giovedì 19 giugno 2014

LA MAGNIFICENZA DELL'ALBERO

LA MAGNIFICIENZA DELL’ALBERO
Abbattere un albero è come frantumare un’antica opera scultorea
Franco Libero Manco


L’albero più di ogni altra creatura contribuisce al mantenimento della vita sulla terra. Distrattamente guardiamo un albero e raramente  apprezziamo la sua bellezza e la sua immensa importanza biologica. Bello, maestoso, benefico.  Le sue radici abbracciano la terra in un connubio inseparabile; la sua forza sfida gli uragani; dai suoi rami, come mani protese verso il cielo, sgorgano foglie multiformi che catturano i raggi cosmici e solari; paziente accoglie nidi di uccelli e folle passeggere di volatili. Lo stormire delle fronde, dalle mille forme e differenti colori, giocano col vento in un delicato concerto sinfonico; all’ombra della sua chioma uomini e animali trovano riparo e sollievo. Quando a primavera si orna di fiori è come una sposa nel giorno delle nozze e i suoi frutti sono dono sublime per il banchetto degli invitati alla mensa della vita.
L’albero è molto più di un’opera monumentale di pietra, è una vera e propria cattedrale vivente,  capace di trasportare a decine di metri di distanza, dalle radici all’ultima foglia, la sua linfa vitale. Senza l’albero e i suoi fratelli arbusti, indispensabili per il rinnovamento dell’ossigeno della nostra atmosfera, non ci sarebbe vita sul pianeta. Tutto vive solo in virtù delle piante, tutta la vita  dipende dell’universo vegetale dal quale si nutrono gli animali erbivori e dei quali, purtroppo, si nutrono gli animali carnivori. L’albero vive anche senza l’uomo, ma l’uomo senza l’albero non potrebbe vivere. Il carbonio atmosferico è in gran parte assorbito dalle piante, principalmente dalle loro foglie, e dalle alghe degli oceani. In cambio sprigionano ossigeno, generosamente gratuitamente, per purificare la nostra atmosfera.
Noi pensiamo, l’albero percepisce; noi abbiamo vista binoculare, l’albero ha visione sferica. L’albero si nutre, dorme, comunica, addirittura con specie diverse. Significativo in tal senso fu l’episodio riportato da Renzo Boschera nel suo libro I poteri esoterici degli animali e delle piante, Ed. Arcana. Racconta che sotto un vecchio salice si davano appuntamento tutti i giorni alle ore 15, sia dinverno che destate, una ventina di gatti. In certi momenti sembrava che tra gli animali e la pianta ci fosse un dialogo, uno scambio di informazioni secondo codici paranormali. Però il proprietario decise di abbattere la pianta per utilizzare il terreno in modo differente. Sembra che la pianta, avendo percepito la volontà del contadino, chiese aiuto ai suoi amici gatti che si organizzarono per impedire il fitocidio. E quando luomo munito di accetta arrivò davanti al salice, trovò una scena del tutto inaspettata: i gatti si erano messi in cerchio intorno alla pianta manifestando i loro propositi bellicosi. Alcuni avevano il pelo teso, la schiena inarcata e sbuffavano minacciosamente; altri emettevano miagolii acuti, come se volessero lanciare un grido di guerra.
Luomo cercò di scansare i gatti e di alzare laccetta, ma dovette darsela a gambe. E altri due tentativi andarono ancora peggio. Quando luomo desistette dal suo proposito e pensò solo di potare lalbero i gatti scomparvero lasciando campo libero alliniziativa incruenta delluomo. Ma a causa della richiesta di terreni da adibire a monocolture e a pascoli per animali, e alla richiesta sempre più pressante di legname, oltre all’insana, criminale tendenza degli incendi boschivi, la terra è sempre più spoglia di foreste, boschi e vegetazione, e questo causa devastanti fenomeni come uragani, cicloni,  terremoti, smottamenti di terreni, valanghe, inondazioni, siccità, erosione, scomparsa dell’humus ecc. Una enorme quantità di perturbazioni atmosferiche sono dovute al flagello del disboscamento.
Con le tremende attrezzature moderne a lame rotanti i boscaioli in pochi minuti recidono un gigante secolare della foresta per la cui esistenza si sono associati gli elementi primari dell’universo (terra, acqua, aria e sole) per dar vita a  quest’opera d’arte, che l’essere umano non ha ancora imparato ad apprezzare, a rispettare, a guardare con gratitudine. Verrà il tempo in cui abbattere un albero, senza giustificato motivo, sarà considerato un reato contro la vita.

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