giovedì 7 novembre 2013

IN MANETTE IL SUPERIORE DEI CAMILLIANI


LO SCANDALO. Il celebre ordine che assiste i malati in tutto il mondo al centro di una vicenda dai contorni torbidi. In manette il Superiore Generale, padre Salvatore Renato: per garantirsi l'elezione, in combutta con torbidi personaggi, avrebbe fatto rapire due prelati nel giorno dell'elezione. Dall'indagine della Guardia di Finanza e del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata della Dia di Roma, emerge una guerra interna per il controllo degli ospedali. Chiamato in causa il commercialista Palo Oliviero beneficiario di versamenti da parte dell'ex capogruppo Idv alla regione Lazio Vincenzo Maruccio. L'inchiesta si alluna anche in Sardegna con Flavio Carboni e su conti correnti di Renato Squillante e Attilio Pacifico. Sei in totale gli arrestati. 

Dall'Africa all'Indonesia, dall'Italia al Canada sino all'Australia. Un impero di missioni fondato su San Camillo votato all'assistenza agli infermi. Ora è scosso da uno scandalo  che rischia di minare una storia secolare di assistenza agli infermi. Il padre generale dell'Ordine dei Camilliani, Padre Salvatore Renato, è agli arresti. E' accusato dalla Guardia di Finanza di aver ordito una trama degna di una spy story, con tanto di rapimento di due confratelli per garantirsi la sua rielezione. Due voti, tanti erano sufficienti per rimanere al vertice dell'Ordine e continuare così a controllare denari e appalti finalizzati ad aiutare gli ammalati.

Padre Salvatore non è andato per il sottile. Secondo quanto riferisce la Guardia di Finanza, il Superiore Generale, si sarebbe avvalso della collaborazione di personaggi del calibri di Paolo Oliviero, “sedicente commercialista” noto alle cronache per essere comparso e scomparsi nelle inchieste sui fondi distratti dal capogruppo dalla Regione Lazio dell'Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio sino a inchieste più complesse che portano nel regno di Flavio Carboni e della sua attività con l'eolico in Sardegna. Lo stesso Oliverio che aveva beneficiato di bonifici da parte di Maruccio, era colui che aveva lasciato tracce sui conti correnti in Lienchestein gestiti da Renato Squillante e Attilio Pacifico.
Ecco cosa avevano ordito i consulenti di Padre Salvatore per assicurarsi il controllo dell'Ordine. Simulando un'inchiesta, avevano convocato in audizione due membri del consiglio, quanto è bastato per impoedir loro di partecipare alle votazioni per il rinnovo del Padre Superiore. Era il 13 maggio scorso: Padre Salvatore Renato si assicura così la vittoria. E Paolo Olivero, deus ex machina delle elezioni a tavolino, il controllo sulle attività degli ospedali e delle missioni con particolare riguardo all'ospedale di Casoria, in provincia di Napoli.
La vicenda è stata ricostruita dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma che hanno eseguito così sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone,  tra cui il padre generale dell'Ordine dei Camilliani, Padre Salvatore Renato. Secondo le indagini condotte dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, coordinate dal Sostituto Procuratore Giuseppe Cascini, sarebbero responsabili di sequestro di persona.Le vittime? Due confratelli che padre Renato non lo avrebbero mai votato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

MALEDETTO LADRO.