domenica 25 settembre 2016

E SE "LA MONTELLO" FOSSE UN ESPERIMENTO?


Milano (25 settembre 2016) - Sono oramai migliaia i milanesi che dicono no all'arrivo degli extracomunitari alla caserma Montello di Piazza Firenze. Migliaia di persone che dicono no per mille motivi, dalla sicurezza delle persone, a quella del quartiere che potrebbe essere stravolto dalla presenza di centinaia di persone giovani tutte di sesso maschile che non conoscono lingua, costumi e abitudini degli abitanti di quel quartiere, fino alla presenza in zona di obbiettivi sensibili quali la Rai, City life e altri ancora come gli asili e le scuole primarie che si ergono proprio nelle vicinanze della caserma. Tanti tantissimi motivi, ai quali si mescola una paura che non deve essere sottovalutata e che  non è alimentata da chissà quali razzismi ma che è nel vivere quotidiano di questa gente, e che non è come molti potrebbero pensare paura del diverso, ma paura schietta per i propri figli, e per centinaia di persone giovani che bighelloneranno almeno per quattordici  mesi nelle adiacenze e che senza donne potrebbero essere tentati di impossessarsi di qualcuna delle residenti allo scopo di farci sesso in maniera violenta. Tutti questi sono motivi razionali che spingono la gente a dire NO, Non li vogliamo. Ma gli stessi motivi se analizzati da un'altra prospettiva potrebbero aprire un capitolo piuttosto inquieto. Infatti la conformazione particolare della caserma, che nasconde molti segreti anche sotterranei, proprio la presenza di obbiettivi sensibili in zona (non dimentichiamo il tiro a segno di piazzale Accursio di cui da anni si parla come della possibile nuova sede dell'ambasciata americana e anche l'ex distributore dove dovrebbero arrivare importanti esercizi commerciali, una zona abitata prevalentemente da "buone famiglie" appartenenti alla media borghesia e da piccoli proprietari. Bene proprio questi elementi uniti alla temporaneità della situazione (se fossero confermati i 14 mesi di presenza) potrebbero fare pensare che in realtà dietro l'arrivo di questi extracomunitari alla Montello potrebbe nascondere in realtà un esperimento, uno di quelli di cui non si parla mai, di quelli che vedono come mandanti e organizzatori quelli che un po con enfasi chiamiamo i servizi segreti. Cerco di spiegarmi meglio. Questa situazione e questa collocazione contengono tutti i presupposti per un "esperimento di studio" sul comportamento di presunti e possibile terroristi o comunque di persone che potrebbero essere assoldate dalla criminalità politica e comune, un esperimento seguito da vicino dagli esperti di AISE ed altre agenzie italiane ed europee allo scopo di acquisire informazioni importanti anche allo scopo di prevenire azioni terroristiche future. Certo sarebbe un esperimento sulla pelle dei cittadini, ma un esperimento di cui noi non dovremmo conoscere i contorni e gli sviluppi. Diciamo la Montello come una specie di avanotteria dove crescono (e si controllano da vicino dagli esperti) i contrasti sociali e i comportamenti a rischio. Un sistema di "pasturazione sociale" ma fatto sulla pelle dei cittadini. Certo qui siamo nel campo delle ipotesi, forse di quelle più remote. O forse no. A questo punto qualcuno potrebbe dire che l'impegno dei cittadini che dicono No è del tutto inutile. No, assolutamente no, in quanto forse anche questo rientrerebbe nell'esperimento, capire fino a che punto la febbre sale e fino a che punto i citaddini sono pronti a ribellarsi o a sottomettersi anche in futuro a questa situazione di "larvata occupazione" con quello che ne consegue a livello pratico, insomma parte integrante involontaria di un esperimento? Non so ma se ci penso mi vengono i brividi e la situazione generale se analizzata non esclude assolutamente questa che al momento è solo un ipotesi nata da una strana chiaccherata proprio al gazebo di Piazza Firenze.
Lorenzo Croce

Nessun commento: