Testimoni della fede nel mondo militare 5
Per il mese di marzo mons. Pelvi propone Egidio Bullesi. Leggi l'intervista
Mons. Pelvi
ha proposto all’attenzione dei fedeli la figura di Egidio Bullesi,
giovane laico del Terz’Ordine francescano che fu apostolo tra i ragazzi
di Azione Cattolica, gli scout, e la Conferenza di San Vincenzo.
Egidio lavora come carpentiere nell’Arsenale di Pola e successivamente presta servizio militare di leva nella Marina militare. Imbarcato sulla nave “Dante Alighieri” si distingue per l’impegno di annuncio del Vangelo tra i suoi 1300 commilitoni. Diceva sempre: «L’Italia sarà grande solo quando sarà veramente cristiana!» per poi scrivere, «con la branda sotto braccio, in alto sulla prua della nave, guardavo il cielo, pensavo a Dio fonte della mia gioia, della mia pace e della mia felicità». Sulla nave militare riesce a far nascere un circolo cattolico. Durante i 25 mesi di ferma in Marina ci furono alcune conversioni tra i suoi commilitoni: tra queste, quella di Guido Foghin, che dopo la morte di Bullesi prenderà i voti diventando francescano, missionario in Cina e Guatemala, e assumendo significativamente il nome da religioso di Padre Egidio-Maria Foghin.
Oggi il suo corpo riposa
nell’isola di Barbana (Grado, Gorizia). Ai piedi della statua che lo
ricorda si legge un verso tratto dal suo diario e ispirato da una frase
di Santa Teresa di Lisieux: «Viver d’amore è navigare, ognora gioia
spargendo e riso attorno a me». Il 6 dicembre 1974 la Curia di Trieste
ha aperto la Causa per la sua beatificazione. Con decreto del 7 luglio
1997, Giovanni Paolo II gli riconobbe l’eroicità delle sue virtù e il
titolo di venerabile. Nel 2000 la diocesi di Trieste ha trasmesso alla
Congregazione per le cause dei santi i risultati del processo
informativo sul presunto miracolo avvenuto nel 1929 sulla motonave
“Vulcania”.
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