domenica 2 settembre 2012

CHI ERA IL CONTE DRACULA???

FATTI ED AVVENIMENTI STORIOGRAFICI DEL CONTE DRACULA DA WIKIPEDIA

Nel suo capolavoro, Stoker compie un'approfondita ricerca storica e folcloristica per creare un personaggio che doveva incarnare tutti gli stereotipi negativi dello "straniero".

Così, quando all´inizio del romanzo, Dracula traccia la sua genealogia, in essa Stoker mette Attila, re degli Unni, i vichinghi "giunti dall´Islanda" (che permettono quindi a Dracula di invocare più volte in suo aiuto le divinità nordiche di Thor e Odino), i Székely, fiera nazione ungherese a cui era dato l´incarico di difendere i confini orientali del Regno d'Ungheria, e - naturalmente - Vlad Ţepeş tanto denigrato dalla pubblicistica transilvana ungherese-sassone.

Stoker quindi stravolge l´origine etnica del Dracula valacco, storicamente esistito come Vlad Ţepeş, e ne fa un esponente di quel "Nordicum" barbarico, "vagina gentium" dominato da popolazioni, celtiche, turche, unne, ugro-finniche, iraniche, germaniche e slave, che tanto aveva impaurito nei secoli i popoli dell´Europa mediterranea[1]. Si dice che il conte avesse degli eredi che hanno cambiato il nome. La famiglia Stanciu visse vicino al potere politico fino alla rivoluzione del 1989 a cui parteciparono. Sono i diretti discendenti di Vlad Tepes.

Recentemente il ritrovamento di alcuni articoli di giornale tra i documenti di Stoker, ha fatto presumere che in realtà lo scrittore fosse stato ispirato non dalle vicende del principe Vlad III, bensì da un fatto accaduto, e documentato, alcuni anni prima della pubblicazione del romanzo, nel New England nella cittadina di Exter. Nel 1892 la morte della diciannovenne Mercy L. Brown, sconvolse la famiglia e la cittadina di Exter. La ragazza morì per una malattia molto particolare che colpì e portò al decesso già della madre Mary e della sorella Mary Olive qualche anno prima. La malattia causava in particolare sintomi quale pallore e mancanza di appetito, oggi questa malattia è nota come tubercolosi, ma allora si parlò di vampirismo. Quando subito dopo anche il fratello di Mercy venne colpito dalla stessa malattia il paese iniziò a credere che uno dei membri della famiglia si fosse trasformato in vampiro dopo il decesso. Tale sospetto portò alla riesumazione dei tre corpi delle donne, quello di Mercy venne trovato intatto a differenza degli altri due che erano invece ormai decomposti, aveva poi lo stomaco gonfio, sangue alla bocca e unghie e capelli cresciuti, inoltre al momento dell'apertura della bara emise un suono gutturale. Considerando che Mercy era deceduta da pochissimo tempo, a differenza della madre e della sorella la cui morte risaliva a qualche anno prima, oggi tutto questo è ampiamente spiegato col processo di decomposizione, durante il quale la pelle seccandosi si restringe, questo fa apparire le unghie più lunghe, la decomposizione degli organi interni crea gas nella cassa toracica che si gonfia facendo risalire i liquidi attraverso l'esofago; l'apertura della bara non fa poi che creare una differenza di pressione che fa fuoriuscire i gas presenti all'interno del corpo attraverso la bocca creando un suono gutturale. Il padre di Mercy vedendo ciò mise un paletto di legno nel petto e bruciò il corpo facendo bere le ceneri al figlio. Morì anche questo qualche mese dopo. I fatti vennero riportati dai giornali dell'epoca e alcuni di questi ritagli sono stati trovati dagli appunti di Stoker. Considerando che la vicenda risale al 1892, ben 5 anni prima della scrittura del romanzo, si può ragionevolmente pensare che questi più che la vita del principe Vlad III, abbiano influenzato lo scrittore.[2].

Per un personaggio come quello di Dracula nessuna regione d'Europa poteva meglio adattarsi che la Transilvania, terra che fino alle pulizie etniche del XX secolo era un crogiuolo inestricabile di nazioni, popoli, religioni e credenze provenienti da tutti gli angoli del continente europeo e asiatico.

Posta all´estremo confine della "civiltà occidentale" (è li che si collocano le più orientali tra le città in stile mitteleuropeo, con i tipici edifici romanici, gotici (vedi per esempio il Castello Hunyad o la città di Segesvár) e barocchi), con i suoi alti monti della catena dei Carpazi, abitata già da nobili nazioni guerriere come i Daci, i Goti, gli Unni, gli Ungari, la Transilvania[3] si adatta bene a fare da sfondo alle storie del romanzo gotico di Stoker.

Sul substrato storico e ambientale transilvano si innestano quindi bene gli elementi folclorici usati da Stoker, che sono molti perché il mito del vampiro è vecchio quanto il mondo e le leggende sui succhiasangue e sui morti viventi sono antiche e terribili, alimentate dalla superstizione e spesso dall'ignoranza.

L´innesto principale del Dracula di Stoker è comunque sulla figura storica del principe Vlad III di Valacchia (2 novembre 1431-dicembre 1476), che governava la regione immediatamente a sud della Transilvania, la Valacchia appunto, terra di confine tra le terre della Corona di Santo Stefano e l´Impero ottomano. Vlad III di Valacchia era figlio di Vlad II e sappiamo che fu investito dell'Ordine del Dragone da Sigismondo di Lussemburgo, re d´Ungheria e imperatore, di cui derivò l'appellativo del figlio Draculea: figlio del Dragone (il termine 'drac' sta a significare anche 'demonio', pertanto Draculea può, a buona ragione, essere tradotto anche come 'figlio del demonio').

La figura di Vlad III, vissuto in un'epoca e in condizioni non certo facili, ha ereditato un'aura storica tutt'altro che lusinghiera, essendo divenuto famoso come il despota sanguinario Vlad Ţepeş, ovvero Vlad l'impalatore. Furono soprattutti i Transilvani, ed in particolare i Sassoni, a ritrarre e diffondere un'immagine di Vlad III particolarmente macabra, a causa dei suoi ripetuti attacchi alle ricche città della Transilvania e la sua instabilitá nel rispettare le alleanze con il re d´Ungheria (che lo tenne prigioniero per dieci anni nei pressi di Budapest, a Visegrád). Secondo le cronache dell´epoca, infatti, il supplizio, appreso durante la prigionia turca, che Vlad III preferenzialmente infliggeva ai nemici era quello dell´impalatura.

Per quanto riguarda invece il tema del vampirismo, esso fu affrontato già da Goethe nel 1797 nella sua ballata La sposa di Corinto (Die Braut von Korinth). Successivamente, nel 1819, su un periodico inglese (il New Monthly Magazine) venne pubblicato un racconto intitolato The Vampire, recante la firma di George Gordon Byron. In realtà il vero autore era John William Polidori, medico personale e intimo amico di Lord Byron, e l'idea del racconto aveva preso forma già nel 1816: nell'estate di quell'anno infatti Lord Byron ospitava a Villa Diodati (la sua villa sul Lago di Ginevra) Percy Bysshe Shelley, la sua futura moglie Mary Wollstonecraft Godwin e lo stesso John Polidori. La compagnia, costretta in casa dalla pioggia, si dilettava nel leggere storie tedesche di fantasmi, quando insieme decisero di scrivere ciascuno un racconto dell'orrore. Il maltempo non si protrasse a lungo, e gli unici a tener veramente fede al loro impegno furono Mary e Polidori: la prima col suo Frankenstein; il secondo dando vita al Vampire Lord Ruthven. Fu così che la figura di Lord Ruthven ispirò largamente il Dracula di Stoker, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto fisico.

Tra le altre fonti letterarie, o comunque tra i romanzi che stilisticamente si avvicinano all'opera di Stoker e che pertanto potrebbero averlo influenzato nella scelta dello stile e del racconto, è da annoverare, innanzitutto La Pietra di Luna di Wilkie Collins, raccontato, come Dracula, da un'alternarsi di narratori che vanno, vengono e ritornano a più riprese.

Il romanzo, poi, al pari del Frankenstein di Mary Shelley, si compone di passi tratti dai diari e dalle lettere dei protagonisti; sul fronte dei diari, comunque, non si può non ricordare quella pietra miliare dell'horror che è Storia di Arthur Gordon Pym, del maestro del brivido Edgar Allan Poe, proprio per il pesante utilizzo che fa Stoker della narrazione per mezzo del diario. Le atmosfere, infine, richiamano l'Amleto di William Shakespeare, con i suoi complotti, l'aria oscura e gotica, i passaggi segreti e i misteri che ogni personaggio nasconde, e infine con il sacrificio di tanti innocenti alla causa del potere, della vendetta e del sangue, proprio come in Dracula.

La storia, come molte storie di altri autori, nasce da un incubo che Stoker ebbe dopo una scorpacciata di gamberi fatta in compagnia dello storico e amico ungherese Ármin Vámbéry, che lo guidò e lo aiutò durante la stesura, soprattutto nella descrizione dei luoghi, uno dei punti di forza del romanzo.

Come detto, la storia si svolge come raccolta di selezioni dai diari e dalle lettere dei protagonisti, componendo la vicenda un po' come Foscolo fece con il suo Jacopo Ortis: l'obiettivo era certamente quello di dare una parvenza di realtà alle vicende fantastiche che Stoker stava raccontando, proprio come Howard Phillips Lovecraft faceva nei suoi romanzi e racconti, nei quali venivano ritrovati antichi diari, vecchie pergamene e il tutto veniva ricostruito come se fosse un'inchiesta giornalistica.
http://it.wikipedia.org/wiki/Dracula

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