martedì 3 novembre 2015

VATICANO. ARRESTATO MONSIGNORE RISCHIA 8 ANNI


Secondo capitolo della vicenda Vatileaks. Un monsignore in cella e una ex membro (molto discusso) della commissione arrestata e poi rilasciata, pronta a collaborare con la giustizia. I contorni della nuova bufera giudiziaria scoppiata Oltretevere per la rinnovata azione dei "corvi" sono più che confusi: la fuga di notizie e carte segrete sono finite in inchieste giornalistiche e ora in due libri di imminente uscita. Un nuovo, bruciante caso 'Vatileaks' a distanza di tre anni e mezzo da quello che portò in cella l'ex maggiordomo papale Paolo Gabriele per i documenti trafugati nella segreteria di Benedetto XVI e che divennero materia di approfondimento per i libri di Gianluigi Nuzzi.
Finisce dunque nel peggiore dei modi la parabola vaticana di Francesca Immacolata Chaouqui, lobbista ed esperta di comunicazione, con esperienze nel gruppo Ernst & Young, nominata il 18 luglio 2013, tra lo stupore generale, nella Commissione di monitoraggio sui tagli di spesa in Vaticano (Cosea), poi disciolta a fine mandato. Quando fu designata il suo nome destò molta sorpresa all'interno delle Mura leonine. Pochi la conoscevano se non per la sua vicinanza con mons. Lucio Vallejo Balda, legato all'Opus Dei, la Prelatura a cui anche lei si diceva "vicina spiritualmente" e per una lettera al Corriere della Sera - assai condivisa sui social - dopo un tragico fatto di cronaca in cui rimase vittima una donna. Ma subito il suo nome è venuto alla ribalta. Non solo per la nomina, unica italiana, donna e tra i laici della Cosea. In breve la Pr italo-marocchina si è fatta conoscere anche all'interno delle mura leonine.
 
Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, già segretario della Prefettura degli Affari economici e della Commissione di studio sulle attività economiche e amministrative (Cosea) e arrestato perché ritenuto il nuovo "corvo" per la fuga di documenti riservati, è stato rinchiuso in cella in Vaticano, nella stessa del Palazzo della Gendarmeria dove tre anni e mezzo fa era stato recluso Paolo Gabriele, l'ex maggiordomo papale accusato di aver trafugato e diffuso le carte segrete di Benedetto XVI nel precedente scandalo Vatileaks. 
 
Una libertà che invece ha riconquistato la Chaouqui dopo la convalida dell'arresto è stata rimessa in stato di libertà. "Francesca Immacolata Chaouqui in queste ore ha fornito agli organi procedenti massima collaborazione e ha depositato documenti a supporto delle dichiarazioni rese", ha detto Giulia Bongiorno, avvocato della donna. "Aggiungo che essendo venute meno le esigenze cautelari è già rientrata a casa ed è certa di chiarire in tempi rapidissimi la propria posizione". 
 
Chaouqui dichiara a Il Corriere della Sera: "E' il monsignore che se l'è presa con me. Io non c'entro nulla [...] c'è un clima da lunghi coltelli, anche per via delle due nomine mancate". Il monsignore èLucio Angel Vallejo Balda che oggi Chaouqui accusa di tirarla ingiustamente in ballo, ma - ricostruisce il quotidiano milanese - è stato fondamentale "nell'ascesa di questa giovane donna" chiamata nel 2013 a far parte della Cosea. Entrambi, nel corso del fine settimana, sono stati trattenuti in stato d'arresto. Papa Francesco è stato tempestivamente informato dei provvedimenti e ha dato la sua approvazione. Le due pubblicazioni Saranno nelle librerie il 5 novembre le due pubblicazioni che si annunciano esplosive e che affrontano uno stesso tema: scandali e segreti del Vaticano a partire dal rapporto con le finanze. Si tratta di "Avarizia" di Emiliano Fittipaldi e "Via Crucis" di Gianluigi Nuzzi, il primo pubblicato da Feltrinelli, il secondo da Chiarelettere.

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