venerdì 27 aprile 2012

INDIANO SIOUX ENTRA IN OSPEDALE ED ESCE MARCHIATO CON LE 3K DEL KLU KLUX KLAN - VERGOGNA

e' capitato ad un indiano SIOUX

Un membro e cittadino della tribù Sioux che vive vicino al fiume Cheyenne in Sud Dakota è tornato a casa dopo 14 giorni di ricovero con il corpo orribilmente mutilato. Tra le ferite, inquietanti sono le 3 “K” – sigla del Klu Klux Klan – che si possono vedere ad occhio nudo sull’addome grazie ad alcune fotografie scattate all’uomo una volta tornato a casa.

L’uomo, Vernon Traversie, è completamente cieco e ha raccontato che il suo incubo è cominciato dopo aver avuto un infarto, quando è stato portato al pronto soccorso, in ospedale. Traversie ha 68 anni ha dichiarato: “Pensavo di aver bisogno di un intervento al cuore, ma all’ospedale i dottori hanno rimandato l’operazione. Ogni sera le infermiere mi facevano alcune operazioni, una specie di preparazione prima dell’operazione finale, che però veniva rimandata all’indomani – tutto questo per quattro o cinque giorni. Ogni sera, mi depilavano petto e stomaco e non mi davano da mangiare perché avrei dovuto ricevere l’anestesia il giorno successivo”.
Essendo cieco, l’uomo non si è accorto di ciò che era stato fatto al suo corpo, fino a quando un’infermiera dell’ospedale gli ha spiegato di aver scattato alcune foto del suo petto e dell’addome. La donna gli ha spiegato che sebbene non se la sentisse di testimoniare per lui, non voleva nemmeno lasciar cadere la cosa e far finta di niente. L’infermiera ha aggiunto anche che lei non era d’accordo con quello che gli avevano fatto.  L’uomo ha chiesto così ad un’infermiera in pensione, Joyce Anderson, di visionare per lui le fotografie scattate. La donna, infermiera del reparto di chirurgia per 9 anni, ha affermato: “Sembra che la zona sotto le incisioni sia stata fatta con un attrezzo usato per il drenaggio delle incisioni. Le altre ferite sembrano necrotizzate, il tessuto sembrerebbe morto. Questo vuol dire che le ferite sono state bruciate”. Traversie ha postato su YouTube un video in cui spiega l’accaduto – o ciò che pensa sia accaduto.
L’uomo parla di crimine razziale compiuto con odio. Nel video spiega che se le mutilazioni al suo addome sono state fatte in chirurgia, è impossibile capire chi possa averle fatte. Anche se poi aggiunge che “Un infermiere uomo è venuto verso di me e mi ha detto di chiudere la mia fottuta bocca, perché ho chiesto delle pastiglie contro il dolore.” Ha aggiungo: “Mi sono sentito spaventato e umiliato. Non potevo muovere le braccia. Mi sentivo inutile.”
Traversie spiega anche che quei giorni di ‘preparazione’ gli sono sembrati strani e ha chiesto di essere trasferito all’ospedale di riabilitazione, ma non gli fu garantito lo spostamento – nel frattempo molte persone sono passate a dare un’occhiata all’addome dell’uomo. E naturalmente, non potendosi vedere, l’uomo non sapevo di essere così conciato con ferite così evidenti.
Traversie ha detto di aver scattato ulteriori fotografie il giorno dopo essere uscito dall’ospedale. Le fotografie sembrano essere datate il 9 settembre. Ha affermato un’infermiera del servizio a domicilio lo ha visitato a casa e lui le ha raccontato dell’infermiera in ospedale che gli ha scattato le fotografie e gli ha spiegato la sua condizione. Quando la donna ha visto il corpo dell’uomo ha continuato a ripetere: “O mio Dio, o mio Dio. Ma cosa ti hanno fatto?”. Ha così deciso di scattare nuove fotografie e correre dalla polizia. Eppure nessuno ha fatto nulla e la dottoressa che lo ha visitato ha detto di non poter stabilire di quale natura siano quelle ferite.

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