FREGATURA IN ARRIVO: MONTI CI OBBLIGA A CAMBIARE IL DECODER TV
Attenzione, nuovo decoder in arrivo. Lo impone il
governo Monti, che nel nuovo decreto legge sulla semplificazione fiscale
spiega che dal 1 gennaio 2015 le case che producono televisori dovranno
integrare nei loro modelli un decoder con standard dvb-t2 e il supporto al formato mpeg-4. Ci toccherà quindi cambiare ancora una volta il sintonizzatore per ricevere i canali del digitale terrestre.
Ma prima di dare addosso alla decisione del governo (un emendamento
approvato dal Consiglio dei Ministri), cerchiamo di capire la questione,
che in realtà è semplice: la banda disponibile per il broadcasting si sta sempre più riducendo,
non tanto per la moltiplicazione dei canali e dell'offerta, ma perché
smartphone e tablet consumano molta banda, e lo standard 4G dal 2015
occuperà una bella fetta dello spettro a disposizione delle
comunicazioni tv riducendole da 55 a 34. L'etere è
affollato e solo passando al nuovo standard potremo (a lungo termine)
continuare ad accedere ai programmi televisivi, con anche qualche
vantaggio in più.
Il dvb-t2 (che sta per Digital Video Broadcasting — Terrestrial) permetterà per esempio di triplicare i canali hd
di uno stesso multiplex (6, contro i 2 attuali), dando più spazio agli
editori tv e agli utenti della telefonia. Muovendo gli spettatori verso
questo standard, Rai, Mediaset e compagnia bella non avranno problemi di
restringimento della banda.
Tutto ciò significa anche l'avvicinamento graduale ai programmi in
alta definizione e in 3D. In realtà, sia chiaro che se Samsung, Sony e
tutti i produttori avranno l'obbligo di dotare i loro pannelli del nuovo
decoder, noi potremo usare ancora per molti anni il sintonizzatore digitale terrestre che già abbiamo, che sia integrato nel televisore o indipendente da esso.
L'iter parlamentare sul tema dovrebbe concludersi entro tre
settimane. Almeno in teoria, perché la decisione del governo è una
postilla che si inserisce nel decreto che regolamenta anche l'asta per
le frequenze a 700 Mhz, ovvero l'abrogazione del 'Beauty Contest' che ha
scatenato la reazione polemica di Mediaset, con tutti gli annessi e connessi politici del caso.
Niente allarmi, in definitiva: le trasmissioni dvb-t che vediamo ora non avranno lo stop definitivo fra tre anni. L'unico suggerimento da
tenere presente è che, se avete deciso di acquistare un tv, è meglio
controllare che sia dotato del nuovo decoder, o che abbia la possibilità
di accedere al prossimo standard.
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