Il pesce-robot che guida i suoi simili
Gli esemplari seguono la turbolenza generata dalla coda meccanica
Il pesce-robot e il ciprinide (da Cnr)
MILANO - Guidare il viaggio di un banco di pesci, decidendo in quale direzione andare, non è facile. Almeno per l'uomo, che è già riuscito a farsi seguire in volo da uno stormo di oche (vedi le imprese di Christian Moullec). Ma in mare l'uomo ha poco successo con le moltitudini di esemplari acquatici. Per spingere i pesci lungo un percorso, dettando la via, i ricercatori hanno sviluppato un pesce-robot in grado di indirizzare il nuoto dei pesci, semplicemente muovendo la coda come loro.
FUNZIONA - Il meccanismo funziona. Il robot a forma di pesce viene accettato come leader dai pesci reali, si muove come loro e riesce a farsi seguire in ogni suo spostamento, come indica uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Royal Society Interface dall'Istituto per l'ambiente marino costiero del Cnr (Iamc-Cnr) e dall'Istituto politecnico della New York University (Nyu-Poly). Nonostante gli manchino le branchie. Il piccolo robot acquatico ha una pelle di materiale plastico stampato con stampante 3D e una lunghezza 16 centimetri. È stato progettato così per mimetizzarsi tra gli esemplari di una specie di ciprinidi: i golden shiner (Notemigonus crysoleucas) che sono molto importanti per il mercato ittico americano perché si usano come esche vive per la pesca di grandi spigole. «Abbiamo scelto il ciprinide perché negli Stati Uniti è facilmente reperibile», spiega Stefano Marras, ricercatore dell'Iamc-Cnr di Oristano e coautore della ricerca, «e soprattutto perché fa parte di una specie altamente 'gregaria', per cui ogni individuo si muove andando dietro agli altri». Il robot, messo in azione insieme ai pesci in un tunnel di nuoto a differenti velocità di flusso, ha svolto con successo il suo compito di capo trascinatore.
SI FA SEGUIRE - Ma perché il robot ha il potere di farsi seguire? «Il suo movimento biomimetico crea una certa turbolenza, per cui se i pesci seguono 'questa sorta di scia' sfruttano un vantaggio idrodinamico nel nuoto e di conseguenza consumano meno energia». Insomma, il segreto è la turbolenza generata dalla coda meccanica (a una determinata frequenza). «Non a caso, il robot trascinato con un filo non dà esito positivo», aggiunge lo specialista. Il punto interessante della ricerca è che questo vantaggio idrodinamico prodotto dal robot si può applicare a tante specie ittiche, per convincerle a spostarsi, per esempio spingendole ad allontanarsi dalle acque inquinate oppure a deviare il percorso per aggirare le dighe. «Lo studio deve essere validato in natura», precisa Marras, «e soltanto in quel momento potremmo pensare di utilizzare la tecnologia per tutelare le specie marine. Adesso, ci interessa studiare il comportamento e la vita sociale di questi pesci». Il prossimo step della ricerca? «Indagare sulle differenze tra individui», sottolinea Marras. «I pesci non sono tutti uguali: c'è il soggetto timido, quello dominante e quello che nuota sul lato esterno per avere maggior accesso al cibo».
SCOIATTOLI - Diverso è lo scopo del robot scoiattolo. Non è stato creato per orientare i compagni, ma per scovare un nemico: il serpente a sonagli. Il cyber animale, se si sente minacciato da un serpente, ha un comportamento simile a quello dello scoiattolo in carne e pelliccia. Che fa? «Sventola», la coda e la riscalda. A sua volta, il serpente, che vede nell'infrarosso, nota il segnale di calore e risponde, con lo stesso linguaggio visibile nel campo dello spettro IR.
dal sito corriere.it
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