mercoledì 11 aprile 2012

LEGA. ORA SPUNTA UN INTRECCIO LEGA-N'DRANGHETA E TERRORISTI NERI DEI NAR

LEGA: ORA SPUNTA UN INTRECCIO TRA LEGA-NDRANGHETA ED EX TERRORISTI DEI NAR A MILANO. RICICLATO OLTRE UN MILIARDO DI EURO....


DA AFFARITALIANI.IT
belsito bossi (2)Francesco Belsito insieme a Umberto Bossi
di Lorenzo Lamperti
"I vertici della Lega sapevano in che modo Belsito gestiva la cassa". Una fonte interna all'inchiesta della Procura di Reggio Calabria rivela adAffaritaliani.it: "L'ex tesoriere aveva un ruolo più ampio di quello di tesoriere". I legami pericolosi tra il Carroccio e le 'ndrine sarebbero stati "duraturi nel tempo".
I rapporti ci sarebbero stati sia con personaggi vicini alla cosca De Stefano sia con ambienti dell'estrema destra milanese. E i soldi riciclati sarebbero "ben oltre il miliardo di euro". Ancora una settimana di tempo per studiare la "valanga" di materiale, poi il vertice tra le diverse procure a Milano. La storia di un'inchiesta che mette le radici nel lontano 1999.
IL RUOLO DI BELSITO - Alla Procura di Reggio Calabria, che sta indagando sui presunti rapporti tra Lega Nord e personaggi vicini alla 'ndrangheta calabrese, sono convinti che Francesco Belsito ricoprisse "un ruolo ben più ampio di quello che potrebbe sembrare". Insomma, gli inquirenti sono convinti che l'ex tesoriere facesse qualcosa di più che gestire la cassa. A proposito della cassa, tra l'altro, la fonte di Affari spiega che alla Procura sono convinti che "i vertici della Lega non potevano non sapere come operava Belsito". Tutt'altra questione, invece, il presunto "secondo ruolo" di Belsito. Su questo non c'è ancora nessun riuscontro, ma l'inchiesta cercherà proprio di appurare questo aspetto. Di sicuro c'è che nel mirino degli investigatori ci sono i pericolosi rapporti tra Belsito, Romolo Gilardelli e Bruno Mafrici.
DALLE 'NDRINE AGLI EX NAR - Secondo la fonte di Affari, i rapporti di Belsito con Gilardelli e Mafrici sono molto profondi e "duraturi nel tempo". Uno a Genova, l'altro a Milano, sarebbero i due fulcri delle "amicizie pericolose" dell'ex tesoriere. Belsito è "socio del figlio di Gilardelli", considerato in rapporti con boss, cosche e terroristi neri. Insieme tentano anche affari con le società Polare e Grandi Navi Veloci. Mafrici, invece, diventa addirittura il consulente di Belsito quando l'ex tesoriere è chiamato a fare il sottosegretario con Roberto Calderoli. Mafrici, che ha uno studio legale a Milano, ha come collega Pasqualino Guaglianone, ex Nar e, secondo gli inquirenti, uno dei leader milanesi dell'estrema destra.
UN'INCHIESTA CHE PARTE DA LONTANO - Alcuni nomi sono noti da molto tempo alla Procura di Reggio Calabria, su tutti quello di Gilardelli. La Dia della città calabrese aveva indagato su di lui anche nel 1999. E il pm antimafia Giuseppe Lombardo ha studiato a fondo quell'inchiesta di dieci anni prima quando ha fatto partire, nel 2009, con una serie di approfondimenti legati a segnalazioni di operazioni sospette, intestazioni fittizie.  Insomma, i tipici indizi che consentono l'apertura di indagini di competenza delle Dda. I magistrati si accorgono che "vengono fuori gli stessi contatti con Gilardelli". E nel 2011 gli investigatori si imbattono nella vicenda Lega.
"RICICLATO OLTRE UN MILIARDO DI EURO" - Negli scorsi giorni si è parlato di centinaia di milioni di euro provenienti dalle cosche calabresi e riciclati sull'asse Reggio Calabria-Milano-Francia con l'aiuto di alcuni "amici" del Carroccio. Ma in realtà i soldi sarebbero molti di più, "ben oltre un miliardo di euro". L'ennesima prova della forte incidenza delle 'ndrine, ormai in grado di infiltrarsi abbastanza facilmente a livello locale. In particolare la cosca De Stefano ha conosciuto un'evoluzione straordinaria nel corso degli ultimi trent'anni. E non solo, come si potrebbe credere, sotto il profilo imprenditoriale e commerciale. Secondo gli investigatori, personaggi vicini alla cosca sono ormai diventati un "tutt'uno von ampi settori dell'alta finanza". In questo senso, gli inquirenti ritengono quasi naturale che la 'nadrangheta vada anche ad "esplorare canali particolarmente garantiti che sfiorano i partiti politici". A Reggio Calabria, dopo essersi con incredulità accorti che "Lega e cosche avevano alcuni canali comuni" pensano di poter portare alla luce le tracce di questo rapporto, per "scrivere una pagina inimmaginabile".
"PRESTO NUOVI INDAGATI" - La Procura di Reggio Calabria va avanti senza sosta nell'esame dei documenti dell'inchiesta, ma l'operazione non sarà brevissima, anche come spiega la nostra fonte si tratta di "una valanga di materiale". Carte, documenti, messaggi, email. Da tutto questo i magistrati sono "convinti di trovare conferme" alle loro ipotesi investigative. Il vaglio dei documenti durerà ancora per qualche giorno, poi è considerato "inevitabile" che arriveranno nuovi indagati. Intanto, a breve ci sarà un vertice tra le varie procure, a oggi cinque dopo l'inserimento di Genova e Reggio Emilia, che seguono indagini che in qualche modo toccano la Lega. L'incontro si terrà a Milano entro la prima metà della prossima settimana e servirà per coordinare le varie inchieste

Nessun commento: