A dieci anni dall'attentato di Nassiriya
L'Arcivescovo Pelvi presiede una Messa per le vittime
Si è tenuta
ieri pomeriggio, presso la Chiesa S. Maria in Trastevere, una
celebrazione eucaristica in suffragio delle vittime dell’attentato di
Nassiriya a dieci anni dalla tragedia. A presiedere la Messa è stato
l’Arcivescovo Vincenzo Pelvi che, alla presenza dei familiari dei
caduti, del Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, dei Ministri
emeriti Martino e Parisi, ha detto: “La ricchezza dei nostri giovani
militari, in Iraq come in Kossovo, in Libano come in Afghanistan,
consiste nel donare: è la ricchezza di una consegna totale di sé, senza
secondi fini. Ecco la loro lezione di vita: noi ci sentiamo ricchi
quando possediamo; loro invece spossessandosi. Noi siamo forti quando
dominiamo; loro, invece, sono diventati ambasciatori di sicurezza e di
pace”.
“Pur in un Iraq segnato dalla
guerra - ha proseguito l'Ordinario militare - i nostri soldati hanno
messo la loro umanità e la loro competenza al servizio della pace. E chi
ha operato lì sa bene quanto di questa umanità e di questa competenza
gli iracheni ci siano riconoscenti”. “Il cuore delle missioni - ha
concluso l’Arcivescovo - è la concordia tra i popoli, obiettivo dei
nostri amati militari impegnati sul campo, delle famiglie a casa con il
loro orgoglio e la loro apprensione, di tutti i cittadini che seguono
attraverso gli strumenti dell’informazione quel che accade laddove è
richiesto aiuto e solidarietà con ammirazione e condivisione”.
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