domenica 23 febbraio 2014

EXPO. A MILANO SI ASPETTANO 15.000 PROSTITUTE NEL 2015


Fra i milioni di visitatori che arriveranno a Milano per l’Expo, c’è una categoria di cui il Comune farebbe volentieri a meno: quella delle prostitute. Gli operatori del sociale hanno già calcolato che potrebbe calarne una cifra oscillante fra le 15 e le 30mila. Così come successo per i Mondiali di calcio in Germania, per le Olimpiadi di Londra — ma anche, banalmente, come avviene ogni anno per il Salone del mobile — il racket si prepara a spedire nell’area metropolitana migliaia di ragazze da sfruttare. Romene, albanesi, bulgare, nigeriane, marocchine e anche cinesi. Ma ci saranno anche i trans e uomini, perché l’offerta dovrà essere variegata. Comunque, un esercito di professioniste ma anche di ragazzine minorenni rapite nei villaggi dell’Est Europa o dell’Africa centrale.

«Stimiamo circa 7mila donne sul marciapiede a Milano, con punte più alte nei fine settimana e il doppio per le fiere — spiega l’assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino — ma abbiamo segnalazioni che i numeri cresceranno molto di più in occasione dell’Esposizione del 2015. Bisogna correre ai ripari. Sono contrario alle case chiuse, che non fanno altro che occultare il problema senza risolverlo. Bisogna puntare tutto su prevenzione, riduzione del danno e recupero delle vittime». Durante un convegno in Sala Alessi è stato fatto il quadro di un’emergenza il cui aspetto visibile sulle strade è solo la punta di un iceberg. Negli ultimi due anni le unità mobili di Caritas, Padri Somaschi, Ceas e altre cooperative finanziate dal Comune, in 352 uscite, hanno intercettato su strada 1337 fra donne (932) e uomini.

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