lunedì 9 aprile 2012

L'AUTISTA DI RENZO BOSSI SI SFOGA: ERO IL SUO BANCOMAT


Lega, Renzo Bossi si dimette. Salvini: alla larga da Bergamo

Lunedì, 9 aprile 2012 - 13:15:00

 
bossi renzo bossiRenzo e Umberto Bossi
Renzo Bossi si dimette dalla carica di consigliere regionale della Lombardia. Lo ha affermato lo stesso figlio del leader della Lega Nord, Umberto, in un'intervista al Tgcom 24. Il passo indietro era stato chiesto sempre più insistentemente nelle ultime ore.  Poco minuti prima dell'annuncio la testimonianza del suo ex autista: "Ero il bancomat di Renzo".
"In questo momento di difficolta', senza che nessuno me l'abbia chiesto faccio un passo indietro e mi dimetto da consigliere regionale". Spiega nell'intervista 'il trota' cosi' come venne soprannominato proprio dal padre. "Spero che la magistratura possa dare delle risposte alle domande che oggi ci si pone". "Sono sereno - aggiunge Renzo Bossi - so cosa ho fatto e soprattutto cosa non ho fatto e non sono indagato. In consiglio regionale negli ultimi mesi ci sono stati avvenimenti che hanno visto indagate alcune persone. Io non sono indagato, ma credo sia giusto e opportuno fare un passo indietro per il movimento". Per quanto riguarda le dimissioni da segretario del padre Umberto, Bossi jr commenta: "E' stata una scelta difficile fatta per salvare il movimento e dare alle domande che tutti si pongono, le risposte che nel giro di poco tempo si avranno".
BOSSI, RENZO HA FATTO BENE A DIMETTERSI - Umberto Bossi 'plaude' alle decisione del figlio Renzo di lasciare l'incarico di consigliere regionale della Lombardia dopo lo scandalo sui finanziamenti pubblici del 'Carroccio'. "Erano mesi che mi diceva che era stufo di stare in regione - ha detto il leader leghista uscendo dalla sua casa di Gemonio - Ha fatto bene a dimettersi".
 
Lega/ Salvini ad Affaritaliani.it: "Renzo Bossi non venga a Bergamo..."

"Un passo indietro di tutti coloro che sono coinvolti in questa vicenda sarebbe il minimo che i militanti e gli elettori si aspettano". Matteo Salvini, eurodeputato della Lega Nord, intervistato da Affaritaliani.it, chiede a Rosy Mauro di lasciare il Carroccio. E se non lo farà? "Saranno i militanti a chiederlo". Il futuro segretario? "Maroni ha un grande seguito. E' lì da vedere". Poi una stoccata durissima a Renzo Bossi. Se il Trota si presentasse alla festa dell'orgoglio leghista a Bergamo? "Immagino che domani sera se ne stia a casa sua a guardare Chievo-Milan. E' meglio...".
La Lega dovrebbe espellere Rosy Mauro e Renzo Bossi?
"Un passo indietro di tutti coloro che sono coinvolti in questa vicenda sarebbe il minimo che i militanti e gli elettori si aspettano. Bossi, per colpe che non ha, lo ha fatto senza che nessuno glielo chiedesse. Mi stupisce che tutti coloro che emergono in questa inchiesta non abbiano ancora fatto un passo indietro".
E se non si dimettessero?
"Succederà che saranno i militanti a chiederlo. La forza e la ricchezza della Lega sono le decine di migliaia di iscritti che versano 30 euro per la nostra radio e per i gazebo".
Tosi ha indicato Maroni come futuro segretario federale...
"La scelta spetterà a Umberto Bossi, ai militanti e ai congressi. E immagino che a questo punto si accelerino le fasi dei congressi. Da leghista e da giornalista dico che agli occhi dei militanti e degli elettori, anche potenziali, Maroni ha un grande seguito ed è lì da vedere. L'accoppiata vincente è Bossi-Maroni".
E Giorgetti?
"Dipende da lui. Da segretario della Lega Lombarda ha fatto e ha da dato tantissimo. Ci sono 613 sezioni sul territorio tutte aperte... poi sarà lui a decidere cosa vorrà fare in futuro".
La pulizia la state facendo?
"Stiamo rivedendo tutti i conti euro per euro senza fare sconti a nessuno. Questo è un primo passo. La Lega ha un patrimonio di 3 milioni di elettori e di decine di migliaia di militanti che sono disorientati e incazzati come bufali. C'è la voglia di ripartire a testa alta. Mentre siamo costretti a occuparci di lauree false, di viaggi in hotel e di cantanti improbabili, il governo Monti continua indisturbato a massacrare il Nord. Il nemico della Padania è il premier e da mercoledì partiremo all'attacco".
Domani sera c'è la festa dell'orgoglio leghista a Bergamo. Bossi ci sarà?
"Penso e credo proprio di sì. Anzi, certamente".
E se si presentasse il Trota...?
"Immagino che domani sera Renzo Bossi se ne stia a casa sua a guardare Chievo-Milan. E' meglio...".
 
Lega/ Speroni ad Affaritaliani.it: Bossi non vuole l'espulsione di Rosy Mauro
Francesco Speroni ha incontrato Umberto Bossi in Via Bellerio sabato scorso. E ora il capodelegazione della Lega Nord all'EuroParlamento sceglie Affaritaliani.it per rivelare che "di espulsioni dal partito non ne abbiamo assolutamente parlato. A me il capo non ha detto nulla". Traduzione: il Senatùr non intende cacciare né Rosy Mauro né il figlio Renzo. "Bossi sta bene di salute, ma è preoccupato".
Dimissioni della Mauro da vicepresidente del Senato? "Non ne abbiamo parlato. Devo dire che dalle intercettazioni non risulta un vero e proprio coinvolgimento. Non ha preso soldi personalmente. Semmai per il Sin.Pa. così come per la scuola Bosina. Non vedo l'illecito. E' normale dare soldi a la Padania e ad altre strutture vicine al partito. Anche il 'Parlamento padano' prende soldi dalla Lega. Nulla di illegale". Quindi? "Ci sono persone che si telefonano tra di loro. Ed è tutto da verificare".

Parla l'ex autista di Bossi jr: "Ero io il bancomat del Trota..."
"Non ce la faccio più, non voglio continuare a passare soldi al figlio di Umberto Bossi in questo modo: è denaro contante che ritiro dalle casse della Lega a mio nome, sotto la mia responsabilità. Lui incassa e non fa una piega, se lo mette in tasca come fosse la cosa più naturale del mondo. Adesso basta, sono una persona onesta, a questo gioco non ci voglio più stare". Lo dichiara al settimanale Oggi (in edicola da martedì) Alessandro Marmello, autista e bodyguard di Renzo Bossi. Marmello, che ha documentato le sue affermazioni anche con una serie di video, racconta la sua versione dei fatti in una lunga intervista.
Marmello ha lavorato come autista di Renzo Bossi per tre mesi nel 2009. Il contratto a progetto era emesso dal Gruppo Lega Nord Padania Camera dei deputati e intestato all'allora capogruppo Roberto Cota. Dall'aprile 2011 Marmello e' stato assunto dalla Lega, racconta, con un contratto a tempo indeterminato emesso direttamente dalla Lega Nord Padania. E firmato dal tesoriere Francesco Belsito. 'Da quel momento avrei avuto disponibilita' di denaro contante per le spese relative al mio servizio. Ogni volta che avevo bisogno di soldi per fare benzina, oppure pagare eventuali spese per la manutenzione dell'auto, ma anche per pagare il ristorante quando ci trovavamo, spesso, fuori Milano, potevo andare direttamente all'ufficio cassa alla sede della Lega, in via Bellerio, firmare un documento che non prevedeva giustificazioni particolari e ritirare ogni volta un massimo di 1.000 euro. Anche piu' volte al mese'.

'Il fatto e' - spiega - che questo denaro mi veniva dato come corrispettivo degli scontrini e delle ricevute che presentavo. E tra queste ricevute molte mi erano state date da Renzo per coprire sue spese personali: poteva essere la farmacia, ristoranti, la benzina per la sua auto, spese varie, cose cosi'.
Insomma, quando avevo finito la scorta di denaro andavo in cassa, firmavo e ritiravo. La situazione stava diventando preoccupante e ho cominciato a chiedermi se davvero potevo usare il denaro della Lega per le spese personali di Renzo Bossi. L'ho fatto presente a Belsito, spiegandogli che avevo pensato addirittura di dimettermi. Lui non mi ha dato nessuna spiegazione chiara. Ho cominciato ad avere paura di poter essere coinvolto in conti e in faccende che non mi riguardavano, addirittura di sperpero di denaro pubblico, dal momento che i soldi che prelevavo erano quelli che ritengo fossero ufficialmente destinati al partito per fare politica. Soldi pubblici. Certamente, almeno credo, non spendibili per accontentare le spese personali di Renzo Bossi'.
LEGA/ BLOG, MARONI IN POLE POSITION MA BOSSI RESTA IN GIOCO
Nel futuro della Lega, Maroni appare in pole position, almeno nelle opinioni di coloro che scrivono tweet, ma Bossi non e' assolutamente fuori dai giochi, almeno per un terzo delle opinioni: e' quanto emerge da una ricerca intitolata 'Voices From the Blogs', realizzata dalla Universita' degli Studi di Milano negli ultimi giorni. Dopo le dimissioni di Bossi, secondo i ricercatori, 'in pochissime ore il web e' stato letteralmente inondato da una tempesta di tweet che commentavano la situazione in casa Lega.
Per fare un po' di chiarezza sulle opinioni della rete, VfB ha analizzato tempestivamente oltre 33 mila tweet pubblicati tra il 5 e l'8 aprile, la meta' dei quali (16 mila) riflette l'opinione dei cittadini lombardi'.
'La maggioranza relativa - si legge in una nota - addita tutti i dirigenti leghisti come colpevoli dello scandalo sui rimborsi elettorali (35,7%). Ma se c'e' da trovare un colpevole, ben prima del tesoriere Belsito (5,7%) o financo dello stesso Bossi (17,4%), il dito degli italiani punta con decisione contro la famiglia del senatur e il cosiddetto cerchio magico (21,5%)' Dato che 'tra i soli lombardi sale al 25,1%'. La bufera di questi giorni ha d'altra parte intaccato la figura dell'ex segretario: 'ben il 31,2% lo vede oramai parte a tutti gli effetti della 'casta''. Quanto al futuro della Lega, Maroni 'appare in pole-position per il 64,6% delle opinioni espresse.
Il dato pero' scende al 46,6% nella sola Lombardia, mentre cresce l'apprezzamento per Flavio Tosi'. Per un terzo delle persone che hanno espresso opinioni, invece, il '29% di italiani e 36% di lombardi, 'sarebbe un errore' considerare Bossi 'fuori dai giochi'. Infine 'i sentimenti sulla Lega si polarizzano rispetto a gennaio: diminuiscono i neutrali, crescono gli ostili (dal 61,3% al 63,1%), ma ancora di piu' i simpatizzanti: dal 21% al 25,4%'

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