venerdì 6 marzo 2015

CASSIERE: GLI ANGELI DELL'ESSELUNGA CERTOSA


Sono come gli angeli, ci sono sempre, ma con discrezione, a volte fatichi a vederle dietro quelle strutture che si chiamano casse del supermercato, ma è bello passare davanti a loro e vedere le loro facce, i loro sorrisi veri e le loro smorfie gentilmente contenute davanti ad un cliente pedante o noioso. E' bello riuscire a scambiare qualche sorriso o qualche parola, nei pochi attimi che intercorrono tra quando inserisci il bancomat e quando esce lo scontrino. Pochi attimi che ti fanno vedere, se sei attento, una vita fatta di migliaia di contatti al giorno e di sorrisi che a volte non meritiamo ma che non mancano mai. Di chi sto parlando? Sto parlando delle cassiere dell'Esselunga Certosa di Via Palizzi a Milano, ma credo che la ricostruzione possa valere per tutte le cassiere (ed i cassieri) di tutti i supermercati, dal più piccolo market di paese ai grandi supermercati dei centri commerciali.  Da tempo mi sono messo ogni sera ad osservare i loro visi , ed i loro movimenti, andando a fare la spesa anche quando non serviva, una specie di rito dettato dalla curiosità prima ancora che dalla necessità. A furia di guardarle, con qualcuna è diventato anche simpatico scambiarsi due parole, e perchè no, girare le casse all'orario di uscita per vedere dove c'è lei, la mia cassiera, il mio angelo, preferito. E mettersi in coda anche a rischio di perdere il treno ma solo per dire due parole e per scambiare un sorriso che sarà sicuramente ricambiato. Loro sono angeli, sono quelle che andrebbero premiate per la loro costanza, per la loro capacità di ascoltare, per la pazienza, ma sopratutto per la loro professionalità. E' vero le cassiere dell'ESSELUNGA divennero famose nel momento in cui una di loro è diventata famosa come cantante, ma tutte meritano un attimo di fama, anche se piccola come quella che ne deriverà dalla lettura di questo piccolo articolo. Ma lasciatemelo scrivere, sono degli angeli, degli angeli veri, forse senza ali forse che non sanno volare, ma con un sorriso che ti fa pensare all'amore anche alle otto di sera quando verrebbe voglia solo di togliersi il grembiule e tornare a casa dimenticandosi che domani è un'altro giorno.
Lorenzo Croce

Lorenzo Croce - direttore del blog Orme

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