RICEVIAMO DAGLI AMICI DI AMBIENTE VAL SUSA E VOLENTIERI PUBBLICHIAMOPAROLE & FATTI
CARI MINISTRI, LE PAROLE ED I FATTI NON COMBACIANO.
Alle belle parole del Ministro degli Interni (non eletto) Cancellieri, purtroppo non seguono i fatti. Il neo ministro dichiara che "Serve responsabilità ed equilibrio, c'è bisogno di una forte riflessione e molto dialogo". Brava! E riprende: "Le scelte siano state fatte con assoluta attenzione". Bene! Poi parla degli interessi del Paese.... Era ora! E continua dicendo che "serve il dialogo". Questa veramente l'avevamo già sentita! La raccontavano Bresso, Chiampa, Fassino, tutta gente notoriamente capace di dialogare, ma solo se gli danno sempre ragione. Tutta gente che ha vissuto di politica, nel nome del "popolo", gente di sinistra che poi sul tema TAV (e tanti altri) te li trovi mano nella mano con Ghiglia, Ghigo, Enoc, Marcegaglia ecc.. mano nella mano per il bene del Paese naturalmente... Creare lavoro costruendo ferrovie da 1300 Euro al centimetro mentre tagliano pensioni, chiudono ospedali e fabbriche. Se la comunicazione è tutto, i fatti sono le pietre. Pietre che ci vengono tirate in faccia. Virtualmente certo, ma come definire i provvedimenti reali, che non seguono le belle parole? Prima pietra: slitta l'incontro dei 23 sindaci della Valle di Susa con il Prefetto. Seconda pietra: l'occupazione d'urgenza del vallone Clarea "manu militari" (e che mano! 200.000 euro al giorno?) avviene senza espropri. Terza pietra: la Prefettura, quindi il Ministero degli Interni, delega LTF a spiegare che gli espropri non sono ancora attivi (e guarda caso il dirigente di Ltf non ha neppure il coraggio di farsi inquadrare in TV). Uno non ha il coraggio e l'atro sembra un delatore mafioso... Non era più semplice dire che non siete in grado di rispettare le leggi sulla proprietà emettendo gli espropri e siete costretti, dinuovo, a "bleffare con i timbri"? Da un Ministro pro tempore, diciamo meglio "a scadenza" ci aspettavamo qualcosa di diverso, di innovativo, parlare di interessi del Paese poi... perché non chiamare le cose col loro none? Interessi di lobbisti e faccendieri, della politica e degli appaltatori. Notate bene che i costruttori non li includiamo nei beneficiari dell'opera, perché i primi a fallire sarebbero proprio quelli che ci lavorerebbero! I padroncini, gli ultimi nella piramide... sarebbero i primi a pagare. Da Passera, ministro pro tempore che studia da Primo ministro invece non era assolutamente lecito aspettarsi altro che"nessun tentennamento", anche perchè se lui tentennasse il potere bancario che sta nei suoi pantaloni e che gli muove gambe e braccia lo avrebbe probabilmente stroncato già domattina, dalle pagine di qualche importante quotidiano (lo sapevate che secondo alcuni storici inglesi fu il Corriere della Sera a spingere l'Italia nella grande Guerra, quella del 15/18 proprio quando gli italiani erano contrari?). Purtoppo però quel no ad ogni tentennamento suona proprio male, neppure sui taxisti e sulle farmacie tentennava il nostro belluomo, oggi per far prima ha dimenticato l'argomento. La cosa naturalmente non ci dà grande disturbo, ma chiarisce il concetto: tanti proclami per riempirci le orecchie, nessun obiettivo reale centrato. Proprio a proposito di Passera facciamoci una domanda: non è lui il ministro dei trasporti? E cosa fa per i trasporti a parte spingere sulle opere che le banche finanzierebbero (compresa quella che dirigeva)? Porti, aeroporti, telefonia, internet, strade, metropolitane... sono di sua competenza o c'è solo la AV di Montezemolo/Della Valle/ Intesa San Paolo? Troppo semplice "non tentennare" adesso signor Passera, perché quando lo Stato sarà chiamato a pagare gli interessi bancari sui capitali impegnati nella Torino Lyon lei sarà da qualche altra parte, Morgan? Goldman? Banca d'Italia? Forse non ve ne siete accorti ma la gente è proprio arrabbiata, prima i Forconi, oggi la Val Susa che si allarga in tutto il Paese. Ci avete appena allungato in modo fittizio la speranza di vita per allontanarci dalle pensioni, contemporaneamente state gettando nel panico tanti bravi giovani... sapete quanti ne conosciamo qui in Valle di Susa? Tanti giovani come Luca Abbà, che lottano giorno per giorno, tanti che stanno ancora ad osservare ma che presto diventeranno tanti Luca. Giovani che vogliono solo vivere con un minimo di dignità, lavoratori che non state assolutamente difendendo, cosa che dovrebbe essere vostro compito... (poveri illusi questi montanari della Val Susa, poveri illusi italiani...). Forse non ci avete mai pensato ma se girate con la scorta e vivete da gran signori lo dovete a chi dovreste tutelare. Voi sapete bene come stanno le cose, sapete che in Francia non hanno neppure il progetto dal confine a Lyon, sapete che i cugini d'oltralpe se partiranno lo faranno solo nel 2027, sapete che l'oera non serve e che la linea attuale è utilizzzata al 25% della sua potenzialità. Sapete che non ci sono i soldi, sapete che un'opera non può essere realizzata senza il consenso delle popolazioni, sapete che più il tempo passa più la gente capisce, sapete che siete a scadenza. Dovreste sapere che gli statisti vengono ricordati per scelte storiche, non per le bancarotte. Avete un'occasione unica come "governo tecnico", distinguervi e lasciare un segno sul Tav come su tante altre cose. Fatelo col consenso, non con la propaganda. Probabilmente avrete solo questa occasione, fatelo se siete persone serie. Per parte nostra di fronte a noi abbiamo una lunghissima speranza di vita... ed il tempo è il migior giudice. Sarà Dura, questo è l'augurio dei valsusini, lo facciamo anche a Voi. P.S. Diverse provocazioni stanno emergendo in questi giorni dirette a singole persone; a Luca definito in vari modi irridenti, al procuratore Caselli apostrofato in vari modi dopo l'arresto di 26 NO TAV. Noi crediamo che la critica motivata e civile possa fare molta più presa sulle persone rispetto all'insulto fine a se stesso. Ognuno può avere delle ragioni ed ha il diritto di esprimerle, per quanto possibile ce ne faremo portavoce, ma evitiamo gli insulti da una parte e le strumentalizzazioni giornalistiche ormai scontate. |
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