venerdì 12 aprile 2013

A DIECI ANNI DA NASSIRIA

LE RIFLESSIONI DI MONSIGNOR PELVI ARCIVESCOVO MILITARE ITALIANO

A dieci anni dall'attentato di Nassiriya


L'Arcivescovo Pelvi presiede una Messa per le vittime

Si è tenuta ieri pomeriggio, presso la Chiesa S. Maria in Trastevere, una celebrazione eucaristica in suffragio delle vittime dell’attentato di Nassiriya a dieci anni dalla tragedia. A presiedere la Messa è stato l’Arcivescovo Vincenzo Pelvi che, alla presenza dei familiari dei caduti, del Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, dei Ministri emeriti Martino e Parisi, ha detto: “La ricchezza dei nostri giovani militari, in Iraq come in Kossovo, in Libano come in Afghanistan, consiste nel donare: è la ricchezza di una consegna totale di sé, senza secondi fini. Ecco la loro lezione di vita: noi ci sentiamo ricchi quando possediamo; loro invece spossessandosi. Noi siamo forti quando dominiamo; loro, invece, sono diventati ambasciatori di sicurezza e di pace”. 

“Pur in un Iraq segnato dalla guerra - ha proseguito l'Ordinario militare - i nostri soldati hanno messo la loro umanità e la loro competenza al servizio della pace. E chi ha operato lì sa bene quanto di questa umanità e di questa competenza gli iracheni ci siano riconoscenti”. “Il cuore delle missioni - ha concluso l’Arcivescovo - è la concordia tra i popoli, obiettivo dei nostri amati militari impegnati sul campo, delle famiglie a casa con il loro orgoglio e la loro apprensione, di tutti i cittadini che seguono attraverso gli strumenti dell’informazione quel che accade laddove è richiesto aiuto e solidarietà con ammirazione e condivisione”.



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