venerdì 2 marzo 2012

L'ANTI ANIMALISMO DI ALCUNI FILONI CATTOLICI

Prosegue la nostra inchiesta sulle varie posizioni rispetto all'animalismo, oggi pubblichiamo un post di chi animalista non è e tenta di dare una spiegazione razionale del perchè secondo loro il rispetto degli animali non impedisce di ammazzarli o mangiarli. La posizione non ci trova per niente d'accordo, ma è giusto ospitare anche la loro posizione.
Sarebbe bello ricevere per spirito di dialogo anche la posizione dei vegetariani cristiani che sono su posizione diametralmente opposte.
dal sito www.cattoliciliberi.it

La cultura  del vegetarianismo/animalismo è una realtà multiforme , in cui confluiscono diversi correnti di pensiero.Quella di cui tratta questa pagina è quella relativa , non  alle astinenze dalle carni finalizzata ad accrescere la gloria di Nostro Signore, propria dei santi  e della Chiesa nei giorni prescritti, ma a quella concezione  che aspira ,in maniera subdola,   a riconoscere agli animali quella dignità che Dio, invece, ha riservato solo all’uomo e alla donna creando ,di fatto, solo loro, sulla terra, a sua immagine e somiglianza .


«Quanto sia oggi antimoderno interrogarsi sulla verità – disse il Prefetto per la Congregazione per la Dottrina della Fede  Card. Ratzinger– lo ha genialmente esposto lo scrittore e filosofo inglese C. S. Lewis nel bestseller “Lettere di Berlicche"


Peccato che molti “ cattolici “non conoscano  Clive  Staples Lewis, perché le “Lettere di Berlicche” citate da Ratzinger sono, quasi, profetiche  sulle tentazioni di cristiani del 2000 .
 Nel romanzo , Berlicche insegna ad un apprendista diavolo, come portare alla dannazione l’uomo a lui assegnato.
Malacoda ,il diavolo apprendista, nella lettera 5 è in difficoltà, perché il suo assegnato è divenuto cristiano e frequenta ambienti cattolici.
Così Berlicche gli scrive nella sua lettera :



Mio caro Malacoda,
La vera preoccupazione che dà il gruppo nel quale si trova il tuo paziente è di essere unicamente cristiano.Ciascuno di loro ha interessi individuali, naturalmente, ma il legame rimane il cristianesimo.Ciò che noi desideriamo, se gli uomini diventano in qualche modo cristiani , è di mantenerli in quello stato mentale che io chiamo :
                                                  “il cristiano e”,
Il cristianesimo e l’ordine nuovo, il cristianesimo e la nuova psicologia, il cristianesimo e la ricerca psichica, il cristianesimo e il vegetarianismo, il cristianesimo e la riforma dell’ortografia. Se devono essere cristiani, siano almeno cristiani con una differenza .
Sostituisci alla fede qualche moda con una tinta cristiana……….......
                                                                                 Lettere di Berlicche


Cosi nel romanzo ”Lettere di Berlicche “di Lewis,  parlavano i due diavoliBerlicche e Malacoda per dannare l’uomo in questione.

Chissà quanto Clive Staples Lewis fosse in grado di immaginare il degrado cristiano  60 anni dopo il suo libro. Certo, ai suoi tempi , mai avrebbe digerito  i disgustosi abbinamenti che  solo cattolici , del nostro tempo , riescono a fare, mescolando   la cose sane a cose che in rapporto al cristianesimo sane non lo saranno mai.
Yoga e cristianesimo , medicine ed esoterismo (olistica), opinionismo e  fede cattolica, animalismo anticristiano e rispetto per il creato etc etc
Probabilmente  ,  i “Malacoda  e i Berlicche” di Lewis adesso sghignazzerebbero della scemenze spirituali che inquinano , adesso, i  cattolici .
Tanto più  che le scemenze sono argomentate da improvvisati teologi nostrani che tutto sanno, tranne che nella Chiesa cattolica si obbedisce al Papa e che il Catechismo non è un documento di iniziativa popolare , ma un’interpretazione del Vicario in Cristo in terra, delle Sacre Scritture .
E questo è tanto più vero se si pensa che il singolo dopo aver fatto proprie con il  cuore teorie spirituali :vegetariane , animaliste, yoga e olistiche in contrasto con la vera fede cerca ,comunque, di dirsi incredibilmente cristiano.
Così, il cristiano nella paura di vedere , con chiarezza,   qual  è la propria  posizione spirituale  in rapporto al cristianesimo cerca una sintesi verbale tra le sue idee e quelle cristiane .Di fatto  le piroette teologiche , da parte di movimenti  “cristiani” nel desiderio di legittimare e cristianizzare ogni sorta di tendenza new age e non , costituiscono,  sempre  più, una spina nel fianco della Chiesa .
Chiesa, che ogni giorno è sempre più indebolita da autonomi interpreti delle  Sacre Scritture che fanno delle loro idee , una nuova teologia ,fatta da pezzi di vite dei santi, da loro  isolate frasi e delle Scritture decomposte dal mosaico della Chiesa e ricomposte in un puzzle “fai da te” al servizio di convinzioni personali  o peggio di spiritualità palesemente anticristiane.
Così ,  i cristiani occidentali malati di “opinionismo  teologico” , accettano nell’ambito della Chiesa di Cristo    medici stregoni  ( energia vitale , meridiani dell’agopuntura , vibrazioni dell’omeopatia ), sacerdotesse di spiritualità yoga (scusate spiritual coach) ,  riviste  “ finto- cristiane”,  vegetarianismo e animalismo anticristiano , etc. etc.
Così , ancora ,  ognuno credendo in una sorta di  parlamento- cattolico  , pensa   di poter integrare nel cristianesimo, quello che la Chiesa nella sua sapienza ha già escluso.
In questo ambito, si pone l’ennesima trovata di odore sulfureo

                L’animalismo  e il vegeterianismo spirituale anticristiano

Così rimettendoci alle  parole di quanto è scritto nel catechismo della chiesa cattolica riportiamo il punto chiave che differenzia il cristiano  da “cristiani new age”.
Il  punto  sottocitato è , di fatto, relativo al  7 comandamento (non rubare )  e  non  al 5 (non uccidere),    comandamento a cui i gruppi spirituali animalisti vorrebbero agganciarsi.


                              Catechismo Chiesa Cattolica

2417 Dio ha consegnato gli animali a colui che egli ha creato a sua immagine è dunque legittimo servirsi degli animali per provvedere al nutrimento o perconfezionare indumenti. Possono essere addomesticati, perché aiutino l'uomo nei suoi lavori e anche a ricrearsi negli svaghi. Le sperimentazioni mediche e scientifiche sugli animali sono pratiche moralmente accettabili, se rimangono entro limiti ragionevoli e contribuiscono a curare o salvare vite umane.



Per il cattolico,  non è in discussione il rispetto  per gli animali e per la creazione, ben sintetizzato in altri  punti  del catechismo 2415 ,2416, 2418( riportati a fine pag), ma è in discussione  la visione   animalista specista o bio-centrica , che  va contro la  verità  cristiana del punto 2417 del Catechismo relativa agli  animali di cui, ovviamente, non è peccato nutrirsi  ,  come si potrebbe  essere indotti da qualche bizzarra teoria dell’amore che vorrebbe estendere il 5 comandamento agli animali, teoria  che comprenderebbero  ovviamente , secondo un animalismo coerente, topi e zanzare che in relazioni a tale teoria, facendo parte dei viventi ,non potrebbero essere uccisi.
Il cristiano sa  bene  che la verità non è fuori dalla Chiesa , ma al suo interno.
 Si è pur liberi di sposare eresie spirituali “singolari“, ma si rispetti la religione di Cristo  e i fedeli che rimangano fedeli al Papa e  non si attribuiscano alla Chiesa  simili sciocchezze  nelle sue verità teologiche.
Si specifica ,che, ogni pensiero teologico in “libertà “, che contrasti  con quanto detto dal Catechismo non è attribuibile al pensiero cattolico, si evitino, quindi, di fare accostamenti impropri con la religione cristiana , di azzardi teologici che, ovviamente, con il cristianesimo niente hanno a che vedere ,come illustrato chiaramente dal Catechismo.
Il rifiuto di condividere   parti dell ‘insegnamento della Chiesa , non si può configurare di certo come un comportamento cattolico .
                   il Catechismo della Chiesa cattolica recita:

 85 « L'ufficio di interpretare autenticamente la Parola di Dio scritta o trasmessa è stato affidato al solo Magistero vivente della Chiesa, la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo »,99 e cioè ai Vescovi in comunione con il Successore di Pietro, il Vescovo di Roma.

87  I fedeli, memori della parola di Cristo ai suoi Apostoli: « Chi ascolta voi, ascolta me » (Lc 10,16), 101 accolgono con docilità gli insegnamenti e le direttive che vengono loro dati, sotto varie forme, dai Pastori.
Nel senso di questi due  insegnamenti si pone il :.(ROMA LOCUTA EST CAUSA FINITA EST )   che ogni credente fa proprio per appartenere alla Chiesa di Cristo .
Non è dentro ad una visione generica di bene che si ritrova il cristiano, ma nel far proprie  la  Fede , la Speranza , la Carità della Chiesa di Cristo .


PER  COMPLETEZZA SI RIPORTANO I PUNTI  DEL CATECHISMO CITATI NEI QUALI VIENE RIPORTATO IL GIUSTO RISPETTO CHE IL CRISTIANO DEVE AVERE PER GLI ANIMALI




2415 Il settimo comandamento esige il rispetto dell'integrità della creazione. Gli animali, come anche le piante e gli esseri inanimati, sono naturalmente destinati al bene comune dell'umanità passata, presente e futura. 290 L'uso delle risorse minerali, vegetali e animali dell'universo non può essere separato dal rispetto delle esigenze morali. La signoria sugli esseri inanimati e sugli altri viventi accordata dal Creatore all'uomo non è assoluta; deve misurarsi con la sollecitudine per la qualità della vita del prossimo, compresa quella delle generazioni future; esige un religioso rispetto dell'integrità della creazione. 291

2416 Gli animali sono creature di Dio. Egli li circonda della sua provvida cura. 292Con la loro semplice esistenza lo benedicono e gli rendono gloria. 293 Anche gli uomini devono essere benevoli verso di loro. Ci si ricorderà con quale delicatezza i santi, come san Francesco d'Assisi o san Filippo Neri, trattassero gli animali.

2417 Dio ha consegnato gli animali a colui che egli ha creato a sua immagine. 294 è dunque legittimo servirsi degli animali per provvedere al nutrimento o per confezionare indumenti. Possono essere addomesticati, perché aiutino l'uomo nei suoi lavori e anche a ricrearsi negli svaghi. Le sperimentazioni mediche e scientifiche sugli animali sono pratiche moralmente accettabili, se rimangono entro limiti ragionevoli e contribuiscono a curare o salvare vite umane.


2418 E' contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita. è pure indegno dell'uomo spendere per gli animali somme che andrebbero destinate, prioritariamente, a sollevare la miseria degli uomini. Si possono amare gli animali; ma non si devono far oggetto di quell'affetto che è dovuto soltanto alle persone.

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