giovedì 28 marzo 2019

MILANO. CONSIGLIO COMUNALE O MERCATO DELLE VACCHE? (CON RISPETTO PER LE MUCCHE)

Era da tempo che non tornavo su queste pagine a parlare del consiglio comunale di Milano ma quanto sta accadendo in questi giorni non può certo essere sottaciuto, o meglio tace la stampa ufficiale, perchè alla fine i giornalisti rispondono alla linea editoriale del giornale e del direttore, e anche perchè troppo spesso la presenza in aula dei giornalisti è ridotta alla ricerca della notizia per farci l'apertura di pagina il giorno dopo, ma l'orribile mercato a cui abbiamo assistito in questi giorni nell'aula di palazzo marino è senza precedenti. In discussione c'è il bilancio con le opposizioni (e non solo) che presentano complessivamente quasi 2000 emendamenti, insomma una vera e propria maratona di votazioni che dovrebbe portare nelle aspettative dei più seri ad un miglioramento del documento di programmazione e bilancio triennale del comune di Milano. Ma ovviamente le cose vanno diversamente, e come era stato per il Piano di Governo del Territorio a farla da padrona sono le continue sospensioni e i conciliaboli tra le parti. Una vera e propria trattativa per inserire o meno, per concedere o meno ai singoli gruppi consiliari e consiglieri il voto favorevole ad uno o piu emendamenti. Questa indegno mercato (che puzza di scambio di favori e per il quale faremo un esposto alla procura) dura fino a quando il consigliere anziano ed ex presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo prende la parola per denunciare pubblicamente quanto stava avvenendo, e a microfono aperto parla liberamente di "somme da destinare ai provvedimenti di ciascun consigliere", insomma come a dire voi ritirate gli emendamenti e noi vi approviamo qualcosa, si parla addirittura di "budget per singolo provvedimento o per singolo consigliere o gruppo da inserire a bilancio". Certo non sono soldi che finiranno nelle tasche dei singoli consiglieri, ma il lavoro sporco la trattativa non tanto politica quanto sui singoli emendamenti fatta alla luce del sole dal capogruppo del pd Barberis che di volta in volta non senza ricevere qualche "niet" contattava i singoli consiglieri o i vari capogruppi di opposizione per "convincerli bonariamente" a ritirare emendamenti e snellire la discussione (gestita in modo orribile e forse illegittimo vista la richiesta di pareri a grappolo sugli emendamenti dal presidente Bertolè) in cambio di qualche concessione minima all'interno del quadro del bilancio voluto dalla giunta e votato non senza qualche distinguo dalla maggioranza stessa, era un atto da voltastomaco politico. Oggi assisteremo ad un altro atto di questo orribile farsa che si ostinano a chiamare consiglio comunale. Ne riscriveremo domani, nella speranza che oltre a Rizzo, Bedori e Sollazzo anche altri consiglieri ritrovino la dignità del loro ruolo sottraendosi alle lusinghe veramente da quattro soldi del Barberis di turno.
Lorenzo Croce
L'AULA CONSILIARE IERI TEATRO DI UN INDEGNO MERCATO DEGLI EMENDAMENTI

Nessun commento: