo Forghieri qualificato-si come “dipendente” della Federazione delle asso-ciazioni del clero. L’uomo, pur sapendo della miaappartenenza alle forze dell’ordine non intuiva ilmio reale ruolo all’interno delle istituzioni italiane,e mi invitava nel suo ufficio a Roma in piazzaGalamini presso la Faci per presentarmi suor LuciaLacandia, segretario generale della stessa federa-zione.
Si notava sin da subito il forte legame tra idue e mi colpiva il fatto che il Forghieri avesse unagrande padronanza degli ambienti e della federa-zione tanto da apparire il vero dirigente responsa-bile della struttura; lo stesso dormiva in Faci e con-sumava i pasti all’interno della Città del Vaticano,usando per gli spostamenti la vettura della federa-zione. «Forghieri» mi diceva la suora per esaltarne ilruolo «è l’uomo della provvidenza. Senza di luisaremmo persi». Successivamente mi veniva fattoconoscere monsignor Luciano Vindrola presidentedella Faci. Poco tempo dopo, nel corso della frequentazionecon Forghieri e Lacandia, ripetutamente venivosollecitato a non stringere eccessivamente i rappor-ti con il presidente Vindrola perché persona «inge-nua e paurosa», prossima al pensionamento, ilquale, a loro dire, frequentava amici di dubbiamoralità che potevano danneggiare la Faci.

Alla mia domanda, rivolta al Forghieri, sull’origine diquelle notizie così particolareggiate su monsignorVindrola, mi rispondeva in maniera ambigua, diappartenere a un non meglio identificato serviziosegreto, di essere in possesso di riservate notizie edi essere capace di controllare telefoni e persone.L’uomo, in maniera ammiccante, in più di un’occa-sione e presenti altre persone frequentatrici dellaFaci, menava vanto del suo “potere” specificandoil suo passato da ufficiale della guardia di finanza.Inutile dire che la mia esperienza, proprio nel set-tore di cui Forghieri si diceva frequentatore, misuggeriva di trovarmi di fronte a un ridicolo manon per questo meno pericoloso millantatore. Aogni buon conto provvedevo a fare una rapidaverifica circa la reale appartenenza, quale dipen-dente o collaboratore a qualsiasi titolo, dell’uomoad apparati e forze dello Stato, avendo confermadella pietosa verità: il Forghieri millantava, poichéera un grande nulla per gli organismi a cui affer-mava di appartenere. Da quel giorno cominciai acanzonarlo nella speranza che la suora capisse chiera il suo collaboratore e amico all’interno di Faci. Quest’ultimo, un po’ risentito del mio sfottò, perdimostrare invece di essere in gamba, un giorno miriferì di aver bonificato i locali della Faci, grazie auna ditta di sua fiducia, alla ricerca di microspiepiazzate, a suo dire, dalla Conferenza episcopaleitaliana che, sempre secondo Forghieri, avrebbevoluto la chiusura della Federazione delle associa-zioni del clero.

Il motivo della presunta azionedella Cei sarebbe stato determinato da un incre-scioso episodio verificatosi all’interno degli ufficidella federazione, da cui Forghieri e suor Luciaavevano scacciato in malo modo due funzionari della Cattolica Assicurazioni intenzionati a stipula-re convenzione con la stessa Faci. L’assicurazione in parola avrebbe indirizzato una forte nota di pro-testa alla Conferenza dei vescovi italiani, a seguitodella quale la Cei avrebbe deciso, sempre secondoil Forghieri, di indagare su Faci. Siccome mi dimo-stravo scettico rispetto alla spropositata reazionedella Cei a fronte del racconto del Forghieri, questiper avvalorare la versione dei fatti e della “bonifi-ca“ effettuata mi invitava a sincerarmi presso lastessa suor Lucia e monsignor Vindrola.Al di là della cattiva impressione suscitata dall’”uomo della provvidenza” di suor Lucia, soste-nuto dal sincero spirito cattolico da cui grazie a Diosono animato e comprendendo la missione di Faci infavore del nostro clero, decidevo di offrire un mioaiuto alla federazione attraverso la fornitura a mie spese di quatrocento magliette e quattrocento cappel-li muniti di logo della Faci-Fraternitas.
Presentavo,altresì, imprenditori che, senza nulla chiedere, spon-sorizzavano la rivista ufficiale della federazione. In occasione, poi, della beatificazione del nostro defun-to pontefice Giovanni Paolo II, mettevo a disposizio-ne alle dipendenze di suor Lucia, per due giorni, due-cento persone dell’Associazione europea operatori dipolizia-protezione civile, utilizzati per l’accompagnoe nell’assistenza per il primo soccorso dei fedeli.L’opera dei volontari, svoltasi con i simboli dellaFederazione, è stata riportata nel “bollettino” dellaFaci. Nulla ho mai chiesto in cambio, ma suor Lucia midiceva che, per dimostrarmi la sua gratitudine, avevapiacere di dotarmi di una “tessera servizi” per l’otte-nimento di rifornimento carburante ed effettuare la spesa al supermarket della Città del Vaticano.Intanto nel mese di giugno il Forghieri si allontana-va da Roma per un periodo di riposo e in tal lassodi tempo ricevevo una telefonata da parte di mon-signor Vindrola, che mi pregava di recarmi alla Faci per comunicazioni urgenti. Giunto sul postotrovavo il presidente il quale, alla presenza delsegretario generale, mi chiedeva notizie sulla pre-sunta appartenenza ad apparati dello Stato o dellaguardia di finanza del signor Forghieri. Non pote-vo non esimermi dal rispondere alla richiesta e cosìfornivo le informazioni in mio possesso.

Alle noti-zie non certo esaltanti ascoltate su Forghieri, mon-signor Vindrola, in maniera accorata eaddolorataredarguiva la suora rimproverandola del fatto chela religiosa usava attribuire al Forghieri il titolo di“generale”. Il presidente aggiungeva poi di sentir-si umiliato dal fatto che lo stesso sedicente genera-le della guardia di finanza in più di una occasione(come gli era stato riferito dal personale internodella Faci) lo aveva apostrofato come un incapace eun cretino… Incredibile a credersi, per me cattolico e uomopronto all’ubbidienza, la suora invece di chiederescusa si rivolgeva in maniera adirata contro il mon-signore difendendo a spada tratta il Forghieri eaffermando contro ogni evidenza per i presenti,che erano gli amici di Forghieri che lo considerava-no appartenente ai servizi italiani e alla guardia difinanza. Naturalmente le affermazioni della suora apparivano a me fuori luogo perché le mie orecchiee quelle di altri testimoni avevano udito ilForghieri più volte millantare la sua appartenza aistituzioni dello Stato italiano, le amicizie potentinella società civile italiana, nelle strutture vaticanee persino in tutte le organizzazioni massonicheoperanti in Europa.
A questo proposito qualcosa potrebbe esserci di vero, visto che suor Lucia rac-contava spesso delle sue relazioni con il famosoLicio Gelli maestro venerabile della Loggia masso-nica P2 di cui aveva più volte elogiato, (persino inpresenza di più persone) le doti e le virtù… cristia-ne. In verità delle relazioni di suor Lucia con il Gelli ero già a conoscenza perché più volte diffusala notizia attraverso diversi media operanti anche“on line”. Quello che mi lasciava perplesso, rispet-to a questa questione massonica, era il “coraggio”e la sicurezza della religiosa nel menare vanto della“relazione” con Gelli anche in considerazione del Magistero della Chiesa contraria – giustamente –all’iscrizione dei cattolici alla Massoneria e “pru-dentissima”, immaginavo, nel consentire contattidi sacerdoti e religiosi con le “obbedienze” dei libe-ri muratori e di loro esponenti.Ritornando a quel giorno di giugno in cui ero statoconvocato da Vindrola, Monsignore quella matti-na, a seguito delle notizie raccolte su Forghieri, nestrappava un contratto di lavoro sottopostogli perla terza volta da suor Lucia che pretendeva così diregolarizzare per più anni a venire la posizione inFaci del così detto suo “uomo della provvidenza”.Il presidente della Faci in quell’occasione proibivaa suor Lucia di consentire ulteriormente l’accesso al Forghieri in Faci.



L'AUTORE

Antonio Parisi, giornalista, è nato in provincia di Taranto e vive a Roma. Ha diretto, succedendo a Ruggero Orlando, l'emittente nazionale Rete Mia e, per due anni, il quotidiano "il Meridiano". Ha firmato diversi scoop sui più importanti settimanali italiani, ritrovando, tra gli altri, i documenti inediti in cui Pio XII difendeva gli ebrei durante la persecuzione nazista. Da anni segue il caso della morte di Edoardo Agnelli, ed è stato al centro della clamorosa puntata de La Storia siamo noi sulla vicenda. E' considerato un esperto della storia delle grandi dinastie che hanno regnato e regnano tuttora in Europa e nel mondo.

martedì 28 febbraio 2012

TAV IN VAL SUSA - PAROLE E FATTI


RICEVIAMO DAGLI AMICI DI AMBIENTE VAL SUSA E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

PAROLE & FATTI 

CARI MINISTRI, LE PAROLE ED I FATTI NON COMBACIANO.

Alle belle parole del Ministro degli Interni (non eletto) Cancellieri, purtroppo non seguono i fatti.
Il neo ministro dichiara che "Serve responsabilità ed equilibrio, c'è bisogno di una forte riflessione e molto dialogo". Brava! E riprende: "Le scelte siano state fatte con assoluta attenzione". Bene! Poi parla degli interessi del Paese.... Era ora! E continua dicendo che "serve il dialogo". Questa veramente l'avevamo già sentita! La raccontavano Bresso, Chiampa, Fassino, tutta gente notoriamente capace di dialogare, ma solo se gli danno sempre ragione.
Tutta gente che ha vissuto di politica, nel nome del "popolo", gente di sinistra che poi sul tema TAV (e tanti altri) te li trovi mano nella mano con Ghiglia, Ghigo, Enoc, Marcegaglia ecc.. mano nella mano per il bene del Paese naturalmente... Creare lavoro costruendo ferrovie da 1300 Euro al centimetro mentre tagliano pensioni, chiudono ospedali e fabbriche.
Se la comunicazione è tutto, i fatti sono le pietre. Pietre che ci vengono tirate in faccia. Virtualmente certo, ma come definire i provvedimenti reali, che non seguono le belle parole?
Prima pietra: slitta l'incontro dei 23 sindaci della Valle di Susa con il Prefetto. Seconda pietra: l'occupazione d'urgenza del vallone Clarea "manu militari" (e che mano! 200.000 euro al giorno?) avviene senza espropri. Terza pietra: la Prefettura, quindi il Ministero degli Interni, delega LTF a spiegare che gli espropri non sono ancora attivi (e guarda caso il dirigente di Ltf non ha neppure il coraggio di farsi inquadrare in TV). Uno non ha il coraggio e l'atro sembra un delatore mafioso... Non era più semplice dire che non siete in grado di rispettare le leggi sulla proprietà emettendo gli espropri e siete costretti, dinuovo, a "bleffare con i timbri"?
Da un Ministro pro tempore, diciamo meglio "a scadenza" ci aspettavamo qualcosa di diverso, di innovativo, parlare di interessi del Paese poi... perché non chiamare le cose col loro none? Interessi di lobbisti e faccendieri, della politica e degli appaltatori. Notate bene che i costruttori non li includiamo nei beneficiari dell'opera, perché i primi a fallire sarebbero proprio quelli che ci lavorerebbero! I padroncini, gli ultimi nella piramide... sarebbero i primi a pagare.
Da Passera, ministro pro tempore che studia da Primo ministro invece non era assolutamente lecito aspettarsi altro che"nessun tentennamento", anche perchè se lui tentennasse il potere bancario che sta nei suoi pantaloni e che gli muove gambe e braccia lo avrebbe probabilmente stroncato già domattina, dalle pagine di qualche importante quotidiano (lo sapevate che secondo alcuni storici inglesi fu il Corriere della Sera a spingere l'Italia nella grande Guerra, quella del 15/18 proprio quando gli italiani erano contrari?). Purtoppo però quel no ad ogni tentennamento suona proprio male, neppure sui taxisti e sulle farmacie tentennava il nostro belluomo, oggi per far prima ha dimenticato l'argomento. La cosa naturalmente non ci dà grande disturbo, ma chiarisce il concetto: tanti proclami per riempirci le orecchie, nessun obiettivo reale centrato.
Proprio a proposito di Passera facciamoci una domanda: non è lui il ministro dei trasporti? E cosa fa per i trasporti a parte spingere sulle opere che le banche finanzierebbero (compresa quella che dirigeva)? Porti, aeroporti, telefonia, internet, strade, metropolitane... sono di sua competenza o c'è solo la AV di Montezemolo/Della Valle/ Intesa San Paolo? Troppo semplice "non tentennare" adesso signor Passera, perché quando lo Stato sarà chiamato a pagare gli interessi bancari sui capitali impegnati nella Torino Lyon lei sarà da qualche altra parte, Morgan? Goldman? Banca d'Italia?
Forse non ve ne siete accorti ma la gente è proprio arrabbiata, prima i Forconi, oggi la Val Susa che si allarga in tutto il Paese. Ci avete appena allungato in modo fittizio la speranza di vita per allontanarci dalle pensioni, contemporaneamente state gettando nel panico tanti bravi giovani... sapete quanti ne conosciamo qui in Valle di Susa? Tanti giovani come Luca Abbà, che lottano giorno per giorno, tanti che stanno ancora ad osservare ma che presto diventeranno tanti Luca. Giovani che vogliono solo vivere con un minimo di dignità, lavoratori che non state assolutamente difendendo, cosa che dovrebbe essere vostro compito... (poveri illusi questi montanari della Val Susa, poveri illusi italiani...). Forse non ci avete mai pensato ma se girate con la scorta e vivete da gran signori lo dovete a chi dovreste tutelare. Voi sapete bene come stanno le cose, sapete che in Francia non hanno neppure il progetto dal confine a Lyon, sapete che i cugini d'oltralpe se partiranno lo faranno solo nel 2027, sapete che l'oera non serve e che la linea attuale è utilizzzata al 25% della sua potenzialità. Sapete che non ci sono i soldi, sapete che un'opera non può essere realizzata senza il consenso delle popolazioni, sapete che più il tempo passa più la gente capisce, sapete che siete a scadenza. Dovreste sapere che gli statisti vengono ricordati per scelte storiche, non per le bancarotte. Avete un'occasione unica come "governo tecnico", distinguervi e lasciare un segno sul Tav come su tante altre cose. Fatelo col consenso, non con la propaganda. Probabilmente avrete solo questa occasione, fatelo se siete persone serie. Per parte nostra di fronte a noi abbiamo una lunghissima speranza di vita... ed il tempo è il migior giudice. Sarà Dura, questo è l'augurio dei valsusini, lo facciamo anche a Voi.

P.S. Diverse provocazioni stanno emergendo in questi giorni dirette a singole persone; a Luca definito in vari modi irridenti, al procuratore Caselli apostrofato in vari modi dopo l'arresto di 26 NO TAV. Noi crediamo che la critica motivata e civile possa fare molta più presa sulle persone rispetto all'insulto fine a se stesso. Ognuno può avere delle ragioni ed ha il diritto di esprimerle, per quanto possibile ce ne faremo portavoce, ma evitiamo gli insulti da una parte e le strumentalizzazioni giornalistiche ormai scontate.

Breve riepilogo delle ragioni No TAV (video)
http://youtu.be/4XNP-Z8deTo La truffa TAV
http://youtu.be/tNjb-RmfkeY Opera ecomomicamente insostenibile
http://youtu.be/tNjb-RmfkeY No tav no mafia
http://youtu.be/HLinfT-_S2Y Le lobby del TAV
http://youtu.be/GpP0DoEG0tI Preghiera (7 anni fa)
http://youtu.be/dLDPP5sCAnQ Amianto e uranio in valle di Susa
http://youtu.be/_Orxy6JTj7I Possibile disastro idrogeologico

La redazione: Ambiente Valsusa
Scrivi a: info@ambientevalsusa.it

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lunedì 27 febbraio 2012

EQUIVITA: BASTA VIVISEZIONE ORA.

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO UN COMUNICATO DI EQUIVITA SULLA VICENDA DELLA VIVISEZIONE E DEI 900 MACACHI CHE GIUNGERANNO IN ITALIA PER ESSERE SOTTOPOSTI A ESPERIMENTI (comunicato compreso di errata corrige)

COMUNICATO EQUIVITA 26.02.2012
 

900 SCIMMIE PER UNA FALSA SCIENZA
Stanno arrivando in Italia dalla Cina 900 scimmie destinate alla sperimentazione
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il Comitato Scientifico EQUIVITA,
 in seguito alla notizia delle 900 scimmie che stanno giungendo in Italia dalla Cina, destinate alla sperimentazioneritiene che sia giunto il momento di dire:
  
ORA BASTA


Basta di far passare per valido un metodo di ricerca che non è MAI stato sottoposto al processo di verifica imposto ad ogni altro metodo (e che mai potrebbe superarlo). 
 
Basta di imporre all’Europa un metodo di ricerca biomedica ritenuto anti-scientifico, e dunque fuorviante, da un numero di scienziati sempre più esteso e nei centri della scienza più accreditati (vedansi articoli pubblicati su Science, British Medical Journal, Scientific American, Nature, ecc.ecc.), in quanto le risposte ottenute su di un animale non sono trasferibili alla specie umana.
 
Basta di lasciare indisturbate le lobby che rendono l’Europa impermeabile al “cambiamento epocale” nella ricerca biomedica. Il cambiamento epocale, che porta all’abbandono dei test su animali, è stato lanciato e illustrato negli Stati Uniti già nel 2007 dal NRC (Consiglio Nazionale delle Ricerche) con il documento “Toxicity testing in the XXI century: a vision and a strategy”
 
Basta di impedire in Europa ciò che negli Stati Uniti avviene già da 5 anni nei centri statali per la ricerca tossicologica (EPA, FDA, USDA, NIEHS): la sostituzione dei dati derivati dal “modello animale” (inaffidabili per noi), con dati specifici per la specie umana, basati sullo studio di cellule e tessuti. 
 
Basta di fare in modo che gli interessi privati prevarichino su quelli della collettività e che l’Unione Europea si ritrovi, per la ricerca biomedica e tossicologica, nelle retrovie del progresso scientifico. 
 
- Basta di mettere a repentaglio la salute dei cittadini ostacolando l’accesso a metodi di ricerca ben più esaurienti, affidabili, veloci ed economici, ottenuti con le straordinarie nuove tecnologie, già di uso comune in molti paesi, e sole in grado di tutelarci dalle insidie di un ambiente sempre più inquinato.
 
Basta, infine, di restare sordi all’appello della grande maggioranza dei cittadini europei (86% della popolazione nel 2006, secondo un sondaggio della Commissione) che, valendosi dell’art. 13 del Trattato della UE, invoca la fine della vivisezione e il rispetto degli animali quali “esseri senzienti”. 
 
- BASTA, in conclusione …
 noi diciamo alla DIRETTIVA europea 2010/ 63, che, incurante della strada tracciata oltreatlantico, ha rilanciato la sperimentazione animale estendendone addirittura le modalità di applicazione, e ha mancato un’occasione unica per l’Europa di un aggiornamento sia etico che scientifico.

EQUIVITA ritiene che sia giunta l’ora per l’Europa di una presa di coscienza su questo tema e dell’inizio di un nuovo ruolo da protagonista in un importante CAMBIAMENTO CULTURALE, indispensabile alla tutela dei diritti di tutti i viventi, indispensabile all’avanzamento della ricerca. 
 
Le 900 scimmie potranno essere il detonatore per un’azione (pacifica ma rivoluzionaria) di tutti i cittadini europei contro la crudele, fuorviante, delirante pratica chiamata VIVISEZIONE. Sarebbe significativo che questo tanto atteso rinascimento culturale partisse ancora una volta dall’Italia.
 
Comitato Scientifico EQUIVITA  
Via P. A. Micheli, 62 - 00197 Roma   
Tel. +39.06.3220720 - Fax +39.06.3225370 
Cell. 335.8444949 – ccp: 88922000
www. equivita.it - Email: equivita@equivita.it

sabato 25 febbraio 2012

INCONTRO PUBBLICO A BUSTO ARSIZIO "L'ACQUA NON SI VENDE"


Comitato per l’Acqua Bene Comune della Provincia di Varese
GIOVEDI' 1° MARZO - ORE 21.00
SALA CONFERENZE DEL MUSEO DEL TESSILE DI BUSTO ARSIZIO
"L'ACQUA NON SI VENDE" (incontro pubblico) 
Prima del referendum del 12 e 13 giugno 2011, i Comuni erano obbligati a cedere il 40% del servizio idrico ai privati entro la fine del 2011.
Poi 27 milioni di italiani hanno votato per abrogare queste norme, chiedendo che l’acqua sia sottratta alle S.p.A. e sia affidata a società di diritto pubblico.
Adesso la Provincia di Varese vota all’unanimità per la gestione privatistica con S.p.A. e chiede alla Corte dei Conti la fattibilità dell’ingresso dei privati al 40%.
Sindaci e consiglieri provinciali stanno calpestando la volontà dei cittadini!
L’ACQUA NON SI VENDE! NO ALLA SOCIETA’ PER AZIONI! SI’ ALLA GESTIONE PUBBLICA!
Ne parliamo GIOVEDI’ 1° MARZO alle ore 21.00 presso la Sala Conferenze del MUSEO DEL TESSILE di BUSTO ARSIZIO

giovedì 23 febbraio 2012

NO ALLE PELLICCE: INTERESSANTE INIZIATIVE DELLE "ECOCAVERNICOLE" A ROMA

COMUNICATO STAMPA

LE ECOCAVERNICOLE


Venerdì 24 febbraio a Roma in Largo dei Lombardi le "ECOCAVERNICOLE" organizzeranno un nuovo presidio contro le pellicce. L’orrore del loro mercato continua infatti a prosperare anche a causa degli inserti in pelliccia che molti acquistano senza conoscerne l’origine: quella di animali uccisi, scuoiati vivi o per mezzo di scosse elettriche che producono loro una atroce e lunga agonia.

È proprio quindi sui ‘colli in pelliccia’ che verrà focalizzata l’attenzione con un FLASH MOB che si terrà alle ore 11.00, nel quale verrà inscenato una sorta di rituale purificatorio per disfarsi della pelliccia animale: due volontarie, travestite da cavernicole per esaltare l’aspetto anacronistico di tali macabri ornamenti, si libereranno dei simulacri sintetici delle pelli animali per passare con un veloce cambio d’abito all’aspetto di donne civilizzate, come si confà ai nostri giorni in cui il mercato del tessile può offrire materiali alternativi cruelty free, bellissimi, caldi e realmente eleganti.

L’iniziativa, del tutto pacifica, sarà volta a informare coloro che non sono realmente consapevoli delle atrocità che si nascondono dietro a un semplice bordo di pelo.

"Le Ecocavernicole"
www.ecocavernicole.it

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Per maggiori informazioni:

Giovanna Di Stefano – cell: 393 9282525

Elisa Averna – cell: 327 3807413

mercoledì 22 febbraio 2012

L'ORDINARIO MILITARE SCRIVE AI FEDELI SULLA CORREZIONE FRATERNA di mons.VINCENZO PELVI


L'Ordinario militare scrive ai fedeli sulla correzione fraterna


Leggi il messaggio per la Quaresima

Carissimi.

La centralità dell’amore di Dio e la bellezza della fraternità umana costituiscono nel cammino quotidiano del credente come il tracciato di grazia lungo il quale prendere distanza da un modo mondano di vivere, per annunciare il vangelo della carità con maggiore luminosità. Nella Quaresima di quest’anno pastorale, che la nostra Chiesa dedica alla carità, possiamo meditare sull’amore fraterno, nella preghiera e nella condivisione, nel silenzio e nel digiuno, in attesa della gioia pasquale. Lo stesso Messaggio di Papa Benedetto XVI, ispirandosi alla Lettera agli Ebrei (10,24), afferma: «Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone».    
Prestare attenzione significa osservare bene, stare molto attenti, cominciare a guardarsi con gli occhi del cuore oltre l’apparenza, perché le nostre giornate non si risolvano in uno snervante occuparci solo di noi stessi.
La vita di ognuno è profondamente e misteriosamente legata a quella di tutti. Ogni uomo è costituito da Dio custode del fratello. Un aspetto, questo, spesso dimenticato, che conduce a quella anestesia spirituale e rende indifferenti gli uni per gli altri. Di qui la proposta della correzione fraterna, che comporta illuminazione, incoraggiamento, rimprovero, implorazione: aspetti da coltivare pazientemente perché diventino stile di vita quotidiano.            
Nella sua radice ebraica “correggere” significa anche “esortare ed educare”, ma c’è, pure, un’interpretazione etimologica molto suggestiva, secondo la quale il verbo verrebbe da cum-regere, ovvero “portare assieme” il peso di un problema, di una debolezza, di un peccato del fratello.           
Se tuo fratello sbaglia, tu va’, avvicinati e cammina con lui... se ti ascolta, hai guadagnato tuo fratello. Ogni fratello è un tesoro per te e per il mondo, un talento, un dono di Dio per la storia. La parola, anche quando corregge, non ferisce mai, non umilia, non condanna, non deprime, ma infonde fiducia, costruisce, edifica e apre il cuore alla misericordia divina. Tra noi vige un senso di responsabilità reciproca che diviene un grande mezzo di salvezza, perché il destino eterno di qualcuno può dipendere proprio dall’accettazione dei consigli che gli vengono offerti.     
La correzione fraterna è sicuramente una forma di carità. Essa richiede vero amore, squisita sensibilità, tatto e delicatezza e si oppone al silenzio complice, alla pigrizia di chi non vuole inimicarsi l’altro, ai meccanismi di autogiustificazione sempre pronti a trovare buoni motivi per non intervenire e non denunciare il male là dove è commesso. Uno dei più frequenti peccati di omissione è sottrarsi alla denuncia del male e del peccato, vincendo anche la tentazione di tacere il peccato commesso dall’amico per timore di perderne l’amicizia. E’ falso affetto rinunciare ad applicare una necessaria correzione, giudicando con questa omissione di risparmiare un’amarezza a chi ne necessita. Chi agisce in questo modo, non solo è connivente con la mancanza praticata, ma dimostra di mal volere chi necessiterebbe dell’appoggio di una parola chiarificatrice.
Va detto che non esiste solo la correzione attiva, ma anche quella passiva; non solo il dovere di correggere, ma anche il dovere di lasciarsi correggere. Ed è qui anzi che si vede se uno è maturo abbastanza per correggere gli altri. Chi vuole correggere qualcuno deve anche essere pronto a farsi, a sua volta, correggere.
Anche se non è facile, nei singoli casi, capire se è meglio correggere o lasciar correre, parlare o tacere, bisogna evitare, poi, che la correzione stessa si trasformi in un atto di accusa o in una critica. Teniamo conto della regola d’oro suggerita dall’apostolo Giacomo: «Non sparlate gli uni degli altri» (Gc 4,11). Il pettegolezzo sembra una cosa innocente, invece inquina gravemente l’unità della famiglia umana e la comunione ecclesiale. Non basta non sparlare, bisogna anche impedire che altri lo facciano e far loro capire, magari silenziosamente, che non si è d’accordo su tale comportamento non evangelico. Al contrario, commenta Sant’Agostino: «Colui che ti ha offeso, offendendoti, ha inferto a se stesso una grave ferita, e tu non ti curi della ferita di un tuo fratello? ... Tu devi dimenticare l’offesa che hai ricevuto, non la ferita di un tuo fratello» (Discorsi 82, 7).  
Urge, tuttavia, riscoprire il senso più profondamente teologico della correzione fraterna, fissando il nostro sguardo sulla Croce, il segno del grande amore di Dio per noi che, salvandoci, ci ha resi portatori della sua salvezza. L’autentica correzione nasce in quel punto d’incontro in cui la salvezza ricevuta diviene salvezza donata, dove un peccatore perdonato diventa capace di perdono, di mediazione di grazia, e va incontro a un fratello peccatore come lui, perché accolga il dono di Dio come lui.  Se mettiamo la Croce di Gesù al centro della nostra esperienza di fede, sarà la fraternità ad ispirare ogni relazione interpersonale. Vivendo nell’ascolto umile e onesto della Parola della Croce sapremo evitare l’eccesso dell’impotenza o della prepotenza verso l’altro, eccesso - l’uno e l’altro - che rivela uno scarso senso di comunicazione e di disponibilità a correggere e a lasciarsi correggere fraternamente: «Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo?» (Lc 6, 41 s.).
Non mancheranno, così, i buoni effetti della correzione, che accettata con umiltà e gratitudine, trattiene i cattivi desideri, colloca un freno alle passioni della carne, abbatte l’orgoglio, spegne l’intemperanza, distrugge la superficialità e reprime i cattivi movimenti dello spirito e del cuore (cfr. Ugo di San Vittore, De institutione novitiorum líber, cap. X). 
Accogliamo - miei cari - in questo tempo quaresimale l’esortazione dell’apostolo Paolo: «Rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento.  Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri.  Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù» (Fil 2, 2-5).
+ Vincenzo Pelvi
Arcivescovo

TAST CAVALLI: QUANDO IL TRASPORTO DEGLI ANIMALI E' ETICAMENTE CORRETTO

PRESENTIAMO L'AZIENDA TAST CAVALLI, ABBIAMO ACCETTATO DI PUBBLICARE LA LORO PRESENTAZIONE E VI INVITIAMO A VISITARE IL LORO SITO ED ANCHE A UTILIZZARE IL LORO SERVIZIO DEL TRASPORTO CAVALLI, PERCHE' QUESTA AZIENDA A DIFFERENZA DI MOLTE ALTRE IMPRONTA IL SUO SERVIZIO DI TRASPORTO SU UNA BASE ETICA CHE CI PIACE TANTO: PARTE DAL BENESSERE DEL CAVALLO E LO METTE AL PRIMO PIANO NELLA SUA OPERATIVITA' E NELLA SUA FILOSOFIA DI LAVORO. SONO AMICI, QUESTO NON E' UNO SPOT PUBBLICITARIO MA UNA VERA E PROPRIA TESTIMONIANZA DIRETTA DI CHI DAVVERO LAVORA CON PASSIONE E FORSE PENSANDO MENO AL GUADAGNO PERSONALE E PIU' AL BENESSERE DEGLI ANIMALI. CI PIACE ASSAI.
il sito della TAST 
www.tast.it


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Tast Cavalli trasporta nel pieno rispetto dell’ambiente: utilizzando automezzi di nuova generazione, tutti Euro 5 a bassissime emissioni di particelle inquinanti. Rispetta il benessere dei cavalli trasportati utilizzando mezzi appositamente progettati e rispettando tutte le normative europee sul trasporto degli animali.
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