Comitato Nazionale contro
Fotovoltaico ed Eolico nelle Aree Verdi
Comunicato Stampa
Lunedì 27.02.2012
DENUNCIA GRAVE EMERGENZA
SANITARIA NAZIONALE: A RISCHIO LA SALUTE UMANA E GLI INTERI ECOSTISTEMI VICINI AD IMPIANTI INDUSTRIALI
FOTOVOLTAICI ED EOLICI.
Il Comitato Nazionale contro
Fotovoltaico ed Eolico nelle Aree Verdi, a cui si sono aggiunti 20 associazioni
e comitati oltre a persone interessate, ha inviato al Governo e in particolare
al Ministro della Salute
Renato Balduzzi e al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini una lettera
contenente una denuncia sulla grave emergenza sanitaria a cui sono soggetti i
cittadini che vivono nelle immediate vicinanze di impianti fotovoltaici ed
eolici industriali a terra.
In particolare riguardo agli impianti fotovoltaici industriali a
terra sono stati evidenziati, tra gli altri, i seguenti effetti: inquinamento
elettromagnetico generato dalle cabine di trasformazione, dai cavidotti e dagli
elettrodotti posti nelle vicinanze delle abitazioni; pericolo di incendi; abbagliamento;
rumore causato dalle cabine di trasformazione; possibile dispersione di
sostanze nocive (ad esempio cadmio) contenute nei pannelli, per rottura degli
stessi o a causa di fenomeni naturali; danni esistenziali e neuro-psicologici;
inquinamento causato dai diserbanti irrorati a terra; variazioni
microclimatiche nell'area circostante; peggioramento dello stato ambientale dei
luoghi; ; grave impatto
visivo; ecc.
Riguardo all’inquinamento
elettromagnetico l’Organizzazione Mondiale della Sanità e lo Statuto della
Comunità Europea invitano ad applicare il principio di precauzione che afferma
che “occorre usare con prudenza e cautela tutte quelle tecnologie che non
risultano essere sicuramente innocue”.
L’Istituto Superiore della Sanità già dal 1995 ha
evidenziato la correlazione tra esposizione ed aumento del rischio di leucemia
infantile. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca
sul Cancro (AIRC) nel 2001 ha classificato i campi
elettromagnetici come “possibilmente cancerogeni per l’uomo.” Altri ricercatori
hanno constatato un drammatico incremento di patologie croniche e gravi, nonché
il moltiplicarsi di ulteriori disturbi, come insonnia, vertigini, emicrania,
impotenza, ecc, tutti riconducibili all’esposizione a fonti di campi elettromagnetici.
Il problema maggiore
nasce per i cosiddetti “effetti a lungo termine”, derivanti da esposizioni
prolungate anche a dosi di centinaia di volte inferiori a quelle stabilite per
proteggersi dagli effetti immediati (per esempio un’abitazione situata vicino
ad elettrodotti, cavidotti, cabine di trasformazione ecc.). Tali effetti
possono essere rilevati solo da indagini epidemiologiche sulle popolazioni
esposte per lunghi periodi. Per le basse frequenze, molte indagini hanno
dimostrato che vi è certezza scientifica del rapporto causa-effetto di un
aumento dell’incidenza di alcune gravi patologie, tra le quali la
leucemia infantile , o il tumore alla mammella maschile.
Riguardo agli impianti eolici industriali sono stati evidenziati,
tra gli altri, i seguenti effetti nocivi: inquinamento da rumore; esposizioni
al rumore a bassa frequenza, sindrome da turbina eolica (un’autentica malattia di natura neurologica. La sintomatologia legata
alla vicinanza delle pale è uniforme in tutti i paesi dove queste sono
installate. I sintomi riscontrati sono di carattere “fisico”: cardiopalmo,
tachicardia, tremore, vibrazione di organi interni, tinnitus, mal di testa,
disturbi acustici, sensazione di avere le orecchie chiuse, vertigine ecc.; e
distorsioni di funzioni cerebrali: insonnia, difficoltà di concentrazione e
perdita di memoria. “dott.ssa Nina
Pierpont - USA” ), effetto stroboscopico delle pale eoliche, possibile
rottura della pala eolica con conseguente lancio a grande distanza di detriti e
parti meccaniche, rischio di incendio, , fortissimo impatto visivo, ecc.
Prima dell’emanazione delle linee guida nazionali molti impianti
industriali rinnovabili sono stati approvati ed installati in modo selvaggio,
spessissimo senza sopralluoghi da parte delle amministrazioni che hanno
rilasciato le autorizzazioni e senza controlli degli enti preposti.
Nella maggior parte dei progetti presentati si parla genericamente
ed infondatamente di assenza di impatto ambientale incidente su persone e sul
territorio. In realtà ove si fosse preventivamente provveduto ad effettuare i
dovuti sopralluoghi la maggior parte di essi risulterebbero illegittimi.
Per 20-30 anni coloro che risiedono nelle vicinanze di tali
impianti dovranno subirne le conseguenze estremamente negative per la propria
salute.
Un numero rilevante di questi impianti, spesso realizzati a solo
scopo speculativo, sono stati installati a ridosso di abitazioni. Le fasce di
rispetto, cioè le distanze minime dai singoli edifici, sono state decise in
maniera del tutto arbitraria.
Sempre più emerge la necessità di una pianificazione, anche
retroattiva, contro la totale aggressione devastante ai danni dei territori e
dei suoi abitanti. Assistiamo ad una vera e propria devastazione dei paesaggi
agrari e naturali, promossa da leggi nemiche dei cittadini e dei loro beni.
Siamo invece
di fronte ad una violazione di diritti umani internazionali fondamentali
allorquando i pubblici amministratori, nel desiderio di raggiungere gli
obiettivi energetici (e miseri indennizzi per il bilancio dei loro Comuni),
agiscono a detrimento della salute e della dignità delle famiglie.
Gli abitanti che vivono a ridosso di tali impianti CHIEDONO lo smantellamento degli impianti industriali fotovoltaici ed eolici situati in prossimità di case di civile abitazione, dovendo essere riconosciuto prevalente il diritto alla salute dei cittadini.
Gli abitanti che vivono a ridosso di tali impianti CHIEDONO lo smantellamento degli impianti industriali fotovoltaici ed eolici situati in prossimità di case di civile abitazione, dovendo essere riconosciuto prevalente il diritto alla salute dei cittadini.
Chiedono che, per intervenuti motivi di pubblico interesse, di tutela dell’ambiente e della salute della collettività, le Pubbliche Amministrazioni revochino le autorizzazioni già rilasciate alla costruzione degli impianti, come è loro facoltà.
E in ogni caso chiedono che il Governo:
- conferisca ai Prefetti poteri d’emergenza al fine di poter essi
autonomamente individuare tutte le irregolarità che hanno consentito
l’installazione di impianti a ridosso di abitazioni;
- preveda l’emissione di ordinanze di smantellamento degli
impianti irregolari;
- inasprisca le pene per “falsa descrizione del territorio”
finalizzata ad ottenere l’autorizzazione del progetto;
- renda obbligatori, di
concerto con gli abitanti e/o proprietari, i sopralluoghi preordinati
all’approvazione dei progetti al fine di verificare la corrispondenza della
descrizione del territorio in progetto con lo stato effettivo dei luoghi;
- preveda l’assoluto divieto di integrare i progetti incompleti ed
inidonei alla reale descrizione del territorio, con conseguente inefficacia
degli stessi;
- elimini ogni dubbio circa la possibilità di qualsivoglia tipo di
sanatoria;
- vengano applicate misure di diminuzione sull’impatto ambientale
con la riduzione della superficie dell’impianto o allontanamento dello stesso
dalle abitazioni;
- siano bonificati i siti alterati con il
restauro-rinaturalizzazione dei luoghi secondo lo “status quo ante”;
- che le Sottostazioni elettriche per l’immissione di energia
prodotta da impianti eolici e fotovoltaici sulla rete nazionale vengano
allontanate da insediamenti abitativi;
- le Linee Guida Nazionali per le
centrali eoliche e fotovoltaiche industriali siano pertanto essere riviste per
includere aspetti quali i potenziali effetti sulla salute e la distanza idonea
dalle abitazioni, al fine di garantire il diritto alla salute e alla salubrità ambientale atti
ad eliminare ogni possibile forma di inquinamento acustico o elettromagnetico.
Al
fine di tutelare i cittadini nel caso di installazioni già esistenti o future
chiediamo che siano introdotte nelle linee guida nazionali fasce di rispetto e
distanze minime, con valenza retroattiva laddove già realizzati, tra questi
impianti fotovoltaici a terra e le abitazioni di almeno 500 mt.
L’Accademia Nazionale Francese di
Medicina raccomanda la costruzione di turbine eoliche a un minimo di 1.5 Km dalle abitazioni; 2,5 km sono invece consigliati dagli esperti
interpellati dalla provincia dell’Ontario (Canada) che ha condotto gli studi
più avanzati in materia.
Risulta
essenziale e doveroso fissare distanze minime effettivamente efficaci e non
derogabili da strade e abitazioni, gli attuali 200 metri suggeriti dalle linee guida nazionali sono
assolutamente insufficienti viste le grandi dimensioni dei moderni
aerogeneratori. Un minimo criterio di prudenza imporrebbe una distanza minima
di almeno 1,5 km .
il Comitato Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle Aree Verdi
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