sabato 29 ottobre 2016

CHI PAGA I RICORSI CONTRO LE ESPULSIONI?

In Italia i tempi per stabilire se i migranti che arrivano con i barconi dalla vicina Africa sono realmente dei profughi (con quindi tutti i diritti dovuti a loro attraverso l'istituto dell'asilo) oppure semplicemente dei clandestini e quindi pronti per essere rimpatriati sono lunghissimi. Vi siete mai chiesti il perchè prima di rimpatriare un clandestino debba passare almeno un anno o un anno e mezzo, e inoltre che nel frattempo questi clandestini lo diventano completamente diventando invisibili e confondendosi nelle grandi città spesso senza documenti diventando di fatto spesso manodopera per la criminalità organizzata che fiorisce in molte città italiane gestita da clan criminali di origine africana a partire dai nigeriani?
Ve lo siete mai chiesto? Bene ve lo diciamo noi in poche parole. La legge permette dopo il primo decreto di espulsione il diritto di appellarsi, peccato che l'ottanta per cento delle persone che si appellano non parlano una parola di italiano e non conoscono le nostre leggi. Dunque come è possibile appellarsi senza sapere che esiste questo strumento? 
Esiste perchè in Italia e quindi anche a Milano ci sono studi legali (alcuni dei quali li conosciamo direttamente) che hanno fatto della pratica dei ricorsi contro le espulsioni la loro massima attività con lucri non indifferenti, e sopratutto esistono gruppi ed associazioni pronti a sborsare i soldi per pagare profumatamente questi avvocati per allungare i tempi del brodo della giustizia. 
Sarebbe ora che la legge e i cittadini conoscano queste situazioni, conoscano chi sono le associazioni che magari con i fondi raccolti per strada in nome della finta solidarietà usano i soldi raccolti per pagare gli avvocati, e forse per fare un favore alla criminalità organizzata.

Nessun commento: