MILANO – Silvio Berlusconi ha versato 127 mila euro a Nicole Minetti e le gemelle Imma ed Eleonora De Vivo. Ad affermalo è il Corriere della Sera, che cita le indagini “suppletive” dei pm di Milano. Le gemelle De Vivo e la consigliera regionale della Lombardia sono testimoni nel processo Ruby, in cui Berlusconi è accusato di concussione e prostituzione minorile. La Minetti è inoltre imputata nel processo per induzione alla prostituzione e favoreggiamento insieme a Lele Mora ed Emilio Fede. Berlusconi era già stato accusato di corruzione nel processo che ha visto condannato David Mills, ma le accuse sono cadute in prescrizione.
La Procura di Milano ha acquisito i dati bancari sui versamenti su segnalazione dell’Unità di informazione finanziaria, Uif, della Banca d’Italia. I versamenti sono affiorati durante “indagini suppletive” che i pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano hanno notificato ai difensori di Berlusconi ed ai legali di Minetti, Mora e Fede.
Il 14 ottobre 2011 Minetti ha incassato sul conto in Banca Intesa San Paolo un versamento di 15 mila euro con la causale “prestito infruttifero” inviato da Berluscon. Nel novembre 2011 un nuovo versamento di 40 mila euro, stavolta senza causale descrittiva. Il 1 luglio 2011 invece il versamento di Berlusconi sul conto di Enzo De Vivo con la causale “regalìa”, per un bonifico di 42 mila euro presso l’agenzia napoletana della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza. Il secondo versamento a De Vivo è di 30 mila euro e risale al 7 ottobre 2011.
Enzo De Vivo, titolare di un impianto di carburanti, nell’interrogatorio del 5 aprile ha confermato al pm Boccassini di aver ricevuto il bonifico dall’ex premier sul proprio conto, invece che quello delle figlie, “per evitare pettegolezzi”. Le sorelle De Vivo erano un “amuleto” per Berlusconi. residenti in un trilocale in via Olgettina, prendevano parte a eventi politici ed alle serate del “bunga bunga” nella villa di Arcore, come ha testimoniato la ballerina Maria Makdoum: “Finita la cena il presidente disse: “E ora facciamo il bunga-bunga” e spiegò che cosa era, cioè una cosa sessuale (…) le De Vivo in mutande e reggiseno, il presidente le toccava e loro lo toccavano nelle parti intime”.
Nicolò Ghedini, avvocato di Berlusconi, ha detto: “Nulla di men che lecito. In relazione all’articolo apparso oggi sul Corriere della Sera su alcuni versamenti effettuati dal Presidente Silvio Berlusconi, facciamo osservare che si tratta di somme erogate palesemente tramite bonifici bancari, totalmente tracciati, da un conto personale dello stesso Presidente Berlusconi e che l’accostamento fra versamenti e qualifica di testimoni nel processo cosiddetto ‘Ruby’ è assolutamente pretestuoso e privo di ogni fondatezza”.
Il legale dell’ex premier sottolinea inoltre che “è del resto assai usuale e non desta alcuna problematica che vi siano rapporti economici intercorrenti fra soggetti indagati o imputati e testimoni. Basti pensare ad un titolare di azienda che citi quali testi i propri dipendenti o nel caso di testimoni che siano familiari o parenti. In realtà, il Presidente Berlusconi con la consueta generosità – conclude Ghedini – ha ritenuto di aiutare, in totale trasparenza e proprio mediante palese bonifico bancario, delle persone che, a cagione del clamore mediatico creato su inesistenti vicende processuali, stanno vivendo momenti di grande difficolta’ familiare, professionale ed economica. Nulla quindi di men che lecito”.
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