Giovanni Paolo Feminis
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Giovanni Paolo Feminis (Crana, ca 1660[1] – Colonia, 28 novembre 1736) è largamente riconosciuto dagli studiosi come l'inventore della formula dell'Aqua Mirabilis[2].
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Biografia
Nacque a Crana, nella ossolana Val Vigezzo, si ritiene intorno al 1660, da Giovanni Antonio Feminis (1637-1666), detto Borgnetta. Il padre probabilmente ebbe due mogli: Domenica Rassiga, nata nel 1624, e Caterina Farina, nata nel 1625. Il libro dei battesimi di Crana dal 1647 al 1682 è andato perduto.Feminis emigrò[3] in Germania in giovane età dove inizialmente e con ogni probabilità esercitò l’attività di apprendista al seguito di un commerciante vigezzino. Si stabilì prima a Bergka (oggi Rheinberg), poi dal 1685 a Mainz (Magonza), dove venne registrato come krämer, cioè come ambulante. Di non secondaria importanza per lo sviluppo della sua attività fu l'aiuto, sia in termini economici sia di esperienza, che gli venne da un amico conterraneo, Giovanni Maria Farina (1657-1732) mercante a Maastricht, in Olanda, poi fallito e morto in miseria
« Interessante una lettera a Giovanni Paolo Feminis (cogino et compadre carissimo) del 13 aprile 1714 in cui (Giovanni Maria,ndr) chiede al mercante di Crana di concedergli un prestito di 500 talleri reali che non gli verrà accordato.Già il 3 gennaio 1713, Jean Gille Taskin, fiduciario di Giovanni Maria Farina (Maastricht) a Colonia, gli comunicava che il Feminis era determinato a non intervenire in suo aiuto. Nella stessa missiva, a sottolineare le grandi difficoltà del Farina, il Taskin riferisce di non essere riuscito a vendere la croce di Mademoiselle Margot, pur essendo andato da un ebreo di Deutz. L’Eau de la Reine era uno dei prodotti in cui Giovanni Maria Farina (Maastricht) commerciava. In un’occasione richiede una boteglia dela vostra Acqua Admirable al cogino Giovanni Paolo Feminis, suggerendoci che il distillatore e mercante cranese producesse e commerciasse una sua Eau admirable. » | |
(Luigi Rossi, Il Piemonte in Europa, InterLine, 2009)
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Giovanni Paolo Feminis nel 1693 si trasferì a Colonia, su sollecitazione anche della zia Catharina Feminis, proprietaria di un negozio di franceserie rimasta vedova, e ne incrementerà l'attività
« Il 9 dicembre 1679 Frau Catharina Feminis, vedova Bernardi, si presentò al Consiglio della libera città imperiale di Colonia.Nel verbale di quel colloquio si legge che si presentò a noi, Consiglio e Senato… la nostra concittadina Catharina, di robusta costituzione, dal colore del volto tendente al rosso e riferì di avere 36 anni e che, dopo la morte del marito, aveva deciso per motivi legati alla conduzione delle sue attività, di lasciare la nostra città per un viaggio ai luoghi natali. In patriam suam Mediolanensem. » |
Il 3 dicembre 1704 Feminis ricevette il riconoscimento della Groβen Bürgerrechts, Grande cittadinanza, mediante il pagamento di 85 fiorini e 8 albi. E il 13 gennaio 1727 la sua Acqua di Colonia ebbe l’attestato della Facoltà di medicina di Colonia in seguito alla legge del 1723 che vietava ai negozianti di vendere droghe o medicine senza l’approvazione della Facoltà.
Feminis morì a Colonia il 28 novembre 1736 e fu seppellito nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, poi distrutta. Non lasciò eredi maschi. Nella sua impresa commerciale gli succedette l’aiutante Giovanni Antonio Farina (1718-1787), figlio di Carlo Gerolamo (1693-1762).
Giovanni Antonio Farina[6] continuò a produrre l’Acqua di Colonia[7] riconoscendo sempre la paternità dell'invenzione al suo maestro[8]. Svolse la sua attività tramite la ditta Zur Stadt Mailand a partire dal 1750 con notevole successo.[9]
Negli ultimi anni di vita Giovanni Paolo Feminis fece ingenti donazioni[10] all’ospedale di Bergka, luogo di nascita della moglie Sophia, alla città di Colonia, ai Comuni di Crana e di Santa Maria Maggiore. Diede 200 doppie per riparare l’oratorio di Crana, 300 doppie per le riparazioni dei ponti e delle strade, 60.000 lire imperiali per la ricostruzione della parrocchia di Santa Maria Maggiore e ordinò che dopo la sua morte 5000 lire imperiali fossero date a favore della costruzione di una scuola sempre a Santa Maria per l’istruzione dei bimbi poveri. Un ritratto eseguito nel 1833 (non è certo si tratti di Feminis, però), conservato nella sagrestia della chiesa di San Rocco di Crana, riporta nella parte inferiore destra una scritta che elenca le donazioni di Giovanni Paolo Feminis a favore della comunità vigezzina[11]:
« Giovanni Paolo Feminis di Crana mercante distillatore d'Aqua ammirabile a Colonia principale benefattore della chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore, dell'oratorio e casa comune di Crana. 1833. » |
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