martedì 8 novembre 2016

SUPERARE IL SISTEMA CAPITALISTA (saggio)


"Superare il sistema capitalista" è il titolo di un saggio scritto da Arturo Cavazzina (MAET), e pubblicato alcuni anni orsono, non si tratta del solito saggio in cui si cerca di confutare la questione capitalistica contrapponendo qualcosa di noto, no, nel nostro caso si tratta di una ricetta innovativa anche se di non facile applicazione, almeno secondo gli standard attuali della politica e della sociologia perchè la ricetta proposta parte da questioni antropologiche diametralmente opposte rispetto a quelle che oggi noi conosciamo, parte dai bisogni reali e non supposti della vita, ma sopratutto fa un analisi delle cinque componenti maggiori della nostra vita ma anche della nostra quotidianità. E' un libro difficile, un saggio appunto, per capirlo fino in fondo non basta leggerlo una o due volte, ma occorre entrare nella mentalità dello scrittore, capire quali sono i suoi principi, come la negazione delle religioni come oppio dei popoli, ma su schema razionale, la presa di coscienza della realtà quotidiana, semplice ma diretta che porta l'uomo o meglio l'individuo al centro della scelta della società in maniera non ipocrita come invece altre teorie di massa a partire dal socialismo e dal comunismo si pongono. Tutte le ideologie, democrazia compresa, capitalismo imperante sopra tutte le altre si basano su un criterio di predominio, se non di sopraffazione dell'uomo sull'altro uomo, di una razza su un altra razza. Insomma in un mondo in cui la sovrapposizione di ruoli e mestieri si pone come base va profondamente storta al nostro saggista che parte appunto da un altro presupposto. La ricerca della felicità attraverso le semplici necessità del quotidiano. Certo non si banalizza su questo, ma parte dal concetti semplici e facilmente spiegabili per arrivare a costruire una nuova società dove l'uomo antropologicamente inteso sia il centro, ma senza dimenticare le altre componenti del nostro mondo, che però non vanno sfruttate ma usate. Con parsimonia. 
Lorenzo Croce

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