giovedì 15 settembre 2016

recensione: VITA E TESTIMONIANZE DI ANNAVOIG

Un libro da leggere. In queste quattro parole credo sia concentrata tutta la presentazione di questo volume di Giovanna Rossi. Una storia vera molto forte, intrisa di tristezza ma che termina sempre con una forte connotazione di speranza ed un inno alla vita. Questo è il contenuto di VITA E TESTIMONIANZA DI ANNAVOIG. Un libro che ho letto tre volte, provando in ciascuna occasione delle emozioni diverse, a volte contrastanti, ma sempre molto intense. Rabbia per le mille peripezie che la vita ha riservato alla protagonista di questa storia vera provata nel fisico e nell'animo fin dalla giovane infanzia, ma anche rabbia per la cattiveria e a volte la stupidità della gente che attorniava questa bambina diventata poi giovane donna e poi cresciuta tra mille difficoltà in una vita vissuta tra l'Italia e la Svizzera, una vita di emigrante, intrisa di mille problemi, dei problemi quotidiani, compresa la cattiveria gratuita e a volte violenta delle persone che nei vari momenti le sono stati accanto per forza o per amore. Ma anche emozione per alcuni tratti di vita quotidiana raccontati dalla scrittrice in questo libro con una capacità descrittiva che non ha molti eguali. Leggendo quelle pagine ci si immerge nel mondo di Annavoig e ci si rimane coinvolti anche per la capacità di descrivere dettagli e sentimenti che spesso contrastano tra loro. Non voglio dilungarmi, non entro nei particolari e nei dettagli della storia, ma invito i lettori di Orme e tutti coloro che leggeranno questa recensione a ordinare e leggere attentamente questo volumetto che parla di una donna che non si ferma davanti alla disperazione, ma che aiutata dalla sua fede e forse dal soprannaturale, vince le sfide più improvvide e difficili che a ben pensare sono le sfide che molti di noi devono affrontare quotidianamente. E proprio perchè quotidiane sono sfide che assumono il tono eroico di una donna che non smette di lottare mai per se stessa ne per chi gli è accanto... il finale leggetelo voi stessi.
Lorenzo Croce

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