IL LEGA GATE PASSO PER PASSO IN ARRIVO GLI AVVISI DI GARANZIA ALLA FAMIGLIA BOSSI E ALLA VICE PRESIDENTE DEL SENATO ROSY MAURO
Scandalo Lega/ In arrivo altri avvisi di garanzia. Rosy Mauro a Belsito: "Francé fammi l'operazione urgente"
Domenica, 8 aprile 2012 - 10:20:00
Il terremoto che ha colpito il Carroccio non si arresta, nuove scosse sono previste nei prossimi giorni, sia sul piano giudiziario che su quello politico. L'inchiesta si divide in tre filoni rivela il Corriere. I prossimi controlli sulle spese della famiglia del Senatur saranno effettuati dai pubblici ministeri di Milano. I colleghi napoletani si concentreranno sugli appalti ottenuti dall'imprenditore Stefano Bonet con un'attenzione particolare alle commesse ottenute dal Vaticano, ma anche alle operazioni estere per le quali è già stata contestata l'accusa di riciclaggio. Reggio Calabria invece si concentrerà sui legami con la 'ndrangheta'.
l fulcro è certamente Francesco Belsito, 41 anni, tesoriere della Lega dal 2010 e sottosegretario alla Semplificazione nel governo Berlusconi. A Milano è accusato di truffa aggravata per aver falsificato i dati relativi ai rimborsi elettorali e appropriazione indebita per aver utilizzato a fini personali quei fondi. La legge sul finanziamento ai partiti consente infatti l'uso del denaro pubblico esclusivamente a fini politici e invece Belsito con quei soldi avrebbe pagato le spese della famiglia di Umberto Bossi e ideato spericolate operazioni finanziarie in Italia e all'estero.
Il fulcro è Francesco Belsito, 41 anni, tesoriere della Lega dal 2010 e sottosegretario alla Semplificazione nel governo Berlusconi. A Milano è accusato di truffa aggravata per aver falsificato i dati relativi ai rimborsi elettorali e appropriazione indebita per aver utilizzato a fini personali quei fondi. La legge sul finanziamento ai partiti consente infatti l'uso del denaro pubblico esclusivamente a fini politici e invece Belsito con quei soldi avrebbe pagato le spese della famiglia di Umberto Bossi e ideato spericolate operazioni finanziarie in Italia e all'estero. Il suo referente per questi investimenti risulta essere Stefano Bonet, 46 anni. I magistrati stanno cercando di capire fino a dove si siano spinti gli affari illeciti di Belsito. Ma anche per capire se, oltre a Umberto Bossi, ai suoi familiari (i figli Renzo, Riccardo e Sirio oltre alla moglie Manuela), a Rosi Mauro, altre persone — in particolare politici e parlamentari — abbiano ottenuto soldi dalle casse della Lega.
ALTRI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO - La gestione finanziaria illecita è stata confermata dalla stessa segretaria di Bossi, Daniela Cantamessa che ha aggiunto che il Senatur sapeva dell'utilizzo dei rimborsi elettorali. Se il quadro disegnato dai testimoni troverà conferma, scrive il Corriere, altre persone rischiano di finire nel registro degli indagati per appropriazione indebita. E in cima alla lista ci sono proprio Umberto Bossi, i suoi figli, sua moglie e Rosi Mauro.
BOSSI A MARONI, PULIZIA E' GIA' IN ATTO - "La pulizia e' gia' in atto e c'e' gia' chi la deve fare". Questa la risposta dell'ex numero uno della Lega, Umberto Bossi, alle parole di Roberto Maroni. Il 'senatur' affida la sua replica al quotidiano del Carroccio 'la Padania', che apre con il titolo: 'Contro l'attacco che mira a dividere. Bossi: tutti uniti'. La pulizia e' gia' in atto e c'e' gia' chi la deve fare'. L'ex ministro dell'Interno sabato era intervenuto sia con una intervista al giornale della Lega sia sulla sua pagina Facebook, per chiedere 'pulizia' all'interno del partito, dopo il terremoto giudiziario che ha scosso il Carroccio e ha portato alle dimissioni di Bossi.
ROSY MAURO A BELSITO "FRANCE' FAMMI L'OPERAZIONE URGENTE". LE INTERCETTAZIONI - Gli investimento in Tanzania firmati Lega Nord sono ormai sulla bocca di tutti. La bufera è vicina. Il 7 febbraio, la segretaria amministrativa Nadia Dagrada e il tesoriere leghista Francesco Belsito sono convinti che se scoppia lo scandalo sui conti leghisti, la "Nera", sarà coinvolta in pieno, scrive Repubblica. "Eh si, voglio vedere lei se si dimette, perché non si dimette? È del Sinpa lei, perché non porta i conti del sindacato?". Nadia: "Facciamo una bella proposta che tu appoggi in consiglio federale dove i bilanci di tutti vengono fuori compreso quello del Sindacato Padano.... eh perché voglio vedere gli estratti conto del sindacato, cosa succede". Per Belsito, a lei "viene un infarto". "Ah beh - concorda la Dagrada - per forza, non sono usati per il sindacato, quindi...".
"STA MANOVRANDO TUTTO" - Dagrada: "Lei (Rosy Mauro, ndr) è convinta che gli vada evidentemente sempre tutto bene, ma non è per nulla così". Belsito: "La traditrice è lei". Dagrada: "Eccome, è lei che sta manovrando tutto, la cosa pazzesca è che lei... a questo punto, a questa stregua, morti per morti, la rovini con quello che prende, ribadisco a questo punto che esca fuori quello che viene dato al Sinpa". Dagrada: "Ti ripeto, Francesco, con tutto quello che c'hai in mano tu, non capisco come possa ridere, Rosy Mauro, francamente... non pensavo che fosse cattiva, lei Rosy, sta rovinando il capo".
"QUEL BONIFICO NON SARÀ SCOPERTO"
"Comunque Francè, se adesso puoi ricordati di fare quella cosa che ti ho detto a voce... Succinta, così da fare in questo momento. Perché dopo non potrai più, perché se no addio", dice Rosy Mauro a Belsito. Sono le 19.15 del 22 gennaio, sulla stampa sta montando il "caso Tanzania" promosso dal tesoriere del Carroccio. "No.. no.. ma lo faccio diversamente adesso", risponde Belsito. E la senatrice: "No ma... purtroppo è urgente". Così il tesoriere la rassicura: "Sì, sì tranquilla".
"Comunque Francè, se adesso puoi ricordati di fare quella cosa che ti ho detto a voce... Succinta, così da fare in questo momento. Perché dopo non potrai più, perché se no addio", dice Rosy Mauro a Belsito. Sono le 19.15 del 22 gennaio, sulla stampa sta montando il "caso Tanzania" promosso dal tesoriere del Carroccio. "No.. no.. ma lo faccio diversamente adesso", risponde Belsito. E la senatrice: "No ma... purtroppo è urgente". Così il tesoriere la rassicura: "Sì, sì tranquilla".
"Quella cosa lì urgente", annotano i carabinieri, altro non è che un'operazione finanziaria fatta da Belsito a favore di Rosy Mauro attraverso la filiale del Banco di Napoli di Montecitorio, scrive Repubblica. Si riferiscono al prelievo bancario di 29.150 franchi svizzeri a favore di Rosy Mauro cui si fa riferimento negli atti dell'inchiesta. Qualche giorno dopo, l'8 febbraio, la vice presidente del Senato telefona nuovamente a Belsito. E il tesoriere le dice che "l'operazione", secondo gli investigatori "un bonifico", è avvenuta attraverso il Banco di Napoli "in modo che non se ne accorgano - rilevano i carabinieri - perché ora sono interessati alla Banca Aletti, che è quella utilizzata per l'operazione della Tanzania".
ROSY MAURO SI DIFENDE - "Non sono una traditrice, sono una persona anzi fin troppo diretta": così Rosi Mauro si difende dall'accusa di aver usato per lei e il suo amante i soldi della Lega. Per la vicepresidente del Senato, l'ex tesoriere del Carroccio "è stato un pò superficiale". Ma i guai per lei non sembrano finire. Tra i tanti beneficiari delle elargizioni di Belsito, infatti, ci sarebbe anche Piero Moscagiuro, poliziotto in aspettativa finito a lavorare con un contratto alla Vicepresidenza del Senato (in foto). Nel verbale dell'interrogatorio Nadia Dagrada, segretaria amministrativa della Lega, rivela che al poliziotto sarebbero arrivati circo 130 mila euro per pagarsi diploma e laurea in Svizzera.
E' la stessa Dagrada a definirlo "amante" di Rosy Mauro. Ma Piero, nome d'arte Pier Mosca, ha inciso anche una canzone insieme a Enzo Iacchetti: "Kooly Noody", oltre che ad aver cantato davanti ai dirigenti leghisti. Non è un caso che una sua "opera" sia stata scelta proprio come inno di quel sindacato padano guidato da Rosy Mauro. A questo punto c'è chi chiede le sue dimissioni da vicepresidente del Senato. Guarda i video e ascolta le canzoni
ROSY MAURO SI DIFENDE - "Non sono una traditrice, sono una persona anzi fin troppo diretta": così Rosi Mauro si difende dall'accusa di aver usato per lei e il suo amante i soldi della Lega. Per la vicepresidente del Senato, l'ex tesoriere del Carroccio "è stato un pò superficiale". Ma i guai per lei non sembrano finire. Tra i tanti beneficiari delle elargizioni di Belsito, infatti, ci sarebbe anche Piero Moscagiuro, poliziotto in aspettativa finito a lavorare con un contratto alla Vicepresidenza del Senato (in foto). Nel verbale dell'interrogatorio Nadia Dagrada, segretaria amministrativa della Lega, rivela che al poliziotto sarebbero arrivati circo 130 mila euro per pagarsi diploma e laurea in Svizzera.
E' la stessa Dagrada a definirlo "amante" di Rosy Mauro. Ma Piero, nome d'arte Pier Mosca, ha inciso anche una canzone insieme a Enzo Iacchetti: "Kooly Noody", oltre che ad aver cantato davanti ai dirigenti leghisti. Non è un caso che una sua "opera" sia stata scelta proprio come inno di quel sindacato padano guidato da Rosy Mauro. A questo punto c'è chi chiede le sue dimissioni da vicepresidente del Senato. Guarda i video e ascolta le canzoni
ART.21-POPOLO VIOLA, APPELLO PER DIMISSIONI ROSY MAURO - "Rosi Mauro, vicepresidente del Senato, sarebbe la figura chiave del sodalizio affaristico che coinvolge la Lega Nord. Al di la' delle eventuali responsabilita' civili o penali, su cui fara' luce la magistratura, ci chiediamo: e' moralmente ammissibile che chi ricopre la seconda carica del Senato sia protagonista di questi fatti? Noi diciamo no. Diciamo che e' un'offesa al decoro delle istituzioni e un oltraggio nei confronti dei cittadini onesti che in questi mesi vengono chiamati a fare sacrifici. Per questo chiediamo le dimissioni immediate di Rosi Mauro da vicepresidente del Senato. Se non dovesse o volesse farlo chiediamo alle senatrici e ai senatori di non partecipare piu' alle sedute da lei presiedute". Cosi' Stefano Corradino, direttore di Articolo21, e Franz Mannino, del Popolo Viola, che lanciano un appello sul web e invitano i cittadini a sottoscriverlo. "L'inchiesta sulla Lega, dopo quella sulla Margherita, rivela una grave sofferenza del sistema dei partiti, sempre piu' esposti a fenomeni di corruzione e strumento delle oligarchie che li usano spesso per fini privati, familistici o clientelari o di sopravvivenza dei gruppi dirigenti. I partiti devono essere profondamente rinnovati, trasparenti come una casa di vetro. Urge una legge contro la corruzione e per la trasparenza dei bilanci. I partiti devono tornare a essere strumento di partecipazione politica, se non vogliamo che vengano liquidati dalla crescente ondata di antipolitica che attraversa il Paese".
GALLI, DIMISSIONI RENZO BOSSI? TUTTO DA VALUTARE
"È una valutazione che dovrà essere fatta": lo ha detto Stefano Galli, capogruppo della Lega al Pirellone e membro del Consiglio federale, alla domanda sulle voci di possibili dimissioni di Renzo Bossi da consigliere regionale in seguito alle inchieste giudiziarie sui conti della Lega. Galli ha comunque chiarito di parlare a titolo personale. "Dovrà essere fatta quella chiarezza chiesta dal Consiglio federale - ha risposto - e se dovessero emergere fatti oggettivi va da sè che bisognerà fare una valutazione oggettiva di questa opportunità. Ma è valutazione che spetta al partito". Il gruppo del Carroccio in Consiglio regionale, a quanto si è appreso, non ha comunque ancora affrontato la questione. Renzo Bossi è consigliere dal 2010.
LEGA: IN VIA BELLERIO SPUNTA CARTELLO CONTRO ROSI MAURO, RIMOSSO
E' stato affisso anche un cartello contro Rosi Mauro all'esterno della sede della Lega in via
Bellerio. "Belsito, Mauro, Woodcock: tre nomi, stessa m... Fuori dalla Lega i traditori". Quando e' stato fatto notare a uno dei militanti sul luogo che la Mauro veniva definita traditrice, il sostenitore ha strappato il cartello affermando che era stato sicuramente portato da qualcuno che non era della Lega.
"È una valutazione che dovrà essere fatta": lo ha detto Stefano Galli, capogruppo della Lega al Pirellone e membro del Consiglio federale, alla domanda sulle voci di possibili dimissioni di Renzo Bossi da consigliere regionale in seguito alle inchieste giudiziarie sui conti della Lega. Galli ha comunque chiarito di parlare a titolo personale. "Dovrà essere fatta quella chiarezza chiesta dal Consiglio federale - ha risposto - e se dovessero emergere fatti oggettivi va da sè che bisognerà fare una valutazione oggettiva di questa opportunità. Ma è valutazione che spetta al partito". Il gruppo del Carroccio in Consiglio regionale, a quanto si è appreso, non ha comunque ancora affrontato la questione. Renzo Bossi è consigliere dal 2010.
LEGA: IN VIA BELLERIO SPUNTA CARTELLO CONTRO ROSI MAURO, RIMOSSO
E' stato affisso anche un cartello contro Rosi Mauro all'esterno della sede della Lega in via
Bellerio. "Belsito, Mauro, Woodcock: tre nomi, stessa m... Fuori dalla Lega i traditori". Quando e' stato fatto notare a uno dei militanti sul luogo che la Mauro veniva definita traditrice, il sostenitore ha strappato il cartello affermando che era stato sicuramente portato da qualcuno che non era della Lega.
LE CARTE - Ci sono anche il diploma e la laurea, pare conseguiti in Svizzera, di Rosi Mauro e del suo compagno, tra i 'benefit' pagati dalla Lega che, tramite l'ex tesoriere indagato Francesco Belsito, avrebbe sborsato 120 mila euro di soldi pubblici per gli studi del vicepresidente del Senato e di Pier Moscagiuro. A fare i conti di questa ennesima uscita dalle casse del partito, definita dalla senatrice una delle «porcherie della stampa», è stata Nadia Dagrada, il dirigente amministrativo di via Bellerio sentita l'altro ieri dai pm di Milano e Napoli che insieme ai colleghi di Reggio Calabria stanno coordinando le indagini che hanno provocato un terremoto nel Carroccio fino alle dimissioni da segretario di Umberto Bossi. Nadia Dagrada, all'indomani delle perquisizioni della Gdf e dei Carabinieri del Noe negli uffici milanesi del quartier generale 'lumbard', davanti ai magistrati ha ripercorso il lungo elenco, emerso dalle intercettazioni, delle spese del partito per le esigenze personali del 'Capò, dei suoi figli, della moglie Manuela Marrone, di Roberto Calderoli e di Rosi Mauro con tanto di fidanzato.
Riguardo al capitolo «3 lauree pagate con i soldi della Lega», la dirigente amministrativa ha raccontato: «Belsito mi ha riferito che sono stati dati soldi in contanti a Pier Moscagiuro, compagno di Rosi Mauro» per i costi delle «rate (...) della scuola privata per conseguire il diploma, la laurea, credo ottenuti entrambi in Svizzera. Inoltre mi ha detto anche di aver pagato le rate per il diploma e poi la laurea della stessa Rosy Mauro», sembra conseguiti anche da lei oltreconfine. Titoli di studio che a dire della Dagrada «sono costati circa 120mila euro, prelevati dalle casse della Lega» e che si aggiungono ai 130 mila euro sborsati dal Carroccio per il 'Trotà Renzo Bossi il quale «dal 2010 sta prendendo una laurea all'Università privata di Londra».
E riguardo a questo 'benefit' e, tra gli altri, ai «200-300 mila euro dati ogni anno» al Sinpa, il Sindacato Padano, il vice presidente del Senato, ha respinto ogni addebito: "Non sono solita commentare le notizie di stampa che spesso riguardano la mia persona - ha replicato con un comunicato - Ma mi trovo costretta a ribattere alle 'porcherie' che i giornali si stanno inventando, per salvaguardare il bene più prezioso, il Sindacato, che ho creato con enormi sacrifici». Ma dalle intercettazioni agli atti dell'indagine, Belsito, lo scorso 7 febbraio al telefono con la Dagrada, supponendo che Rosi Mauro «stia tramando col 'capò (Bossi) per mandarlo via», dice: «sai quanto gli ho dato l'altro giorno alla nera? (Rosi Mauro) (...) 29.142 in franchi... vuoi che ti dica tutti gli altri di prima?». E più avanti ancora Nadia Degrada: «ma secondo me lei (Rosi Mauro) è convinta che tu non parlerai mai, lei è convinta di quello, lei è convinta di averti, finora, allora se tu ci pensi a questa qui effettivamente, contro non ci sono andati in molti (...) Invece se tu le fai capire - sono i consigli della dirigente amministrativa -, ciccia, ma sei sicura di volere andare allo scontro con me? Perchè se apro bocca io, il capo salta e se salta il capo tu sei morta. Perchè se lei non c'ha il capo a difenderla, lei domani è in mezzo ad una strada e non è detto con le gambe intere». E Belsito: «lei c'ha il sindacato (Sinpa) che la difende».
Di nuovo la Dagrada: «è tutto lei, è tutto lei (Rosi Mauro)» Belisto replica: «io pensavo che fosse scesa, ma col cazzo. Questa è sempre in auge, Diobono, è sempre in auge». Dagrada gli spiega: «questa fa le notti là». Poi l'ex tesoriere aggiunge: «lei... quell'altro lo blindano, lo blindano, ma io l'ho visto Reguzzoni, nel corridoio, ch'era tutto altezzoso, era moscio la settimana scorsa, poi è tornato di nuovo galletto, capisci?». La Dagrada ancora: «e ma adesso gli arriverà l'altra lezione, non c'è niente da fare se pensano di continuare così, hanno sbagliato a capire (...) No, ma secondo me guarda, vabbè, sicuramente con il capo (Bossi, ndr) c'è da parlare (...) tu gli devi dire, capo, io so queste cose, e con me tu stai tranquillo, ricordati di una cosa, finchè io sono qui, io non ti tradirò mai, ma ricordati cosa c'è in ballo, perchè c'è, questo, questo, questo, questo e quest'altro, e se viene fuori queste cose qui, lo capisci cosa può succedere, altro che barbari sognanti».
Riguardo al capitolo «3 lauree pagate con i soldi della Lega», la dirigente amministrativa ha raccontato: «Belsito mi ha riferito che sono stati dati soldi in contanti a Pier Moscagiuro, compagno di Rosi Mauro» per i costi delle «rate (...) della scuola privata per conseguire il diploma, la laurea, credo ottenuti entrambi in Svizzera. Inoltre mi ha detto anche di aver pagato le rate per il diploma e poi la laurea della stessa Rosy Mauro», sembra conseguiti anche da lei oltreconfine. Titoli di studio che a dire della Dagrada «sono costati circa 120mila euro, prelevati dalle casse della Lega» e che si aggiungono ai 130 mila euro sborsati dal Carroccio per il 'Trotà Renzo Bossi il quale «dal 2010 sta prendendo una laurea all'Università privata di Londra».
E riguardo a questo 'benefit' e, tra gli altri, ai «200-300 mila euro dati ogni anno» al Sinpa, il Sindacato Padano, il vice presidente del Senato, ha respinto ogni addebito: "Non sono solita commentare le notizie di stampa che spesso riguardano la mia persona - ha replicato con un comunicato - Ma mi trovo costretta a ribattere alle 'porcherie' che i giornali si stanno inventando, per salvaguardare il bene più prezioso, il Sindacato, che ho creato con enormi sacrifici». Ma dalle intercettazioni agli atti dell'indagine, Belsito, lo scorso 7 febbraio al telefono con la Dagrada, supponendo che Rosi Mauro «stia tramando col 'capò (Bossi) per mandarlo via», dice: «sai quanto gli ho dato l'altro giorno alla nera? (Rosi Mauro) (...) 29.142 in franchi... vuoi che ti dica tutti gli altri di prima?». E più avanti ancora Nadia Degrada: «ma secondo me lei (Rosi Mauro) è convinta che tu non parlerai mai, lei è convinta di quello, lei è convinta di averti, finora, allora se tu ci pensi a questa qui effettivamente, contro non ci sono andati in molti (...) Invece se tu le fai capire - sono i consigli della dirigente amministrativa -, ciccia, ma sei sicura di volere andare allo scontro con me? Perchè se apro bocca io, il capo salta e se salta il capo tu sei morta. Perchè se lei non c'ha il capo a difenderla, lei domani è in mezzo ad una strada e non è detto con le gambe intere». E Belsito: «lei c'ha il sindacato (Sinpa) che la difende».
Di nuovo la Dagrada: «è tutto lei, è tutto lei (Rosi Mauro)» Belisto replica: «io pensavo che fosse scesa, ma col cazzo. Questa è sempre in auge, Diobono, è sempre in auge». Dagrada gli spiega: «questa fa le notti là». Poi l'ex tesoriere aggiunge: «lei... quell'altro lo blindano, lo blindano, ma io l'ho visto Reguzzoni, nel corridoio, ch'era tutto altezzoso, era moscio la settimana scorsa, poi è tornato di nuovo galletto, capisci?». La Dagrada ancora: «e ma adesso gli arriverà l'altra lezione, non c'è niente da fare se pensano di continuare così, hanno sbagliato a capire (...) No, ma secondo me guarda, vabbè, sicuramente con il capo (Bossi, ndr) c'è da parlare (...) tu gli devi dire, capo, io so queste cose, e con me tu stai tranquillo, ricordati di una cosa, finchè io sono qui, io non ti tradirò mai, ma ricordati cosa c'è in ballo, perchè c'è, questo, questo, questo, questo e quest'altro, e se viene fuori queste cose qui, lo capisci cosa può succedere, altro che barbari sognanti».
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