venerdì 24 luglio 2015

MAFIA CAPITALE. ARRESTATI 2 LATITANTI



Sono finiti in manette i 2 ricercati, Massimo Perazza e Andrea D'Aloja, indagati per una truffa da 7 milioni di euro, inserita in uno dei filoni dell'inchiesta su Mafia Capitale, consumata ai danni della Marina. I due erano riusciti a sfuggire agli arresti del 14 dicembre del 2014, occasione in cui finirono in manette 6 persone, trovando riparo nel nord della Repubblica Dominicana.
 

Proprio da quel giorno, diventando ufficialmente dei ricercati, la Procura di Roma si era mobilitata per scoprire il loro nascondiglio. Un'indagine complessa che, ben presto, condusse il Pm Mario Palazzi a sospettare che Perazza, l'uomo d'affari soprannominato “Massimo er Romanista”, e D'Aloja si erano rifugiati al di fuori dei confini italiani. Così, grazie all'Interpol (organizzazione internazionale dedita alla cooperazione di polizia e al contrasto del crimine internazionale), il cerchio attorno ai fuggiaschi si strinse, fino a quando vennero individuati nella cittadina di Cabarete del paese caraibico.
 
Qui, nella giornata di ieri, fanno sapere dal reparto Scip l'Interpol (diretto da Gennaro Capoluongo), è scattata l'operazione che ha portato al loro arresto. Subito dopo, gli agenti hanno condotto Perazza e D'Aloja (su cui pendeva un ordine di cattura internazionale), nei loro uffici di Santo Domingo da dove sono stati estradati, con un volo di linea giunto alle 16 a Fiumicino. Ad attenderli, nel noto scalo romano, gli agenti della polizia di frontiera e gli uomini della Finanza. L'uomo d'affari Massimo Perazza, era un nome noto agli inquirenti. I militari del Ros, nell'ambito dell'indagine soprannominata “Mondo di Mezzo”, avevano rilevato diversi contatti, non solo telefonici, con Roberto Lacopo (il proprietario del distributore di Corso Francia, finito agli arresti per Mafia Capitale).
 
Tenendo sotto osservazione i contatti di Perazza, la sorprendente scoperta: l'uomo d'affari, con l'aiuto di alcuni militari della Marina (di cui 3 finiti agli arresti), era riuscito a mettere in piedi un'incredibile truffa facendo figurare, fittiziamente, la consegna di milioni di litri di petrolio, presso il deposito della Marina Militare di Augusta, da parte della nave cisterna “Victory I”. Peccato che, in realtà, quest'ultima era naufragata, nel lontano settembre del 2013, a largo dell'Oceano Atlantico.

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