Altre
credenze attribuivano loro proprietà afrodisiache e secondo Aristofane
erano il cibo preferito da Ercole. In passato le fave secche erano il
nutrimento tipico di molte persone appartenenti a classi non agiate e
venivano chiamate la carne dei poveri, e ciò a ben ragione. Questi
legumi ricchissimi di sostanze nutritive benefiche per la nostra
alimentazione quali proteine, fibre, vitamine e sali minerali
importanti, sono molto utili per combattere il colesterolo e la glicemia
alta. Le fave fresche sono tra i legumi, le meno caloriche, 37 calorie
per 100 gr., ma per le fave secche l'apporto calorico sale a 342 calorie
per 100 gr. di prodotto consuumato. Quando si comprano bisogna
accertarsi che il baccello sia turgido, senza macchie, e lucido; ad
autenticarne la freschezza è lo schiocco che deve fare il baccello
quando lo si spezza. Le fave fresche sono delicate, si conservano in
frigorifero al massimo 2-3 giorni; in alternativa, si possono
sbollentare per 3-4 minuti, farle raffreddare, riporle in sacchetti ben
chiusi e congelarle. In cucina si utilizzano in vari modi: crude con
l'immancabile pecorino o salumi, cotte per la preparazione di zuppe e
minestre. Per finire, un dilemma che si è sempre posto in cucina:
mondare o no le fave? A rigor di termini non avrebbe molto senso
privarle della buccia esterna. Spesso lo si fa quando la buccia risulta
un pò dura, o quando lo richiede la ricetta; ricordiamo, però, che così
facendo si perdono il 50% dei nutrienti, soprattutto di fibra.
un blog dove scambiarsi opinioni ed idee in nome della libera partecipazione democratica
mercoledì 20 giugno 2012
LE FAVE. BACCELLI RICCHI DI SOSTANZE BENEFICHE
Le Fave,
contenute in un lungo baccello rivestito da uno strato spugnoso, sono il
frutto di una pianta coltivata già 3000 anni fa e rinvenuta in tombe
egizie, a dimostrazione che sono i primi legumi che l'uomo abbia
mangiato. Per le sue caratteristiche botaniche e per le sue proprietà
alimentari la fava, nel tempo, ha evocato numerosi simbolismi, spesso
fra loro contrastanti. Presso i Greci ed i Romani, le fave non godevano
di buona fama: si pensava che nei loro semi si nascondessero le anime
dei defunti.
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